La Libreria di MP: le 5 poesie di Umberto Saba

Oltre a tanti prosatori, sul tema del calcio ha indagato anche qualche poeta. Ci piace segnalare il caso di Umberto Saba, poeta vissuto nella prima metà del secolo scorso, del quale si racconta che, avendo accompagnato la figlia allo stadio per vedere la Triestina (squadra gloriosa tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta), d’improvviso scoprì la magia del gioco, il calore della folla in cui immergersi, la vivacità del sentimento unanime e ne rimase rapito.
Ai giocatori “rosso – alabardati”, ai momenti di rapimento collettivi vissuti nello stadio, alla magia del gol, Saba dedica “5 poesie sul gioco del calcio”, che, per chi volesse leggerle, sono facilmente rintracciabili sul web attraverso il titolo.
“Squadra paesana”, dedicata alla Triestina, “Tre momenti”, sull’estasi vissuta durante gli apici emozionali di una partita, “Tredicesima partita” sul sentimento di unità che lega gli spettatori, durante una partita in trasferta a Padova (sì, forse erano proprio altri tempi), “Fanciulli allo stadio” e la più famosa, “Goal”, che riportiamo integralmente, augurando buona lettura a chi ha voglia di leggere.

Goal

Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non vedere l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce,
con parole e con la mano, a sollevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.

La folla – unita ebbrezza- par trabocchi
nel campo: intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questi belli,
a quanti l’odio consuma e l’amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.

Presso la rete inviolata il portiere
– l’altro- è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.

La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa – egli dice – anch’io son parte.

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Paolo Chichierchia