Allunga ancora la Juventus, che batte la Lazio all’Olimpico ed è sempre più vicina al suo ventinovesimo titolo, visto il pareggio tra Napoli e Milan a San Siro. In ottica Champions, vince la Fiorentina con l’Atalanta e porta a 4 le lunghezza dal terzo posto. Vince anche la Roma a Torino, mentre è sempre più in caduta libera l’Inter, sconfitta anche a Cagliari.
In Italia zero rivali. Questo il riassunto del campionato della Juventus, che si appresta ormai a concludersi con il secondo titolo consecutivo per Conte. I bianconeri, anche grazie alla serata poco felice di Cana e a quella particolarmente ispirata di Vucinic e Vidal, passeggiano sulla Lazio all’Olimpico e si mettono in tasca il titolo, meritato per quello che si è visto nei confini nazionali. La Juventus non sarà ancora una squadra capace di lottare per i vertici europei, ma questa rosa in Italia, in questo periodo storico, basta e avanza.
Male, invece, la Lazio che, dovendo fare a meno di diversi titolari in difesa, mette in mostra tutti i limiti di una panchina non all’altezza degli undici che scendono in campo abitualmente. L’adattamento di Cana a difensore centrale è solo un effetto dei problemi laziali e non la causa principale. Tutto sommato la stagione di Petkovic può dirsi positiva, vista la finale di Coppa Italia ancora da giocare.
Chi invece rimarrà a “Zeru Tituli” sono il Napoli e il Milan, secondo e terzo della classifica ma ormai fuori da ogni gioco, sia in campo nazionale che europeo. La sfida di San Siro, panchina punitiva di El Shaarawy a parte, non ha visto eventi particolari sul campo. Le uniche idee che si possono intuire guardando la partita è che il Napoli, dopo un mese di crisi fisico-mentale, si è ripreso alla grande e complessivamente sta meglio di un Milan che, dopo una rincorsa durata cinque mesi, inizia ad accusare qualche sintomo di stanchezza. La gara in sé è stata brutta, uno spettacolo poco degno della numerosa platea giunta a godersi la sfida tra la seconda e la terza forza della classifica. Il pareggio firmato Flamini e Pandev non fa altro che rafforzare il secondo posto partenopeo e a lasciare le distanze invariate. Napoli favorito per la corsa al secondo posto, ma il Milan quel terzo posto, considerato dov’era cinque mesi fa, deve tenerselo stretto.
In ottica europa sono molto importanti le vittorie di Fiorentina e Roma, che approfittano dei passi falsi delle dirette concorrenti (Milan e Lazio) e si avvicinano ai proprio obiettivi. La Fiorentina vince su un campo non facile come quello dell’Atalanta, grazie a una prova convincente di Ljajic entrato dalla panchina, che ha dato la scossa a tutta la squadra apparsa un po’ sottotono con lui fuori dal campo. La Roma, invece, vince una partita costantemente in bilico come quella contro il Torino dell’ex Cerci, vero mattatore e migliore in campo della gara. L’esclusione di Totti dal primo minuto ha fatto discutere, ma il suo sostituto di giornata Osvaldo non ha deluso le aspettative ed è tornato al gol. Ottimi tre punti sia per Montella che per Andreazzoli, che tornano a vedere un cielo sereno sopra le loro teste, dopo qualche settimana di nuvole.
Nuvoloni neri tipici da temporale, invece, sulla testa dell’Inter e di Stramaccioni, che cadono anche a Trieste contro il Cagliari. Un doppio Pinilla manda i nerazzurri al settimo posto e momentaneamente fuori dall’Europa (considerando che ci sarebbe ancora la Coppa Italia come obiettivo). Le polemiche non mancano nemmeno questa settimana, per via del vantaggio cagliaritano arrivato su l’ennesimo rigore poco chiaro dato contro la squadra di Moratti. A onor di cronaca, questa volta, probabilmente ci poteva stare un rigore non dato a Ibarbo esattamente 60 secondi prima di quello fischiato a Pinilla, ma questo non cambia la sostanza. L’Inter è una squadra psicologicamente fragile, incapace di reagire ai torti che crede di subire, forse stanca dopo tutte le ingiustizie che pensa di aver subito. Forse figlia del carattere del proprio allenatore o forse figlia della sindrome da vittimismo che ha attanagliato tutto l’ambiente in questa stagione. Non si è ancora capito, quel che è sicuro è che ora di reagire perché altrimenti si finisce così in fondo che poi ritornare in superficie diventa un missione quasi impossibile.