Difrancescolandia

A un passo dal sogno. Il Sassuolo frena, ma non drammatizza: la Serie A è praticamente realtà, il ko con il Modena ha, ovviamente, soltanto rallentato le cose. Nel derby che ha aperto la 39esima giornata di cadetteria, è maturato il risultato che nessuno, diciamoci la verità, si aspettava: Ardemagni si è confermato bomber eccezionale, i neroverdi di Di Francesco si sono rivelati… nient’altro che zemaniani. Già, proprio così, zemaniani: in vantaggio con Catellani, rimontati e beffati da mister ventidue gol in campionato, nella sfida delle sfide, il derby che avrebbe potuto rendere finalmente concreto il meraviglioso sogno.

La partita ce l’ha raccontata il nostro esperto di B Antonio Paviglianiti, bravissimo a descriverci nelle giuste righe lo sviluppo di una gara strana; è stata una sfida combattuta ma vinta dalla squadra con meno motivazioni, dalla compagine che ha saputo far perfettamente sua una delle tante leggi scritte del calcio: “gioca senza pressioni e la vittoria arriverà”.

Comunque, che la prossima Serie A avrà il Sassuolo come partecipante è oramai un dato di fatto; i neroverdi sono lì, sull’uscio della porta che dà accesso alla massima serie. Hanno disputato un campionato eccezionale, sono partiti in maniera roboante, col piede premuto forte sull’acceleratore; hanno staccato subito tutte le altre, sono stati bravi a piazzarsi davanti e a correre più forte che potessero, salvo poi tirare un po’ il fiato nelle ultime settimane: cosa, alla fine, naturale. Sono però rimasti sempre e comunque là sopra, e adesso, dopo quasi un’intera stagione di fatiche, non vedono l’ora di lucidarsi il vestito, suonare il campanello e varcare con un sorriso grande così la soglia della tanto ambita “A”.

Dicevo, comunque, che negli ultimi tempi ha tirato un po’ il fiato questo Sassuolo; cosa dopotutto naturale per una squadra chiamata a dare sempre il massimo, e schierata in campo con quel 4-3-3 che tanto ricorda quello di Zeman (ci risiamo). D’altronde, Di Francesco è stato un allievo del boemo; certo, il tecnico neroverde è molto più attento alla fase difensiva rispetto all’ex allenatore della Roma, però l’imprinting è palesemente quello: tre punte, squadra grintosa, e gioco verticale, a caccia del gol, a caccia della vittoria. E allora: calcolando quanto fatto di buono dal Pescara lo scorso anno, in Serie B, con Zeman alla guida, due consigli, giusto due, mi sento di darli, per far sì che, proprio come per il Pescara, il primo anno di A non si riveli decisamente angusto per questo Sassuolo che tutti ha fatto divertire. Due consigli semplici: guai a cambiare allenatore, guai a cambiare mentalità. Avanti con Di Francesco, e avanti con la voglia di fare calcio per divertirsi, di giocare di settimana in settimana senza pensare al traguardo finale ma puntando a vincere “quella” partita, puntando a buttarla dentro ed esultare per far propri quei tre punti lì e basta, senza guardare oltre. Senza guardare troppo oltre. Pensare alla meta finale – lo abbiamo visto proprio ieri sera – non porta particolari benefici. Mirare al piccolo obiettivo per conseguire quello grande: questo conta. Cosa che, d’altronde, dovrebbero fare tutti, sia in A che in B, che in C, ma che in pochi, realmente, fanno. E quando quei pochi ci riescono, fungono da esempio. In Serie A sarà dura per capitan Magnanelli e compagni, ma io sono convinto che – come il Chievo ha saputo fare, per esempio – Sassuolo potrà non essere una meteora. Lavoro, sudore, divertimento, e calcio alla giusta maniera potranno portare man mano soddisfazioni, poi la cosa vien da sé: raggranellando soddisfazioni si ottiene la felicità…

Published by
Alex Milone