MundoCanteras – Il curioso caso del Getafe CF

Dodicesimo appuntamento con la nostra rubrica e restiamo ancora nella capitale come la puntata precedente. Parliamo oggi di un curioso caso di cantera che sfrutta molto i calciatori “scartati” dal grandissimo vivaio del Real Madrid: parliamo del Getafe CF.

Il club viene fondato nel 1946 e dopo il fallimento fu rifondata nel 1983 con il nome di Club Getafe Deportivo. Getafe, pur facendo parte dell’area della più grande città iberica, costituisce un comune a parte. La giovane società ha completato una cavalcata stupenda verso il calcio che conta e dal 2003/04 gioca nella serie maggiore. Gli anni d’oro del club sono proprio gli ultimi dieci, quando arrivò alla finale della Coppa del Re nel 2005/06 persa contro il Siviglia vittorioso anche in europa. Con la finale di coppa nazionale e il nono posto in campionato, il Getafe partecipa per la prima volta nella sua storia alla Coppa UEFA. Guidata da Michael Laudrup verrà eliminata ai quarti dal Bayern Monaco e nella stessa stagione arriva nuovamente in finale di Coppa del Re, persa stavolta contro il Valencia.

Dal 2011 il club cambia proprietà e nome (Team Dubai Getafe), essendo acquistato da parte del Royal Emirates Group dell’emiro Sheikh Butti bin Suhail Al-Maktoum che rappresenta lo sceicco di Dubai Mansour bin Zayed Al Nahyān presidente del Manchester City e dell’Al-Jazira Club.

Vivere all’ombra della grande potenza calcistica del Real non è sempre facile. Tantissime sono le giovani promesse nate nella Fabrica Blanca che poi sono passate al Getafe. Come se fosse una filiale, la squadra del sud di Madrid ha dato opportunità e supporto ai giovani talenti “scartati” dall’enorme vivaio delle “merengues“. Alcuni esempi sono Roberto Soldado che passò per Getafe prima di stabilirsi a Valencia e Dani Parejo, anche lui nei bianchi valenciani; Riki attualmente al Déportivo la Coruña; Adrián González (Racing) o Javier Paredes (Zaragoza).

È curioso che il Getafe trovi la propria forza con uomini della cantera madridista più dello stesso Real. Qualcuno sul web ironizza su questo caso, criticando il fatto che le giovani promesse che crescono con il sogno di vestire la maglia del Real Madrid e giocare al Bernabeu, prima o poi passeranno per la squadra azulona. Alcuni esempi della prima squadra possono essere quelli di Pablo Sarabia (1992) centrocampista che nel 2011 ha firmato un contratto di 5 anni con il Getafe; Miguel Torres Gómez (1986) difensore molto duttile e adattabile nei vari ruoli difensivi; Jordi Codina (1982) portiere catalano cresciuto prima nelle giovanili dell’Espanyol e poi nel Real fino al 2009; Pedro León (1986) centrocampista di Murcia nel giro delle nazionali giovanili, “scartato” nel 2011 da Mourinho.

Sembra strano ma è così, i milioni a disposizione del club più ricco al mondo mettono da parte i giovani talenti della canterà, salvo alcune eccezioni. Il Getafe sta costruendo un progetto molto ambizioso, sfruttando proprio questa “risorsa”. Allo stadio Coliseum Alfonso Pérez si sono messi in luce anche calciatori cresciuti in casa, come il centrocampista offensivo francese di origini marocchine Abdelaziz Barrada (1989); Hugo Fraile (1987) attaccante nato a Huelva; Arturo Juan Pérez-Reverte (1989) attaccante possente, forte nel gioco aereo e nipote dello scrittore e giornalista Arturo Pérez Reverte.

Questo curioso caso ci lascia una riflessione, visti anche i traguardi raggiunti dal Getafe negli ultimi anni. Il Real continua a comprare nomi di primo rilievo nel calcio internazionale, lasciando pochi spazi alle nuove promesse. Tutto il contrario di quello che succede nel Getafe, dove si guarda più alla sostanza che alla forma, dove si lascia spazio più alla crescita personale che a quella del portafoglio.