Svezia – Unico tifoso in trasferta: la storia solitaria di Anders Ung

A Varberg una volta c’erano dei fans danesi e un ragazzo di Växjö, ma per il resto sono sempre stato solo“. L’amore per la propria squadra non si dimentica. Nemmeno quando devi trasferirti nel mezzo del cammin della tua vita da Vällingbyvägen, sobborgo di Stoccolma, a Ystad, costa meridionale svedese: a occhio e croce, più di 600 km di distanza. Per quanto il tuo club sia noto più per le giovanili, che per la prima squadra, mai andata vicina a un successo di prestigio, esso resta la tua passione e orgoglio di nomade: “In Inghilterra tifo West Ham, ma qui ho solo il Brommapojkarna. Mio figlio tifa Djurgården e questo è abbastanza imbarazzante…”

Una storia da lupo solitario, quella del signor Anders Ung: 57 anni e sempre allo stadio, qualora le distanze glielo permettano. “Vado a tutte le partite di Göteborg, Jönköping o giù di lì. Fino a una trentina di miglia posso andare, ma in casa, a Stoccolma, no: è troppo lontano per me”. La gara di Mjällby non ha fatto eccezione: baldo e fiero, il signor Ung, con la sua maglietta rossonera e la barba argentata di chi di cose ne ha viste, troneggiava nella tribuna ospiti dello Strandvallen. Il risultato, purtroppo, non ha premiato il fedelissimo sostenitore, dato che la gara è finita 4-2 per i padroni di casa, ma la cosa non pare infastidirlo. Nell’intervista rilasciata a Sportbladet, afferma: “La cosa affascinante è che, sia che si vinca, sia che si perda, tutti applaudono e fanno partire la ola… sono da solo, ma lo faccio! E’ dannatamente figo”.

Tutto il club è orgoglioso del proprio ultrà da trasferta, in particolare Bojan Djordjic, prodotto delle giovanili del Brommapojkarna ed ex Manchester United, Plymouth e Crvena Zvezda. Il centrocampista ha infatti scritto su twitter: “Grande merito al nostro unico sostenitore oggi allo Strandvallen. Contattami così pago il viaggio fino a Stoccolma e ogni partita!“. “E’ il minimo che possiamo fare”, ha poi detto ai microfoni di Sportbladet, “era solo, ma orgoglioso e ha urlato per 90 minuti. Dato che non abbiamo tanti sostenitori, dobbiamo prenderci cura di quelli che ci sono sempre. Potrà venire a vederci, incrontrarci e parlarci: sarà divertente”.

L’invito è stato gentilmente rifiutato dal signor Ung, che afferma: “Ci andrò da solo. Solo perché sono un tifoso, non significa che debba offrirmi il viaggio e il biglietto. E’ un onore che egli sia orgoglioso dell’esistenza dello scemo del villaggio”. Un brindisi a tutti gli “scemi del villaggio”. Ce ne fossero…

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Francesco Piacentini