Osvaldo: storia di un probabile addio

Nessuno lo sa, ma Pablo Daniel Osvaldo ha stabilito un record, questo 31 gennaio. Con la sua non-cessione a una qualsiasi altra squadra, infatti, l’italoargentino è rimasto alla Roma per il secondo anno intero di fila, cosa che non gli era mai accaduta prima in carriera.

Arrivato ai colori giallorossi nell’estate del 2011, fortemente voluto da Luis Enrique (che pure contava già in rosa Borriello) sulla scia dei 20 gol stagionali realizzati l’anno prima con la casacca biancoblù dell’Espanyol, Osvaldo ha finora segnato 23 reti in 49 incontri, una media quasi spaccata di un gol ogni due match.

L’inutile gesto di reazione contro il Palermo, sabato scorso, gli è valso un cartellino giallo che, essendo diffidato, gli precluderà la partecipazione al prossimo derby capitolino, creando un problema non indifferente ad Andreazzoli, il quale avrà a disposizione come centrattacco il solo Mattia Destro, appena ripresosi dall’infortunio, e non certo al 100%.

Si tratta ormai dell’ennesimo gesto insensato del bizzoso numero 9 giallorosso (l’immediato precedente è la gomitata rifilata all’atalantino Matheu quando la Roma già conduceva per 3-0, ma a ben vedere, se ne possono trovare tanti altri). Zeman l’aveva definito come giocatore che pensa più ai fatti suoi che non al bene della squadra ed era stato accusato di non saper valorizzare l’indubbio talento del centravanti, ma forse la società sta or ora rivalutando l’opinione del boemo. Proprio sotto la guida del tecnico ceco è anche arrivata l’ultima marcatura di Osvaldo in campionato: infatti è ormai quasi un’eternità che l’attaccante non trova la porta.

Anche in Nazionale non va meglio: un tempo incolore contro il Brasile e poi spazio a El Shaarawy, che probabilmente costituirà con Balotelli la coppia titolare azzurra per i prossimi anni, relegando l’ariete romanista in panchina.

Sul discorso mercato, Osvaldo aveva cercato di tirare acqua al suo mulino durante un’intervista rilasciata qualche tempo fa a SportWeek: “Avrò pur fatto qualcosa di buono se mi stanno cercando Juventus, Tottenham e Chelsea, no?“. In realtà, però, il costo del suo cartellino (rilevato quasi due anni fa dalla Roma per 15 milioni più bonus) è già sceso sensibilmente, conseguentemente alle numerose bizze e alla consolidata fama di calciatore talentuoso ma di difficile gestione. L’unica cosa certa è che l’avventura con la piazza giallorossa sembra al termine dato il rapporto negativo coi tifosi e una società ormai esasperata da sceneggiate, espulsioni e capricci vari.

Chi guadagnerà dalla separazione?