Non accenna a sgonfiarsi il polverone di polemiche alzato dalla direzione del Signor Gervasoni della gara tra Inter e Atalanta; se già nel post partita ci avevano pensato giocatori e dirigenti interisti a contestare l’operato del fischietto mantovano, reo in particolare di aver concesso alla formazione orobica un calcio di rigore giudicato inesistente e che di fatto ha dato il via alla rimonta nerazzurra, ecco arrivare l’amaro sfogo di un tifoso vip della squadra interista che ha contribuito ad alimentare la tensione attorno alla formazione meneghina.
Paolo Bonolis, conduttore televisivo e noto sostenitore della Beneamata, ha voluto dire la sua sul periodo che sta attraversando la squadra del cuore e più in generale sull’andamento a suo dire poco chiaro del campionato.
Oggetto del pensiero di Bonolis il Milan; dichiarazioni forti, rilasciate al canale tematico nerazzurro Inter Channel e riprese in primo piano dal sito ufficiale della società interista. Secondo il presentatore, nella corsa al terzo posto che qualifica alla prossima Champions League i cugini rossoneri sarebbero favoriti a tavolino, fruitori di una decisione presa a prescindere dal calcio giocato e mosso da interessi enormi che vanno al di là del mero evento sportivo.
Un attacco duro quello del tifoso vip, che parla poi di rigori nettissimi non assegnati alla propria squadra e di altri inesistenti fischiati contro, come appunto quello dato all’Atalanta. Eventi volti a favorire la rincorsa al terzo posto del Milan, un copione che farebbe parte di una sceneggiatura già scritta.
Un’accusa in piena regola quello operato da Bonolis, certamente non sfuggito all’attenzione della dirigenza milanista che non ha esitato a rispondere per le rime alle dichiarazioni del presentatore. Attraverso un comunicato ufficiale apparso sul suo sito internet, la società di via Turati ha giudicato le parole espresse dal tifoso interista come prive di qualsiasi fondamento e di eccezionale gravità. Una risposta forse scontata da parte di chi si è sentito chiamato in causa da accuse tanto pesanti da non poter passare inosservate.