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Torneo Final, 6/a giornata: Lanus inarrestabile, River sconfitto a Rosario. Miracolo San Lorenzo in casa del Colon

Nella settimana dell’elezione del primo pontefice argentino della storia, il San Lorenzo de Almagro, la squadra del cuore di Papa Francesco I, espugna il “Cementerio de los Elefantes” di Santa Fè ( nonostante l’inferiorità numerica) e, “grazie” all’autorete di Ramìrez si regala un’impresa storica che lo avvicina alla tanta agognata salvezza. Nelle parte nobili della classifica il Lanus si conferma schiacciasassi del torneo, ottenendo il quinto successo stagionale. Soffre, invece, in fondo alla classifica l’Independiente, sempre più vicino alla Segunda.

Che fosse un turno particolare di calcio argentino, questo lo avevamo capito sin dalla fumata bianca vaticana che aveva proclamato il nuovo Vescovo di Roma. La febbrile attesa della vigilia, e il successivo clamore provocato dall’elezione del nuovo Papa sudamericano, hanno infatti sconvolto la scaletta di qualsiasi evento presente in concomitanza. Primera Division inclusa. Il massimo quotidiano sportivo argentino, “Olè.com”, apriva la sua versione online, pochi istanti dopo la proclamazione a Papa di Jorge Mario Bergoglio, in questo modo: ” La mano de Dìos“. Così, in un amen, la solita commistione tra il sacro e il profano prendeva forma. E una mano, il “Cuervo”, club fondato proprio da un sacerdote, don Lorenzo Massa, l’ha ricevuta contro un Colon in piena crisi di risultati e di identità. Dopo una partita giocata in trincea per via dell’espulsione di Mauro Cetto ( reo di aver insultato Pezzotta), in mischia è arrivato a una manciata di minuti dal termine il tocco beffardo di Ramìrez nella propria porta, che ha consentito al “Ciclon” di vincere la sfida. Il paradiso all’improvviso. E la salvezza dietro l’angolo. Un tocco salvifico per tutti i tifosi del club di Boedo, ma al tempo stesso dannato per Nèstor Sensini, che si è dimesso nel post-partita da allenatore del Colon. Tessera numero 88.235 del club del “Nuevo Gasomestro”, ex cestista del San Lorenzo, e Vicario di Cristo. La prima “carta d’identità” dell’uomo venuto “dalla fine del mondo è presto fatta dai suoi connazionali. Per gli altri spazi bianchi da riempire c’è sempre tempo.

Il Lanus non si ferma più e vince anche sul difficilissimo campo dell’imbattuto Godoy Cruz. A Mendoza basta un guizzo di Izquierdoz sugli sviluppi di un  corner a regalare i tre punti alla compagine di Guillermo Barros Schelotto, vera e propria dominatrice di questo inizio di stagione. Per fare maggiore chiarezza, ecco i numeri delle prime sei giornate del “Granate”: sei partite disputate, cinque vittorie e un pareggio. Dieci gol fatti e uno solo subito. Sommando anche i punti dello scorso Inicial, la squadra del sud di Buenos Aires staccherebbe in doppia cifra il duo Velez-Newell’s! Un capolavoro tecnico e tattico, realizzato senza spendere cifre folli, ma puntando su un mix di giovani talenti e stagionati prodotti locali.

La partita più chiacchierata e infuocata del week-end si è disputata a Rosario. Newell’s Old Boys e River Plate non si sono risparmiate, e al termine della sfida la differenza è venuta fuori dalla giocata di un singolo, e che giocata! Il solito Ignacio Scocco, definito da Gerardo Martinoil Messi del Newell’s” per la sua incisività in zona offensiva, dopo un “sombrerito” su Mercado ha infilato Barovero di giustezza, mandando in estasi il popolo del  “Colosso Marcelo Bielsa“. Tre punti alla “Lepra“, ma con giallo nel finale ( o quasi). Siamo al minuto settantotto: corner da destra per i “Millonarios”, Funes Mori svetta su tutti e prolunga la sfera sul secondo palo dove trova appostato il “Cino” Luna: tocco in allungo di testa e rete, 1-1. L’arbitro Ceballos  in un primo momento convalida, ma poi, dopo diversi minuti di conciliabolo con il suo assistente opta per l’annullamento della rete. Un furente Ramon Dìaz a fine partita faticherà a contenere la propria rabbia: “ Ceballos aveva chiaramente assegnato il gol, poi non so cosa sia successo di preciso. Brucia perdere punti in questo modo. Eccome se brucia.”  Ma svilita la rabbia, anche il “Pelado” constaterà la bontà della scelta arbitrale, per il palese tocco di braccio di Carlos Luna. Vincono i  rossoneri di Rosario, ora al secondo posto in classifica, a più uno proprio dal River Plate.

L’anonimo campionato del Boca Juniors prosegue con il pareggio interno contro il redivivo Argentinos Juniors del neo tecnico Ricardo Caruso Lombardi. Non è bastato un rigore trasformato da Santiago Silva dopo un quarto d’ora al club della “Bombonera” per avere la meglio di un coriaceo e attento “Bicho”, tenuto a galla all’ultimo minuto del primo tempo da Matias Martinez, abile sotto porta a metterci il piede e a sfruttare l’ennesima disattenzione difensiva stagionale del Boca. Privo di Riquelme, ancora non al meglio della condizione fisica, con un Paredes claudicante e un Viatri poco lucido sotto porta, il club di Carlos Bianchi continua a non convincere. Dopo la sosta, la sfida chiave contro il disperato Independiente al “Libertadores de America”, svelerà a tutti il destino dell’ex tecnico ( tra le altre) anche della Roma.

Capitolo salvezza: l’Union sgambetta il Tigre a “Victoria”, Quilmes e Independiente pareggiano senza reti, l‘Atletico Rafaela perde contro l’All Boys e il San Martin de San Juan si suicida a Sarandi. Per effetto di questi risultati, la squadra di Facundo Sava, nonostante i setti punti raccolti nelle ultime tre partite ( impreziositi da due successi esterni, tre cui il colpaccio della “Bombonera”) sembra ormai essere condannata alla retrocessione. Discorso analogo per il “Verdinegro” di San Juan che, nel posticipo di lunedi, dopo aver rimontato le reti di Cuesta e Furch, trascinato dall’estro di Alvarez e Osorio, si è visto beffare nel finale dalla rete del difensore dell‘Arsenal de Sarandi, Lisandro Lopez. Più che un gol, una sentenza di cassazione. Restano aggrappati alla Primera Quilmes e Atletico Rafaela, che dovranno giocarsi la permanenza con l’Independiente di Americo Gallego, ridotto con l’acqua alla gola e ormai privo di alternative alla vittoria in ogni singola partita.

Pareggiano Racing Club de Avellaneda e Belgrano al “Juan Domingo Peron”. Camoranesi omaggiato di un assist al bacio dal talentuoso Luciano Vietto apre le danze, chiuse nella ripresa da Velazquez per il “Pirata. Migliora il proprio promedio il team di Belgrano; il Racing dal canto suo appare sempre più un cantiere in costruzione, con un unico obiettivo stagionale da centrare: la qualificazione alla prossima Copa Sudamericana. In assenza di altro, meglio accontentarsi.

 

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