I playoff NBA non si fermano mai, così come la marcia degli Oklahoma City Thunder, che faticano comunque più del previsto contro gli Houston Rockets di James Harden, l’ex di turno. Ecco le nostre pagelle!
OKLAHOMA CITY THUNDER 6 – Durant e compagni ce la mettono tutta per far tornare in corsa gli Houston Rockets, soprattutto sul +15 nell’ultimo periodo. Certe distrazioni non sono consentite a chi ha l’ambizione di battere un certo Lebron James; portano comunque la gara a casa, ipotecando anche la serie.
Westbrook 6,5 – Insieme a Durant è colui che tiene a galla i suoi nel primo tempo, ma perde la testa nello scontro con Beverley e fa andare fuori ritmo i propri compagni. Nella ripresa, però, è fondamentale e incide in più di un parziale per OKC.
Sefolosha 6 – Solito grandissimo lavoro difensivo sugli esterni avversari (soprattutto sull’amico Harden), ma in attacco tocca pochi palloni e fatica a entrare in ritmo. Mette però il canestro del +4, che scava un solco importante nell’economia del match.
Durant 7,5 – Un mostro. Houston prova a scappare ma lui prima la riprende e poi la supera con una serie di giocate pazzesche: avvitamenti sulla linea di fondo con schiacciata, palleggio arresto e tiro e ricezione sugli scarichi. Inutile dire che ci sia lo zampino suo nell’allungo decisivo negli ultimi minuti di partita.
Ibaka 6 – Parte forte – qualche bel jumper – ma non è l’Iblocka che tutti conosciamo; non ingannino il numero di stoppate, concede troppe volte la penetrazione agli uomini in maglia rossa.
Perkins 6 – Parte male perdendo 4 palloni nel solo primo tempo, dando sempre quella sensazione di assenza all’interno della propria metà campo: nella ripresa cambia la musica, e le penetrazioni tutto ad un tratto non sono così semplici per Harden e compagni.
Martin 5,5 – Spara a salve per gran parte della partita, ma la colpa è anche e soprattutto dei compagni che non lo mettono in ritmo, Westbrook su tutti.
Collison 6,5 – Lotta come un leone sotto le plance, e quando entra lui sul parquet non è così facile arrivare al ferro per gli uomini di McHale.
Jackson 6 – Fa rifiatare Westbrook, e l’impressione è che con lui in campo Durant si senta autorizzato a prendere in mano il destino della propria squadra. E questo è un bene per OKC.
Fisher 5,5 – Fuori dal gioco e dagli schemi di Brooks: si sistema in un angolo ma non riceve scarichi buoni, mentre in difesa è alquanto rivedibile.
Liggins sv – Solo 4 secondi in campo.
HOUSTON ROCKETS 7 – McHale va col quintetto piccolo e questo sorprende Brooks nel primo quarto; la reazione nel finale è più d’orgoglio che tattica, anche perché l’uomo decisivo risulta essere (oltre ad Harden) proprio Delfino, in campo a causa dell’infortunio di Lin. La partita dei “razzi” di Houston resta comunque molto buona.
Lin 5,5 – La Linsanity è lontana molto più di un anno, e queste prime due partite di playoff lo confermano: continuo ad avere dubbi sulla compatibilità tra lui e il “Barba”, perché Lin senza palla in mano non può chiaramente tornare a essere quello di New York. La sfortuna poi dimostra di vederci benissimo, visto che non rientra nella ripresa per un problema alla spalla.
Beverley 7,5 – Personalità da vendere per questo ragazzo, che sfida a viso scoperto una personalità del calibro di Westbrook, mandandolo fuori giri per tutto il secondo quarto: dopo però si scatena l’uragano RS0, e non ce n’è più per nessuno. Chiuderà comunque la sua partita con 16 punti, 12 rimbalzi e 6 assist: molto più che un sogno.
Harden 7,5 – Gli concedi la penetrazione? Nessun problema, appoggio o schiacciata. Passi dietro sul pick and roll? Tripla in faccia. Lo raddoppi? Extra-pass a liberare i compagni. La soluzione la trova sempre, i compagni non lo sostengono sempre, soprattutto quando il pallone pesa.
Parsons 6,5 – Parte benissimo e legittima tutti gli apprezzamenti ricevuti dai GM NBA in questa stagione: al secondo giro resta una presa fantastica dei Rockets, soprattutto per l’alto QI cestistico. Da rivedere in difesa contro Kevin Durant, che gli spiega un paio di volte cosa vuol dire attaccare per davvero il canestro.
Asik 6,5 – Padrone a centro area in difesa, poco coinvolto in attacco: il turco però dimostra ampiamente di essere un difensore di livello, soprattutto in aiuto.
Brooks 4,5 – Irriconoscibile. Entra e OKC scava il parziale che porta i suoi a -15: chiaro che le colpe non sono solamente sue, ma qualche stagione fa era tutto un altro tipo di giocatore.
Delfino 6 – Lin non riesce a tornare nella ripresa e McHale lo butta nella mischia: la mano però è fredda inizialmente e la difesa di OKC gli concede qualcosa in più del previsto, senza essere punita a dovere. Nel finale trova ritmo e segna addirittura la tripla del +2 Houston, ma è tutto inutile.
Smith 7 – Tanta energia, tanti rimbalzi e tante schiacciate per il progetto di Fresno State: è l’unico cambio tra i lunghi che fornisce un minimo di garanzie a coach McHale.
Garcia sv – Pochi minuti in campo per lui nel primo tempo.