Un sabato spettacolare, ricco di emozioni e di gol in Russia. E non solo, lo Zenit ha ufficialmente riaperto la corsa al titolo, rendendo ancor più entusiasmante questo finale di campionato.
LO ZENIT FA IL SUO, LOKO SEMPRE PIU’ IN CRISI-Non fatevi trarre in inganno dal punteggio. Se escludiamo un palo colpito da Pavlyuchenko al 76′ (curiosità, lo Zenit è la squadra che subisce più reti tra il 75′ e il 90′) la Lokomotiv non ha mai avuto alcuna reale possibilità di pareggiare i conti, consentendo allo Zenit di poter gestire con relativa tranquillità il vantaggio, giunto in avvio con Fayzulin; il nazionale russo si è fatto trovare pronto su una respinta corta di Guilherme, che si era difeso in qualche modo su un bel tiro di Shirokov. Il complesso dell’azione nasce, però, da Hulk, che ridicolizza in velocità e fisico Vitaly Denisov e mantiene vivo un pallone quasi perso.
Gol in apertura che spiana la strada ai ragazzi di Spalletti, abili poi come detto a gestire la gara. Ennesima triste prova della Lokomotiv, di chi è la colpa? Come al solito un po’ di tutti. La presidentessa Smorodovskaya ha lavorato male, sia sul mercato che soprattutto sul piano delle relazioni esterne, sia con gli altri club che con i propri tifosi; Bilic non ha ancora trovato il bandolo della matassa; i giocatori dovevano poter lottare per qualcosa di più, e invece si ritroveranno fuori dalle prime otto di questo passo. Altro anno senza Europa, ma soprattutto, senza onore.
E la corsa allo scudetto? Dall’ambiente Zenit trapela un cauto ottimismo per la seconda piazza che garantirebbe un posto nei preliminari di Champions League, ma è chiaro che fino a quando la matematica non celebrerà il CSKA campione i Sinye-Belo-Golubye ci crederanno. Dalla parte dello Zenit c’è il calendario. Ma la prossima giornata riusciranno a tifare i tanto odiati rivali dello Spartak (scherniti quest’anno con un parziale di 9-2)?
SPETTACOLO A GROZNY PER UN PREVEDIBILE PARI-Partita emozionante che ha rispettato le attese. E che continua a portare in dote dei segni “X” sia per il Terek (ancora a secco di successi nel 2013) che per il Kuban (4 su 4 nelle ultime uscite). In molti ricorderanno la sfida di andata, con il gol ultraterreno messo a segno da Jiranek.
Il Terek tornava a Grozny dopo la sfida giocata in campo neutro contro lo Zenit, a causa della squalifica inflitta per le parole di Kadyrov al direttore di gara col Rubin. A tal proposito è apparso sugli spalti uno striscione raffigurante una capra che aveva tra le mani un cartellino rosso, ironia malcelata verso la decisione della federazione calcistica russa di prendere provvedimenti per l’accaduto.
La partita è vibrante. Nella prima frazione Belenov salva i suoi in paio di occasioni, mentre il Kuban si fa vedere in avanti prima con Baldè e successivamente con Ozbiliz. I gol arrivano però soltanto nella ripresa: il primo a marcare è N’Duassel, peccato che il giocatore africano tocchi con la mano e venga giustamente ammonito. Il vantaggio del Terek è nell’aria, e giunge al 60′, ad opera di Utsiev, il capitano espulso proprio nella chiacchierata gara col Rubin.
Il Kuban reagisce e trova il pari con Bucur, ben imbeccato da Ozbiliz. Il romeno aveva già segnato in casa di Lokomotiv e Spartak. Finita? Assolutamente no, c’è spazio ancora per una rete per parte. N’Duassel è bravo a procurarsi un rigore con conseguente espulsione per Dealbert e a trasformarlo. Gli ospiti però non “demollano” (come direbbe Ginetto) e nel finale sono bravi a sfruttare una marcatura approssimativa da parte di quelli del Terek che permette a Popov di saltare il portiere e mettere dentro a porta sguarnita dopo la fortuita respinta del palo.
IMPRESA KRYLYA, CROLLA IL KRASNODAR-Sul campo dell’Fk Krasnodar soltanto lo Zenit e il CSKA erano riusciti a vincere. La squadra di Muslin ha ottenuto infatti quasi il 90 per cento dei suoi punti nell’impianto che condivide con i cugini del Kuban, ed ecco perchè la sconfitta interna di oggi con il Krylya è per certi versi clamorosa. Certo, pesa moltissimo il gol iniziale, che ha permesso alle Ali di organizzare la sfida a proprio piacimento, ma gli uomini di Gadzhiev avevano già messo in mostra un buon calcio in casa dello Zenit (cadendo a causa di un rigore inesistente) e Anzhi. Ed è proprio per questo che risulta ancor più deleteria la sconfitta casalinga col Mordoviya.
Il vantaggio, come detto, arriva in apertura. Fluttuante tiro dal limite dell’area di Vorobjev, Filtsov si allunga e respinge ma Goreux non viene marcato in alcun modo e riesce a mettere dentro a porta vuota. Bel giocatore il nativo di Haiti, che si è ben inserito nei meccanismi dell’attacco di Samara ed è dotato di una discreta velocità, oltre che di una buona visione di gioco e inventiva.
Le altre due marcature arrivano in pieno recupero, con i padroni di casa sbilanciati in avanti e bucati due volte da Maksimov. Gioisce chi aveva un insperato over.
LOKOMOTIV-ZENIT 0-1 14′ Fayzulin
TEREK-KUBAN 2-2 59′ Utsiev, 68′ Bucur (K), 74′ Rig. N’Duassell, 88′ Popov (K)
KRASNODAR-KRYLYA SOVETOV 0-3 2′ Goreux, 91′ 93′ Maksimov