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Amarcord Russia: Barcellona-Rubin Kazan 1-2 (20/10/2009)

Le emozioni, le bellezze, le curiosità del calcio russo attraverso il racconto delle gare che hanno fatto la storia, sia in patria che in Europa.

20 Ottobre 2009. Champions League, Group Stage, 3a giornata, Stadio Camp Nou:

Barcellona-Rubin Kazan 1-2 1′ Ryazantsev, 49′ Ibrahimovic (B), 73′ Karadeniz.

Poche squadra possono vantare di avere battuto a domicilio il Barcellona targato Guardiola. Tra questo esiguo numero di compagini è possibile annoverare il Rubin Kazan, campione di Russia nel 2008 e nel 2009, che trascinato da stelle del calibro di Karadeniz e Dominguez e giocatori d’esperienza come Sergey Semak è riuscito a realizzare l’impresa nell’ottobre del 2009.

In quell’anno la squadra tartara era al debutto nella massima competizione europea per club, dopo aver conquistato il titolo nazionale l’anno precedente ed essere ancora in vetta nella stagione in corso. Ad attendere gli uomini di Kurban Berdyev c’era un gruppo complicatissimo, formato soltanto da campioni nazionali: gli extraterrestri del Barcellona, unanimente definito il gruppo più forte di quegli anni, l’Inter, guidata dallo Special One Mourinho e successivamente vincitrice del trofeo, e la Dinamo Kyev, che nell’ultimo precedente con una squadra russa aveva rifilato 8 gol allo Spartak Mosca (preliminare di Champions League 2008-2009, doppio 4-1 per gli ucraini).

Il Rubin è una falsa squadra da quarta fascia, e i suoi avversari non sono così felici di doverlo affrontare: qualità abbinata a solidità. Concede poco in difesa (caratteristica da sempre del Kazan) e non perdona in attacco. Sharonov e Cesar Navas comandano la difesa alla perfezione, Dominguez e Karadeniz inventano per il possente centravanti Bukharov; e in mezzo al campo Noboa, Semak e Sibaya formano una linea mediana di grande livello.

Prima della sfida d’andata col Barcellona il Rubin ben impressiona con Dinamo Kiev e Inter, raccogliendo però meno di quanto seminato. La sconfitta in Ucraina arriva in rimonta, dopo la perla su punizione del “Chori” Dominguez; con l’Inter, invece, finisce pari, ma il palo di Semak nel finale di gara grida ancora vendetta. Ecco perchè i tartari scendono in campo al Camp Nou con fiducia, nonostante il pronostico totalmente sfavorevole.

L’approccio dei ragazzi vestiti di verde è straordinario, tant’è che il Barcellona è già sotto dopo nemmeno un minuto di gioco. Ryazantsev non ci pensa su due volte e calcia di prima intenzione dai 30 metri un destro che si infila nell’angolino: Victor Valdes non può nulla, e il Rubin può impostare la partita come maggiormente nelle proprie corde, difendendo e ripartendo in contropiede.

Il Barcellona si getta in avanti alla ricerca del pari, che arriva ad inizio ripresa, grazie a una pregevole girata di Zlatan Ibrahimovic. Tutto sembra poter tornare nella normalità ma è il Rubin a trovare il vantaggio, in contropiede. Bastano Dominguez e Karadeniz a mettere in subbuglio la retroguardia blaugrana: un passaggio magico dell’argentino libera il turco, che non può fallire e gela le migliaia di tifosi catalani.