Quinta puntata della rubrica settimanale dedicata agli sport americani di Mondopallone.it, che vi porta all’interno delle tre maggiori Leghe professionistiche d’oltreoceano, e in questo caso nella NBA.
Mancano pochi giorni alla fine della regular season nella National Basketball Association, ed è tempo di ultime sentenze, soprattutto ad Ovest, dove aspettando i verdetti relativi alla prima posizione (gara ancora aperta tra Oklahoma City e San Antonio con i Thunder avanti di una partita) e all’ottava ed ultima posizione (coi Lakers che necessitano di vincere l’ultima gara stagionale contro Houston per lasciare fuori i Jazz), ne arrivano altri importanti: i Los Angeles Clippers vincono per la prima volta nella loro storia la Pacific Dvision, di cui fanno parte dal 1978. La squadra di Coach Del Negro ha superato un periodo di appannamento a fine marzo, dove ha perso quattro gare su cinque, aprendo aprile con una striscia di cinque vittorie consecutive inclusa la quarta stagionale nel derby contro i Lakers e quella in trasferta a Memphis, probabile avversario al primo turno playoffs, dove i Clippers hanno interrotto la striscia di 13 vittorie in fila in casa dei Grizzlies. I Clippers hanno totalizzato quattro sweep in stagione vincendo per 4-0 le serie contro Jazz, Timberwolves e appunto Lakers, altro record di quella che è a tutti gli effetti la seconda franchigia NBA della città degli angeli.
Qualificazione playoffs assicurata anche per i Golden State Warriors, che tornano alla postseason dopo sei anni di assenza, mentre sarà il primo anno nel nuovo millennio senza i Dallas Mavericks sempre presenti nelle ultime tredici stagioni, che lasciano a Jazz e Lakers la corsa all’ultimo posto. A proposito di Lakers, purtroppo la sentenza definitiva riguarda anche Kobe Bryant, che dopo l’infortunio al tendine d’Achille occorso nel finale della gara di venerdì contro i Warriors si è sottoposto ad operazione e non tornerà prima del prossimo Natale. Un macigno per i gialloviola e per la carriera del trentacinquenne di Philadelphia, sotto accusa il minutaggio a lui riservato nelle ultime gare (45.2 di media in aprile, mai così tanto in carriera in oltre cinque gare), e del quale lui probabilmente è il primo responsabile anche se i maligni dicono che Coach Phil Jackson non l’avrebbe permesso. Kobe nella stessa gara aveva messo 34 punti contribuendo a una vittoria importante dei Lakers, e nella precedente a Portland aveva scritto 47 con 18/18 dalla lunetta.
A Est festeggiano i New York Knicks. Nonostante si sia chiusa in settimana la striscia di vittorie consecutive (13) per mano dei Chicago Bulls, che hanno sempre sconfitto i Knicks in stagione, la squadra di Coach Woodson può celebrare il secondo posto nella conference alle spalle degli Heat, ma anche il primo titolo della Atlantic Division dal 1993/94, e il superamento delle 50 vittorie per la prima volta dalla stagione 1999/2000. Mentre Miami fa riposare le loro stelle e attende soltanto il primo turno playoffs, dove affronteranno i Bucks in caduta libera (5-12 nell’ultimo periodo), si lotta per il quinto e sesto posto tra Atlanta e Chicago, dopo che i Brooklyn Nets in ottimo momento dopo le vittorie in trasferta contro Boston e Indiana, si sono assicurati la quarta posizione grazie anche ad un Deron Williams in grande spolvero. La squadra di Coach Carlesimo ha collezionato dodici vittorie nelle ultime diciotto e in queste gare il fatturato di Williams è di 23.2 punti, 8.2 assist e il 50% al tiro.
I NUMERI
25.000 – I punti in carriera di Dirk Nowitzki, che ha superato questo traguardo nel secondo quarto della gara di domenica contro New Orleans diventando il diciassettesimo nella storia ad entrare in questo club. Nowitzki raggiunge tra i giocatori in attività Kobe Bryant e Kewin Garnett, mentre potrebbero raggiungere questa cifra la prossima stagione Tim Duncan, Paul Pierce e Ray Allen.
40 –I punti di Al Jefferson dei Minnesota T’Wolves nella gara contro gli Utah Jazz di venerdì notte. L’ex Celtics ha pareggiato il suo massimo in carriera, aggiungendo anche 13 rimbalzi e 6 assist.
30 – I punti a testa di Nikola Vucevic e Tobias Harris nella sfida degli Orlando Magic contro i Milwaukee Bucks, in aggiunta a rispettivamente 20 e 19 rimbalzi. Per un totale di 60 punti e 39 rimbalzi in due, con Vucevic che è l’unico giocatore nella storia dei Magic dopo O’Neal e Howard a totalizzare questo bottino in una singola gara.
10 – Dieci punti e dieci rimbalzi nel solo primo quarto per Reggie Evans dei Brooklyn Nets nella sfida dei suoi contro i Philadelphia Sixers. Evans ha chiuso la partita con 17 punti e 24 rimbalzi. E’ la nona gara da oltre 20 rimbalzi in stagione per Evans.
6 – Le gare consecutive sopra i 35 punti di Carmelo Anthony, che nella gara giocata venerdì notte a Cleveland ha chiuso il terzo quarto a quota 31 punti, ma ha preferito stare seduto in panchina per tutto il quarto periodo con i suoi Knicks che avevano ormai ipotecato la pratica.
GLI ITALIANI
Con Andrea Bargnani e Danilo Gallinari anticipatamente in offseason, solo Marco Belinelli è rimasto in gara tra gli azzurri: l’ex fortitudino è tornato in campo domenica scorsa giocando venti minuti con zero punti contro i Pistons. Nelle quattro gare di questa settimana ha segnato una media di 8 punti in circa 24 minuti di utilizzo medio, con un complessivo 11/30 dal campo. I Bulls sono stati sconfitti in tre circostanze.