MundoCanteras – Real Betis Balompié
Nel settimo appuntamento sulle migliori canteras di Spagna ci spostiamo dalla regione della puntata precedente per scendere a sud, in Andalusia. Arriviamo nella città di Sevilla per parlare di una società molto antica e con una storia particolare, che dispone di una cantera fenomenale: il Real Betis Balompié.
La società bianco-verde fu fondata nel 1907. L’attuale nome deriva dalla fusione nel 1914 del “Sevilla Balompé” con il “Real Betis Football Club”. I fondatori scelsero un nome originale per evitare l’espressione inglese foot ball, coniando in castigliano il termine balompié che diventò presto la carta d’identità del club. IL Betis Gioca le partite casalinghe nello stadio Benito Villamarín, ex presidente della squadra andalusa negli anni cinquanta e sessanta.
Il Real Betis, dopo i primi tre anni in prima divisione, vinse nella stagione 1934/35 la Liga con l’allenatore irlandese Patrick O’Connell. Pochi anni dopo, causa anche la guerra civile spagnola che dimezzò i giocatori a disposizione, la squadra retrocesse nelle serie inferiori. Caratteristica della storia del Betis sono proprio questi continui alti e bassi. Lo sanno bene i tifosi, “Los Béticos“, che hanno sempre sofferto con la squadra. Per capire realmente cos’è il Beticismo non possiamo non citare gli anni del “manquepeierda”, quando la squadra, negli anni cinquanta, giocò per 7 anni in terza divisione. L’identità dei sostenitori si formò in quel periodo e la sua anima è racchiusa nell’espressione ¡Viva er Beti manque pierda! (Viva il Betis nonostante perda).
Negli anni settanta il Betis conquistò la sua prima Coppa del Re, nel 1977, nello stadio Vicente Calderón. Sempre fedele alla sua singolare legenda, in quello stesso anno retrocesse clamorosamente. Dopo crisi economiche societarie e continui sali e scendi di divisione negli anni ottanta e novanta, il Real Betis ritrovò il suo splendore nella stagione 2004/05. Gli andalusi si classificarono quarti in campionato, accedendo alla Champions League e vinsero nella stessa stagione la seconda Coppa del Re, di nuovo al Vicente Calderón. Ancora una volta, tonica costante del club verdiblanco, dopo un anno di euforia la squadra rischiò la retrocessione e dopo altalenanti stagioni, nel 2009 scende nuovamente in Liga Adelante.
Dalla scorsa stagione il Betis è tornato nella massima serie spagnola ed ha messo in moto una splendida rivoluzione che ovviamente parte dalla Cantera. Nella speciale classifica di CIES Football Observatory dello scorso anno, il Real Betis Balompié occupa il 35º posto con 13 canterani, tra i 15 e 21 anni, che hanno passato le ultime tre stagioni nel club. Una forza motrice che sta dando i suoi frutti anche in questa stagione.
Nella rosa del Betis si sono messi in luce molti giocatori interessanti come Álex Martínez (1990) difensore nato a Sevilla dal 2009 in prima squadra; Álvaro Vadillo (1994) l’attaccante che esordì a 16 anni e che da gennaio veste la maglia numero 9, veloce e con il senso del gol; Alejandro Pozuelo (1991) centrocampista gioiello del club che debuttò l’anno scorso e che destò l’interesse del Manchester United; Adrián San Miguel (1987) meglio conosciuto come Adrián canterano e secondo portiere; José Cañas (1987) centrocampista nipote del ex-beticista Juan José Cañas dal 2010 in prima squadra.
Nomi come questi affiancati da gente più esperta tipo il bomber Rubén Castro, Nacho Pérez, la giovane promessa Joel Campbell stanno regalando una stagione positiva quest’anno ai propri affezionati tifosi. Grazie anche alla guida tecnica di Pepe Mel, il Real Betis Balompié si trova 6ª in campionato, lottando per un posto in Europa League, con la speranza che la rivoluzione partita dalla cantera, possa interrompere finalmente questa specie di maledizione che si porta appresso da troppo tempo.