Ci risiamo. Non sono passate 24 ore dal trionfo del Borussia Dortmund sul Real, nell’andata delle semifinali di Champions League, che ad aprire un qualunque quotidiano italico, su carta o web che sia, è tutto un fiorire di (improvvisi) elogi ed esaltazioni per i gialloneri allenati da Jürgen Klopp. Non che ad accendere la tv sia diverso. Ed è, comunque, una reazione sacrosanta, intendiamoci, visto il meraviglioso lavoro del BVB fuori e dentro il campo, in questi anni. In parallelo, però, è emersa una clamorosa notizia, che la maggioranza delle persone aveva chiaramente dimenticato (forse mai saputo). Robert Lewandowski nel 2010 era stato a un passo dal vestire la maglia del Genoa.
Apriti cielo.
Già nell’immediato post-partita di ieri sera, questa “vecchia” notizia è stata riportata in auge (chi vi scrive l’ha sentita sui canali Sky Sport) ed è cominciato il martellamento. Lewandowski nella primavera del 2010 (giocava nel Lech Poznan, in Polonia) aveva addirittura effettuato le visite mediche con la squadra del presidente Preziosi ed era stato presente anche allo Stadio Marassi, per seguire il derby. Pochi giorni dopo, però, l’affare saltò e Lewandowski restò un signor nessuno, così come lo era già prima, per gran parte dell’opinione pubblica sportiva italiana.
Ma non è finita qui. Leggendo tra un sito web e un altro, si cavalca con forza anche il “rimpianto” del Napoli che lo visionò nel lontano 2008. 5 anni fa. Lewandowski, invece, passò al Borussia Dortmund per una manciata di milioni nel Luglio di 3 anni fa. E ieri ha segnato 4 reti al Real Madrid, in semifinale di Champions. Ora, va bene tutto. È comprensibile che il “senso d’inferiorità” di parte dei media sportivi italiani stia ormai raggiungendo livelli di guardia, a causa anche delle poche gioie “europee” che concedono i Club della serie A fuori dai confini nazionali. Ma forse, oggi, ci si sta spingendo un po’ troppo oltre.
Non bastavano pseudo-opinionisti che, arrivati al penultimo atto della più importante competizione continentale, conoscono soltanto Messi e Cristiano Ronaldo, mentre su chiunque altro tagliano corto con frasi fatte e luoghi comuni a mezza bocca. Non bastavano giornalisti sportivi che sono passati, facendo finta di nulla, dallo scherno puro (“Kloppete Kloppete” tra 2006 e 2007) all’elogio per la sagacia tattica dell’allenatore tedesco. Non bastava il gossip ovunque-pur-di-riempire o la ricerca del “tocco italiano” da celebrare a tutti i costi (la frase “C’è anche un po’ d’Italia in questa partita” sembra ormai far parte del dizionario essenziale del giornalista, anche se si tratta di citare il cognato del fratello del magazziniere dello stadio dove si gioca l’amichevole estiva di preparazione).
Oggi, all’improvviso, tutti hanno scoperto Lewandowski. E travolti dalla famosa proprietà transitiva (valida, però, quasi solo in matematica) ci stanno inondando del concetto di rimpianto. Eh sì, perché SE il Genoa l’avesse comprato nel 2010… ? Oppure, SE il Napoli avesse dato seguito nel 2008… ? Allora, forse, il Genoa oggi sarebbe in Champions? E il Napoli avrebbe vinto lo scudetto l’anno scorso e quest’anno pure? E se la Juventus l’avesse acquistato un anno fa, quando già era un po’ più conosciuto? Quanti dei giornalisti che oggi scrivono di “rimpianto”, avrebbero elogiato il colpaccio di mercato? Nessuno. Perché la realtà è che, anche soltanto 12 mesi fa, di Lewandowski in pochi sapevano qualcosa e, di questi, quasi nessuno lo riteneva il famoso top-player per una squadra di serie A.
Ma ancora una volta, il senso d’inferiorità del giornalista sportivo medio italiano (e quello, derivante, del tifoso medio che si abbevera di queste assurdità) può cavalcare la notizia. E può provare a dire che sì, comunque il calcio italiano era lì, sempre in prima fila. La miglior consolazione, tentare di accaparrarsi un qualche merito. Il massimo del minimo. L’apoteosi del rimpianto. Quello stesso rimpianto che Lewandowski, invece, non ha. Perché, per sua fortuna, né 5 anni fa, né 3 anni fa è approdato in Italia. Se no poteva scordarsi di fare 4 gol, ieri sera, in una semifinale di Champions, contro il Real Madrid.