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La serie B, da campionato “formale” a miniera d’oro

La serie B da qualche tempo ha ripreso a brillare grazie alla fucina di talenti che sforna “annualmente”. Lo scorso anno l’asse Verratti-Insigne-Immobile aveva portato il Pescara a vincere il torneo superando, al fotofinish, un ben più quotato Torino. Ma limitarsi alla sola squadra di Zeman sarebbe a dir poco riduttivo. Un nome su tutti: Alessandro Florenzi. Lo scorso anno in Calabria con la maglia del Crotone, quest’anno nella capitale sponda giallorossa. E perché non citare Mattia Perin, portiere fattosi le ossa a Padova e autore, nonostante tutto, di buone prove col Pescara in serie A.

A soli vent’anni. La serie B, come è facilmente intuibile, non è più il campionato minore, tutt’altro: è diventato un serbatoio utile, in tempi di crisi, per dare il là a diversi talenti che, altrimenti, nelle grandi squadre, rischierebbero di non esplodere mai.

Il Pescara dello scorso anno, nella stagione 2012/2013, è l’Empoli di Sarri, un uomo di calcio bravo a rilanciare tanti ragazzi che, solo qualche mese fa, avevano visto lo spettro della Lega Pro. Regini, di cui tanto si decantano le gesta in questa stagione, era un solito terzino sinistro che, negli ultimi tempi, aveva perso la stoffa del “calciatore”. Adesso, posizionato al centro della difesa, sta superando il test a pieni voti. Stesso discorso per Mirko Valdifiori, lo scorso anno in rottura con la società toscana, adesso decantato a erede di Pirlo. Senza dimenticare Saponara, acquistato a gennaio dal Milan, colui che fa il bello e il cattivo tempo della formazione toscana. Dribbling, assist e fiuto del gol: appare completo ma non bisogna mettergli pressioni addosso.

La Juventus, per esempio, può contare già sul nuovo portiere, o perlomeno le potenzialità espresse da Nicola Leali, in due campionati di serie B, fanno trasparire ciò. Fisicità, dinamismo, posizione tra i pali e carisma. Caratteristiche importanti, per un classe 1993. E perché non citare i giovanissimi del Sassuolo: Boakye, attaccante che, in tutta onestà, sarebbe tornato utile al Genoa, in piena lotta retrocessione. O il giovane Gaetano Berardi, classe 1994, un estate e mezzo fa in giro con amici a dare calci al pallone, 700 giorni dopo sui taccuini di Juventus, Inter, Milan e chi più ne ha, più ne metta.

La Reggina, per esempio, da sempre attenta al proprio settore giovanile se quest’anno è ancora in lotta per salvarsi deve ringraziare i prestiti made in rossonero: Rodrigo Ely, elegante difensore centrale italo-brasiliano e Gianmario Comi, figlio d’arte e a metà tra Torino e Milan. Per quest’ultimo ben 11 gol in campionato, molti dei quali utili a portare punti in riva allo Stretto.

Il prossimo anno siamo convinti troveremo qualche giovane del Lanciano in massima serie, di certo non in squadre d’alta quota: Piccolo non può non essere preso in considerazione. Così come va prestata attenzione al giovanissimo Bruno Fernandes, trequartista portoghese del Novara, qualità e concretezza al servizio di Alfredo Aglietti.

La serie B da campionato minore è passata a essere il fulcro del calcio italiano. E se per conoscere Stephan El Shaarawy si è dovuto aspettare Padova…