Russia, 22/a giornata: volano Rubin e Dinamo, continua a sorprendere il Mordovia

Dopo l’amichevole di lusso pareggiata a Stamford Bridge col Brasile ritorna il campionato russo. Turno spalmato su tre giorni, quello numero 22, che si è aperto oggi con tre partite che, come al solito, hanno regalato diversi spunti di interesse e di riflessione.

IL RUBIN KAZAN E’ UNA SQUADRA, LA LOKOMOTIV NO- Forse una sintesi troppo crudele, ma non così distante dalla realtà. Come avevamo detto ieri con le statistiche riferite a questa sfida, al momento il Rubin vale decisamente di più rispetto alla Lokomotiv che, tra l’altro, in Tatarstan ha una tradizione recente tutt’altro che positiva. Il Rubin è un gruppo compatto, una squadra organizzata, concreta, che sa cosa deve fare in campo e che è magistralmente diretta (da una vita, ormai, dato che sono più di 10 anni) dal sapiente tecnico turkmeno Kurban Berdyev. Nonostante ciò molti detrattori lo accusano di esasperato difensivismo e di incapacità di aprirsi a nuovi schemi e idee tattiche: sbagliato, l’allenatore del Rubin Kazan è uno dei migliori allenatori del torneo, e lo dimostrano i risultati che ha ottenuto negli anni, non solo a livello nazionale; chi lo contesta forse non si ricorda che i granata sono stati gli unici nell’era Guardiola a passare al Camp Nou nelle competizione europee (mentre altri club decisamente più titolati si esaltavano per sconfitte di misura), hanno vinto in casa dell’Atletico Madrid, estromettendolo dall’Europa League, e giovedì si giocano un posto in semifinale in casa del Chelsea. Se si parla male di Berdyev, cosa si dovrebbe dire di Bilic? Il grintoso coach croato non ha ancora trovato il bandolo della matassa; non che il materiale a disposizione sia eccelso, ma i ferrovieri dall’arrivo di Rakhimov in avanti hanno ottenuto soltanto delusioni. E il risultato è questo: la Lokomotiv non ha ancora segnato nel 2013 ed è precipitata al 9° posto, cancellando ogni possibilità di giocare in Europa ad Agosto (obiettivo dichiarato a inizio stagione).

Il 2-0 finale non stupisce affatto, quindi. L’avvenimento più clamoroso è la rete dell’israeliano Natkho, che porta in vantaggio il Rubin: non tanto per la marcatura in sè, dato che è già l’ottava, ma per il fatto che non arrivi su calcio di rigore (ne ha già segnati cinque). Ansaldi spara una punizione dai 20 metri sulla barriera, il centrocampista del Rubin è il più lesto ad arrivare sulla palla e con un destro chirugico sorprende un distratto Guilherme. Nella norma invece il gol di Dyadyun a chiudere l’incontro, giusta conclusione di un contropiede identico a quello con il Levante, con l’unica differenza che in questo caso l’autore del lancio non è il portiere Ryzhikov, bensì l’eclettico trascinatore iberico Cesar Navas.

Per questa partita il Rubin è tornato finalmente a Kazan, dopo una serie di partite disputate tra Mosca e Grozny. Purtroppo, per una scelta quantomeno discutibile della UEFA, la gara di ritorno col Chelsea dovrà disputarsi a Mosca, regalando ovviamente qualche vantaggio agli inglesi, che non dovranno giocarsi il passaggio del turno nella bolgia del Tsentral’nyj Stadion. L’incontro di oggi è stato seguito da un rappresentante del Chelsea e da Yuri Krasnozhan, allenatore al momento disoccupato; impossibile, comunque, che fosse lì per un eventuale ritorno alla Lokomotiv.

COLPACCIO MORDOVIA, ADESSO IL KRYLYA E’ NEI GUAI-Complimenti a Munteanu. Se c’erano delle riserve importanti sulla qualità dell’organico del Mordovia, ce n’erano ancor di più sul tecnico romeno giunto in inverno a Saransk. I risultati, però, stanno al momento dando ragione alla scelta dei vertici del club. Discorso invece diametralmente opposto per il Krylya: il punto in casa dell’Anzhi si è rivelato controproducente, e la mossa di Gadzhiev di fuggire da Nizhnij Novgorod per tornare a Samara non ha assolutamente pagato. Amkar, Rostov, Volga, Krylya, Mordovia e Alania: di queste sei due si salveranno direttamente, due faranno i play off, che rappresentano un’ incognita totale, per non dire uno scontro all’ultimo sangue come ogni spareggio salvezza che si rispetti (soprattutto se dovesse qualificarsi qualche squadra dell’estremo oriente, come lo SKA-Energiya Khabarovsk), mentre due le saluteremo senza possibilità di recupero. La gerarchia nella lotta per non retrocedere pareva ben definita ma il successo del Mordovia sull’Anzhi e l’esito dei due scontri salvezza (questo di oggi e Rostov-Volga 1-2) ha rimescolato le carte in tavola. Nonostante tutto l’Amkar dovrebbe salvarsi tranquillamente, mentre l’Alania pare al momento spacciata (a meno di scossoni che possano invertire la rotta col CSKA nel posticipo di lunedì).

In quel di Samara a sbloccare la partita è ancora un calcio d’angolo, come con l’Anzhi, che libera perfettamente Oprita, lesto ad incornare in rete il gol del vantaggio. Prima dell’intervallo arriva anche il raddoppio, ad opera di Mukhametshin, magistralmente lanciato da Panchenko. Nel finale c’è tempo anche per l’espulsione del rivedibile Stepanets.

DINAMO SOLIDA E CINICA, ROSTOV ANCORA A BOCCA ASCIUTTA- Sicuramente partite come quella di oggi la Dinamo di inizio torneo le avrebbe perse. Certo, in quel periodo avrebbe perso qualsiasi tipo di incontro, ma è in giornate come queste dove si vede la solidità di un gruppo e la bontà di un progetto, oltre che la mano decisiva dell’allenatore. La Dinamo oggi non ha impressionato, tutt’altro, ma si è portata a casa tre punti. Altro fieno in cascina, quindi, per una rincorsa all’Europa League che fino a qualche giornata fa pareva impossibile.

Come con la Lokomotiv, il match winner è un uomo al centro dell’attenzione nei giorni precedenti alla partita. Se la situazione di Sovoljev è ormai cosa nota, con il giocatore che ha già firmato un contratto con lo Zenit per la prossima stagione, Kuranyi si è ritrovato protagonista di alcune voci di mercato che lo vedrebbero lontano da Mosca. Un indizio sarebbe il rinnovo del contratto per Kokorin.

Altra battuta d’arresto, invece, per il Rostov. La squadra di Bozovich è apparsa come al solito troppo rinunciataria fuori casa, e il flop casalingo col Volga ha rimesso nei guai il club che ha sede sulle rive del fiume Don.

RUBIN KAZAN-LOKOMOTIV MOSCA 2-0 39′ Natkho, 87′ Dyadyun

KRYLYA SOVETOV-MORDOVIA SARANSK 0-2 28′ Oprita, 44′ Mukhametshin

DINAMO MOSCA-ROSTOV 1-0 27′ Kuranyi

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