Non si ferma la marcia dei Miami Heat che continuano la loro infinita striscia di vittorie consecutive e che hanno ormai ipotecato il primo posto ad Est. Settimana scorsa abbiamo parlato dell’incredibile mese di febbraio di cui è stato protagonista LeBron James, questa settimana è doveroso sottolineare il contributo di un Dwayne Wade già in formato playoffs e la ritrovata precisione al tiro di Chambers che ha dato una grossa mano agli Heat nelle gare contro Indiana e Atlanta. Al testa a testa tra Pacers e Knicks per il secondo posto si aggiungono i Brooklyn Nets che approfittano della settimana poco positiva sia di Indiana (tre sconfitte nelle ultime quattro) che della New York rimaneggiata dagli infortuni (quattro sconfitte consecutive e cinque nelle ultime sei). L’ultimo mese di regular season sarà agguerritissimo per la definizione delle teste di serie dalla n.2 alla n.7, con anche Atlanta, Chicago e Boston coinvolte.
Ad Ovest i caldissimi Memphis Grizzlies, reduci da dodici vittorie in tredici gare, si sono raffreddati nel finale di settimana con le sconfitte contro Utah e Denver nelle quali l’attacco della squadra di coach Hollins è andato in tilt, e hanno nuovamente perso quella preziosa terza piazza che avevano raggiunto dopo aver battuto i Clippers allo Staples Center. La miglior squadra ad Ovest in questa prima parte di marzo sono i Denver Nuggets di coach Karl, che hanno messo assieme undici vittorie in fila grazie anche al periodo migliore della stagione di Ty Lawson e alla crescita costante di Kosta Koufos. Si è giocata anche la sfida tra le due migliori squadre della conference, con San Antonio che ha battuto Oklahoma City pur senza Tony Parker e senza il miglior Ginobili, trasportati dall’energia di Khwai Leonard e dell’ex Vitoria Thiago Splitter, portando la serie stagionale sul 2-1 per i texani. La sfida al primo posto resta apertissima, così come quella all’ultimo posto disponibile, con i Lakers che finalmente hanno raggiunto il tanto ambito ottavo posto superando Utah grazie a otto vittorie nelle ultime dieci. I gialloviola se la vedranno con i Warriors, i Rockets e i Jazz per la conquista delle ultime tre posizioni ad Ovest, con Dallas e Portland piu’ lontane ma non ancora tagliate fuori dalla corsa.
E’ stata anche la settimana dei grandi ritorni da ex: uno fortunatissimo, quello di Dwight Howard ad Orlando con la maglia dei Lakers, l’altro molto meno con Carmelo Anthony che è uscito infortunato dal Pepsi Center di Denver nel suo primo ritorno in Colorado coi suoi Knicks sconfitti in malo modo. Entrambi fischiatissimi, Howard oltre ad aver vinto coi suoi Lakers ha messo a segno 39 punti, 16 rimbalzi e 3 stoppate, tirando addirittura 39 tiri liberi (!) di cui 25 a segno, complice l’hack a Dwight (serie di falli volontari nel tentativo di mandare in lunetta giocatori dalle percentuali scarse) dei Magic nel finale.
I NUMERI
22 – Le vittorie consecutive degli Heat dopo quella contro Toronto di domenica notte. Miami raggiunge così gli Houston Rockets della stagione 2007/08 al secondo posto della classifica di tutti i tempi per striscia vincente piu’ lunga (al primo posto con 33 vittorie i Lakers della stagione 1971/72 targati Chamberlain e West)
14 -Le stagioni consecutive da almeno 50 vittorie dei San Antonio Spurs. I texani sono anche la prima squadra NBA in questa stagione ad aver centrato la qualificazione ai playoffs.
63 – I punti segnati dai Knicks contro Golden State nella sconfitta dell’11 marzo. I Warriors non subivano meno punti dalla stagione 1953, mentre la percentuale di tiro dei Knicks (27%) è il peggiore per ogni squadra in tutta la stagione. New York ha segnato solo 28 punti nei due quarti finali.
39 – I punti di Monta Ellis nella gara contro gli Orlando Magic di domenica, il massimo stagionale per la guardia dei Milwaukee Bucks. Ellis ha segnato addirittura 25 punti nel solo ultimo quarto.
1 – Come le triple doppie in carriera di Ricky Rubio. Il play spagnolo di Minnesota ha centrato la sua prima tripla doppia in carriera nella vittoria contro gli Spurs del 12 marzo. 21 punti, 12 assist e soprattutto 13 rimbalzi il suo bottino.
INFORTUNI
Quella che stiamo vivendo è’ ufficialmente la stagione dei grandi infortuni, iniziata senza Derrick Rose, Dirk Nowitzki, Andrew Bynum, Ricky Rubio, Kevin Love, Danny Granger e Amar’e Stoudemire, tutti fermi ai box, e proseguita con problemi fisici che hanno coinvolto altri big della Lega. Tra i citati tutti hanno fatto il loro rientro in campo eccezion fatta per Bynum (che ancora non ha esordito con i Sixers dopo il contrattone firmato in estate) e per il primo della lista, nonché il piu’ atteso, playmaker dei Chicago Bulls il quale da settimane ha avuto l’ok dei medici per tornare sul parquet ma la data della sua prima partita stagionale è continuamente rimandata. A riguardo è intervenuto anche il fratello nonché agente dell’ex Memphis Tigers in toni polemici con la franchigia dell’Illinois, anche se le ultimissime parlano di un Rose non ancora psicologicamente pronto a rivestire la maglia dei Tori. Anche Danny Granger non ha avuto un rientro semplice, infatti dopo cinque partite (5 punti di media in 15 minuti di utilizzo) si è fermato nuovamente e non tornerà in campo per i suoi Pacers prima della prossima settimana.
Kevin Love era invece rientrato a novembre, molto in anticipo sulla tabella di marcia, ma ad inizio anno si è fratturato nuovamente la mano destra ed è stato costretto a finire sotto i ferri; probabile un rientro ad inizio aprile per il centro dei T’Wolves. Anche Stoudemire dei Knicks ha avuto un problema simile al precedente (ginocchio destro) e lo scorso 9 marzo è stato annunciato che starà fuori fino alla fine della stagione regolare, proprio mentre stava inziando a trovarsi a suo agio nel ruolo di sesto uomo della franchigia newyorchese.
A fine gennaio è toccato a Rajon Rondo, che si è rotto il crociato anteriore e che ha finito anzitempo la stagione, da febbraio anche Pau Gasol è fuori con fascite plantare, Tony Parker è fuori per un mese e la scorsa settimana si è fermato Kyrie Irving, uno dei talenti emergenti piu’ impressionanti della Lega e reduce da una stagione da sophmore condita con la convocazione all’All-Star Game.
Curioso il record delle squadre in assenze delle loro pedine piu’ importanti: i Knicks hanno aperto la stagione con 21 vittorie e 8 sconfitte senza Stoudemire per poi viaggiare intorno al 50% di vittorie per tutta la stagione dopo il ritorno di Stat. I Pacers senza Granger (la stella della squadra almeno fino allo scorso anno) sono la seconda miglior squadra ad est, dietro agli imprendibili Heat dei record. I Celtics sembravano spacciati alla notizia della perdita di Rondo (erano 20 vittorie e 23 sconfitte fino al suo infortunio), ma la loro stagione è proseguita con 15 vittorie e 6 sconfitte in sua assenza. Anche la rimonta dei Lakers di cui abbiamo parlato in precedenza è iniziata in coincidenza con l’infortunio di Gasol, mentre i Bulls in assenza della loro super-stella stanno disputando una stagione piu’ che dignitosa in un est comunque non agguerritissimo.
GLI ITALIANI
Tre vittorie in settimana per i Nuggets in striscia positiva, con Gallinari a dare il suo solito contributo in termini di punti e rimbalzi ma tirando con percentuali bassissime (10/32 complessivo). Il Gallo nel mese di marzo viaggia alla media di 13 punti, 4 rimbalzi, quasi 3 assist e il 41% al tiro.
Una vittoria e due sconfitte per i Bulls di Belinelli questa settimana, con Marco che ha fatto registrare qualche passo indietro rispetto alle buone scorse settimane. Contro i Lakers 11 punti ma 5/15 dal campo, addirittura 0 punti con 0/9 contro i Kings, 13 punti e 6 assist ma anche 6 palle perse contro i Warriors.
Andrea Bargnani è fuori per infortunio al gomito ed ha finito anzitempo la sua pessima stagione, la peggiore dal suo approdo in NBA nel 2006.