La fuga della Juventus continua dopo il successo casalingo sul Pescara. Nella lotta per il secondo posto allunga il Napoli, vincente contro il Genoa, sul Milan, fermato sul pareggio dalla Fiorentina. Finisce in parità anche un derby di Roma dai due volti, mentre è notte fonda per l’Inter, sconfitta a San Siro dall’Atalanta.
Con la testa alla Champions e al Bayern, con il fisico in campo contro il Pescara, alla fine ugualmente battuto per 2 a 1. I leader della classifica della Juventus devono aspettare un rigore (con annessa espulsione, entrambe le decisioni giuste) per trafiggere un Pelizzoli fin lì apparso insuperabile. Vucinic regala una doppietta al pubblico dello Juventus Stadium e nemmeno il bello quanto inutile gol di Cascione ha potuto intimorire il tifo bianconero. La squadra di Conte procede tranquilla verso il 29° titolo della sua storia, ormai a sole sette giornate dalla fine, il campionato pare una semplice formalità. Tutte le energie fisiche e mentali sono rivolte alla rimonta contro il Bayern.
Molto più avvincente, invece, la corsa al secondo posto. Nel corso della trentunesima giornata di Serie A, la sfida è stata aperta dal Milan, in scena a Firenze con il doppio compito di non lasciar scappare il Napoli e di non farsi avvicinare dai viola guidati da Montella. Ma la squadra di Allegri decide di sprecare il doppio vantaggio (con gol dell’ex capitano – e capitano di giornata dei rossoneri – Montolivo) e l’uomo in più maturati dopo un’ora di gioco e si fa rimontare grazie a due calci di rigore, mandando in estasi il pubblico del Franchi capitanato dai fratelli Della Valle. Un piccolo passo indietro per i rossoneri sul piano del gioco in vista dello scontro diretto di settimana prossima contro il Napoli, in cui mancherà anche lo squalificato Balotelli che, diffidato, si è fatto ammonire da Tagliavento. La Fiorentina, invece, paga la scelta di rischiare Jovetic (ancora convalescente e non del tutto guarito) dal primo minuto e il montenegrino, dopo 45 minuti sotto tono, è costretto ad abbandonare il terreno di gioco per un riacutizzarsi del fastidio al flessore che lo terrà ai box per altre due settimane. Nella ripresa è venuto fuori il grande carattere dei toscani, nonostante l’inferiorità numerica. Basterà per recuperare i 6 punti che li separano dal Milan terzo?
Non ha di questi problemi, almeno per il momento, il Napoli, che passeggia sul Bologna e si porta a +4 proprio sette giorni prima dello scontro diretto contro El Shaarawy e compagni. Se per Pandev è stata una serata magica in cui gli è riuscito praticamente tutto, per Cavani invece è stata la tipica giornata “no”: ennesimo rigore sbagliato e numerose occasioni fallite o per imprecisione o per miracoli di Frey. I gol del Matador, però, non sono serviti, anche perché prosegue la striscia positiva per Dzemaili, ancora a segno dopo la tripletta a Torino. Mazzarri, dopo il periodo di flessione di un mese fa, è riuscito a riportare gli azzurri sui binari giusti. La volata per il secondo posto è partita, il Napoli è scattato meglio.
Rimane ferma ai blocchi di partenza, invece, l’Inter, che perde in casa contro l’Atalanta con il risultato fissato sul pirotecnico 3 a 4. In vantaggio per 3 a 1 grazie alla doppietta di Alvarez e nonostante l’infortunio di Cassano (che si aggiunge a quello di Palacio in settimana), Gervasoni ha fischiato un rigore inesistente ai bergamaschi che da quel momento hanno stravolto l’andamento della gara. Numerosi gli svarioni difensivi, nullo il filtro del centrocampo, nervosi i giocatori per l’ennesimo, a loro modo di vedere, torto arbitrale. Moratti e Stramaccioni parlano di mala fede, di errori sistematici contro i colori nerazzurri. Ma, permettetemi, l’errore ha scaturito il 3 a 2 e dopo sono arrivati altri due gol in cinque minuti, senza contare l’incredibile errore a porta vuota di Ranocchia che ha mancato il 4 a 4 all’ultimo secondo. Gervasoni ha fatto un errore, l’Inter ci ha messo senza dubbio del suo.
Giornata all’insegna dei calci di rigore, la 31°. Perché se la Juve ne ha usufruito per sbloccare il risultato, il Napoli l’ha sbagliato con Cavani, la Fiorentina ne ha usati due per pareggiare contro il Milan che ne ha reclamati altrettanti e l’Inter ritiene di aver perso per colpa del rigore fischiato da Gervasoni, anche il derby di Roma non ha voluto essere da meno. Ad inizio secondo tempo, con la Lazio già in vantaggio per 1 a 0 grazie ad un grandissimo gol di Hernanes, i biancocelesti usufruiscono di un calcio di rigore che, però, il Profeta brasiliano tira fuori. Inerzia della partita capovolta (sul 2-0 crediamo che la Roma non avrebbe avuto modo di riprendersi) e due minuti dopo lo stesso Hernanes mette a terra Pjanic nella propria area, decretando il rigore che permetterà a Totti di pareggiare i conti. Pareggio che durerà fino alla fine e che, sommando tutti i 90 minuti, sarà il risultato più giusto. Derby nel segno di Hernanes, nel bene e nel male. Ma questo punto a testa soddisfa davvero le due contendenti? L’Europa scappa.