Nel posticipo della trentatreesima giornata di Serie A la Juventus batte il Milan per 1 a 0 si avvicina allo scudetto. Approfittano della prima sconfitta del 2013 dei rossoneri sia il Napoli che la Fiorentina, che vincono al fotofinish due partite emozionanti contro Cagliari e Torino. Bene anche l’Inter a San Siro col Parma, si fermano le due romane: la Roma non va oltre il pari con il Pescara, la Lazio cade a Udine.
Restando in tema con Milan-Napoli di settimana scorsa, anche Juventus-Milan di ieri sera ha offerto uno spettacolo pessimo di quello che la nostra Serie A ha da offrire al momento. Una partita sostanzialmente da 0 a 0 decisa da un’uscita a dir poco avventata di Amelia e di una dormita di Abate che hanno causato il rigore poi trasformato da Vidal. Conte sa che la sua Juventus non corre più come quella di inizio stagione e ripropone il centrocampo a sei, con Marchisio finto trequartista alle spalle di Vucinic, proprio per avere superiorità numerica in mezzo al campo. Il che basta per non subire pericoli, o quasi, per 90 minuti e per vincere col minimo sforzo la partita contro i rossoneri, che dal canto loro dimostrano ancora una volta di aver perso quella brillantezza che ha caratterizzato la rincorsa alla zona Champions fino a qualche settimana fa. Partita brutta, gioiscono solo i sostenitori della Juventus e quelli di Napoli e Fiorentina. Non di certo gli amanti del calcio.
Al San Paolo invece succede tutto e il contrario di tutto: il Napoli prima deve rincorrere il Cagliari grazie al gol di Ibarbo, lo supera grazie a Hamsik e Cavani, viene ripreso da una perla di Sau e ci vuole il gol di Insigne allo scadere a far esplodere definitivamente il San Paolo. Una bella partita, quella tra gli uomini di Mazzarri e quelli agli ordini del duo Pulga-Lopez, che nel girone di ritorno hanno avuto un ruolino di marcia da zona Champions. Gli azzurri soffrono un po’ troppo la velocità di Ibarbo, che dopo il vantaggio diventa ancora più devastante. Ma il Napoli sembra aver trovato un rimedio al suo annoso difetto di non riuscire a superare squadre molto chiuse dietro: dentro tutti gli attaccanti (una mossa un po’ “mourinhana”, con tutto il rispetto di Mazzarri) e grande pressione alla difesa avversaria. Ciò che ne scaturisce nella sfida contro i sardi, però, è una roulette impazzita che come ultimo numero fa uscire il 24 di Lorenzo Insigne, per un giorno salvatore della patria nella sua Napoli.
Molto simile, ma con più reti e meno ribaltoni, la sfida al Franchi tra Fiorentina e Torino. I viola vincono 4 a 3 all’ultimo secondo grazie a un gol di Romulo, subentrato poco prima, dopo essere stati in vantaggio per 3 a 0 dopo soli 33 minuti di gioco. I granata di Ventura guidati da Cerci e Santana (grandi gol degli ex per loro) si sono portati fino al 3 a 3, ma hanno dovuto subire il ritorno degli uomini di Montella, decisi a non lasciarsi scappare l’occasione di avvicinare il Milan e portarsi a -1 prima del posticipo serale tra i rossoneri e la Juventus. Altra grande prova (al netto dell’amnesia dal 3 a 0 al 3 a 3) per Ljajic, Borja Valero e soprattutto Cuadrado, veri trascinatori di una squadra che quanto a tasso tecnico ha davvero poco da invidiare a chi la precede. La lotta per la Champions entra nel vivo, chi avrà più forza nelle gambe per l’affondo decisivo?
Forza nelle gambe che, sul finire della stagione, sembra mancare alle due romane Lazio e Roma. La prima, ormai palesemente logora dopo una stagione fatta con undici titolari contati e riserve non all’altezza, esce con le ossa rotte anche da Udine a causa del gol di Di Natale e rilancia le velleità europee dei bianconeri; l’altra non va oltre il pareggio (andando addirittura in svantaggio) all’Olimpico contro il Pescara, ultimo in classifica. A differenza dei biancocelesti, apparsi davvero rassegnati all’ennesima sconfitta, i giallorossi hanno lottato fin che le forze e la lucidità sono durate, sbattendo però più volte contro Pelizzoli in giornata di grazia. L’utilizzo contemporaneo di Totti, Osvaldo, Lamela, Destro e Nico Lopez non è servito ad Andreazzoli per raggiungere una vittoria che avrebbe permesso ai capitolini di tenere l’ultimo posto europeo disponibile, perso invece a discapito dell’Inter.
Ed è proprio un ex laziale a permettere ai nerazzurri di superare in un colpo solo le due squadre della capitale: Tommaso Rocchi è il match winner (un po’ fortunato, visto il gol arrivato con un tiro di destro che ha colpito il piede sinistro dello stesso attaccante e ha spiazzato così Mirante) di una sfida che ha visto ancora l’Inter condurre con difficoltà contro le incursioni dei vari Sansone e Biabiany. Tre punti d’oro per la banda di Stramaccioni che, nonostante l’ennesima pessima prestazione di Schelotto, può sorridere pensando al rendimento dei vari Kovacic e Alvarez, insospettabili trascinatori di una squadra che ha perso via via tutti i suoi leader, Zanetti escluso.
Mancano cinque partite, i giochi sono ancora aperti e l’Inter è ancora lì.