Esclusiva Mp – Vittorio Tosto sulla Serie B: “Il Sassuolo non mollerà niente. Zaza va alla Juve”

314 presenze, 19 reti e ben 4 campionati vinti: Vittorio Tosto, quando si parla di Serie B, è un interlocutore pregiato. Abbiamo contattato l’ex terzino sinistro per fare una panoramica sulla giornata odierna del torneo cadetto e tessere le lodi di alcuni giovani che si stanno guadagnando l’attenzione dei grandi club.

Vittorio, partiamo dal big match Sassuolo-Verona: secondo te gli emiliani sono un po’ rilassati vista la tranquilla classifica?

Assolutamente no. Conosco alla perfezione Eusebio Di Francesco e vi garantisco che la sua squadra non mollerà di un centimetro da qui alla fine. Nelle grandi partite come quelle di stasera, inoltre, le motivazioni non mancano mai. Sassuolo e Verona sono le più forti del campionato e l’anno prossimo le vedremo in Serie A.

Enigma playoff: si faranno?

Dipende tutto dall’Empoli. E’ l’unica compagine attrezzata per tener testa alle prime tre e, francamente, spero vada tutto per il meglio perché sono molto affezionato alla società azzurra.

A Empoli hai vissuto anni importanti con Pino Vitale ds e Gigi Cagni in panchina. Oggi entrambi sono allo Spezia ma se la passano male…

La situazione dei liguri è complessa, inutile nasconderlo. Quando parti per disputare un campionato di vertice e poi ti ritrovi in zona playout, a livello psicologico è difficilissimo abituarsi alla nuova realtà. Però Cagni è un tecnico esperto, naviga nel calcio da una vita e sa bene cosa si deve fare per uscire da questi momenti. La fiducia che ripongo in lui mi fa essere ottimista per la salvezza dello Spezia.

Un altro tuo ex tecnico, Novellino, è finalmente ritornato in pista…

Premetto subito che mi dispiace per Dario Marcolin, con il quale ho giocato a Piacenza e Napoli. E’ un ragazzo preparato e sicuramente si riscatterà altrove. Per quanto concerne mister Novellino dico che è giusto così: ha vinto 4 campionati nella serie cadetta e merita una panchina. Con lui il Modena può fare il salto di qualità.

Da calabrese che idea ti sei fatto del campionato che sta disputando il Crotone?

Ha una buona squadra ma gli manca ancora qualcosa per aumentare la propria competitività. I pitagorici, così come la Reggina, puntano molto sui giovani però non sono continui, specie in trasferta. Possiedono a mio avviso un calciatore come Pietro De Giorgio che fa la differenza e può decidere la gara da un momento all’altro e, in linea di massima, credo non avranno problemi a salvarsi. Da calabrese lo spero.

La rivelazione dell’annata è Simone Zaza: secondo te è pronto per un grandissimo club?

Secondo me è pronto e ti dirò di più: nella prossima stagione farà parte della Juventus. I bianconeri hanno bruciato la concorrenza e credono molto nelle sue doti; stesso discorso per Berardi del Sassuolo.

Altri giovani che ti hanno impressionato?

Giannetti del Cittadella, le cui movenze ricordano Pippo Inzaghi, Brignoli della Ternana, un portiere importante, e Francesco Fedato, mio ex compagno a Lucca e sulle cui qualità fui uno dei primi a scommettere. Ma Zaza e Berardi sono i migliori.

A chi assegniamo la “Panchina d’Oro” per quello fatto finora?

A Gautieri e Di Francesco. Fanno praticare alle proprie squadre un calcio bello da vedere e organizzato in entrambe le fasi e sono in linea con le rispettive esigenze delle loro società. Per loro si prospetta un grande futuro.

Chiudiamo con l’Empoli: Tavano e Maccarone erano dati per finiti da alcuni ma invece continuano a far gol con estrema facilità. Cos’ha di speciale l’ambiente azzurro?

E’ una grande famiglia, in cui viene prima l’uomo e poi il calciatore. Tutti coloro i quali lavorano per la società sanno farti sentire importante e ti forniscono gli stimoli giusti per affrontare al meglio il campionato. A Empoli non si molla mai e ciò rende la città toscana una delle piazze ideali per fare calcio in Italia.