I migliori e i peggiori della 33a giornata. Insigne è l’oro di Napoli, Pelizzoli ferma la ‘sua’ Roma. A Udine è nata una (nuova) stella. Giornata da dimenticare per Stankevicius e Darmian, Belfodil è un fantasma a San Siro.
TOP
Lorenzo Insigne: il suo gol in extremis e un po’ fortunoso mette una bella ipoteca sulla qualificazione in Champions League del Napoli. Entrato dalla panchina, fa esplodere il San Paolo e manda al tappeto un Cagliari come sempre ostico e difficile da affrontare, che ha venduto carissima la pelle nonostante la salvezza acquisita da tempo e si è arreso solo all’ultimo respiro.
Ivan Pelizzoli: se il Pescara porta via un punticino dall’Olimpico gran parte del merito va attribuito al suo portiere, che si conferma in forma smagliante e risulta decisivo in almeno tre occasioni. Strepitoso in particolare l’intervento su De Rossi.
Piotr Zielinski: il gol che fa volare l’Udinese a ridosso della zona europea lo segna il solito Di Natale, ma le vogliamo spendere due parole sul gioiellino polacco? Ha solo 18 anni ma ha già fatto vedere qualità da predestinato: dribbling, piedi raffinati e visione di gioco. Era alla seconda presenza ma l’intesa con Di Natale è già ottima. L’ennesimo talentino pescato dalla dirigenza friulana, che non sbaglia mai un colpo sui giovani. Chapeau.
FLOP
Marius Stankevicius: non giocava titolare da un anno (lo è diventato solo per via dell’emergenza) e si vede. Va subito in difficoltà, viene saltato da Gabriel Silva in occasione del gol friulano e poi soffre chiunque passi dalle sue parti. Arrugginito.
Ishak Belfodil: dopo una buona prima parte di campionato, si è perso per strada. Rispolverato titolare da Donadoni, non ripaga a dovere la fiducia del tecnico e viene lasciato negli spogliatoi dopo un primo tempo vissuto nell’anonimato. Va detto, a parziale attenuante, che è stato schierato in una posizione a lui poco congeniale. Lontano dall’area, che è il suo habitat naturale, si sente come un pesce fuor d’acqua.
Matteo Darmian: nel primo tempo se la deve vedere con Ljajic e provoca la punizione che lo stesso fantasista serbo trasforma. Nella ripresa gli tocca Cuadrado e va anche peggio. Il colombiano lo punta e lo salta, fa il bello e il cattivo tempo. Per finire quell’espulsione nei minuti recupero che gli farà saltare il derby con la Juventus. Non esattamente un pomeriggio da ricordare.