Milan, il segreto è la difesa
Come torna evidente ogni anno, una difesa solida e imperforabile è sempre un requisito fondamentale per ottenere un qualsivoglia buon risultato in Serie A (e non solo). La dimostrazione della veridicità di questo assunto è proprio il Milan 2012/2013, il cui cambio di passo nel nuovo anno non è dovuto al solo Mario Balotelli ma anche (e forse soprattutto) alla nuova stabilità e affidabilità del reparto arretrato.
Nelle ultime quattro partite (e nello spezzone di derby successivo al gol di Schelotto) Abbiati ha mantenuto inviolata la porta rossonera, per un totale di 379′ di imbattibilità, quasi come tra la undicesima e la quattordicesima giornata dello scorso campionato. Le cifre diventano anche più notevoli estendendo il conteggio delle reti subite a tutto il girone di ritorno: sono infatti solo cinque i gol incassati fin qui, addirittura uno in meno della Juventus capolista (e ancora detentrice del primato di retroguardia meno perforata del torneo).
Solo De Sciglio, insieme con Abbiati, è il sempre-presente della difesa rossonera in questo girone di ritorno, anche se è la coppia di centrali formata da Mexes e Zapata la più impiegata fino ad adesso: 7 gettoni su 11 per il tandem franco-colombiano. A far respirare la retroguardia sono state certamente anche le ottime prestazioni di Pazzini e Balotelli, capaci di conservare il possesso lontano dai pali di Abbiati, e il costante sacrificio di El Shaarawy e Montolivo in fase di copertura.
Quel che è certo, però, è che il difficile arriva adesso, con un filotto terribile che prevede le sfide in rapida successione con Fiorentina, Napoli e Juventus (due su tre in trasferta).