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Torneo Final, 5/a giornata: corrono Lanus, River e Godoy Cruz. Il Boca non sa più vincere. Tonfi interni per San Lorenzo e Independiente

Conquistano l’intera posta in palio River Plate, Lanus e Godoy Cruz che si consolidano così nei primi tre posti della graduatoria. Pareggia soffrendo il Boca in casa dell’Atletico Rafaela; turno amaro per Independiente e San Lorenzo, entrambe sconfitte in casa e in grave crisi di classifica. In fondo il Quilmes inguaia l’Argentinos; vincono Belgrano e Newell’s, che si riscattano dopo le recenti sconfitte.

Continua il percorso netto di vittorie casalinghe del Lanus. La vittima di questo turno è stata l’Arsenal de Sarandi, sconfitta di misura solo nel punteggio, ma dominata in tutti i novanta minuti dalla foga e dalla classe dei ragazzi di Guillermo Barros Schelotto. Ad aprire la strada ai locali ci ha pensato Dario Braghieri, centrale difensivo de “Los Viaductos”, autore suo malgrado di due errori clamorosi in entrambi i gol del “Granate”. Di Blanco e Romero le reti del Lanus, già avanti 2-o all’intervallo. Nella ripresa, l'”Arse”, seppur infarcita di riserve dal tecnico Alfaro in vista della Copa Libertadores, è riuscita ad accorciare le distanze nel finale, grazie al gol di Celiz. Ma si è fermata a questo, spaventando solo per una manciata di minuti i padroni di casa. E a nulla è servito neanche il rigore parato da Campestrini a Ismael Blanco. Tiene la testa della classifica il Lanus, mente l’Arsenal de Sarandi è già proiettata alla decisiva sfida contro il Sao Paulo di Libertadores. Solo un successo terrebbe in corsa il club di Grondona.

Viaggia forte sull’asse Trezeguet-Ponzio il River Plate di Ramon Dìaz. Basta un primo tempo al limite della perfezione al club millonario per sbarazzarsi del Colon de Santa Fè, ormai ombra della squadra che si era presentata ( e non senza motivo) all’inizio dello scorso semestre con velleità di titolo. Troppo il divario tecnico in campo al “Monumental”, troppa anche la garra buttata sul prato verde dal River. Pozo aiuta l’immortale bomber Trezeguet nella prima rete del River, Ponzio, invece, fa tutto da solo nel gol che sigilla la gara. Inutile la zampata sotto porta di Emmanuel Gigliotti nella ripresa, dopo la respinta di Barovero. Dopo la disfatta del “Nuevo Gasometro”, un successo ossigenante per tutto l’ambiente biancorosso.

Non ottiene il bottino pieno neanche questa volta il  Boca Juniors. Copa Libertadores o Final non fa differenza. Se sommiamo infatti le due manifestazioni, il Boca finora è riuscito a battere solo due avversari, tutt’altro che irresistibili: Quilmes e Barcelona SC. A Rafaela, dopo la scoppola interna contro il Nacional, la squadra di Carlos Bianchi deve penare fino al minuto ottantre per ottenere il pareggio, griffato da Nicolas Blandi dopo la splendida giocata del subentrato Palacios. In precedenza due rigori avevano indirizzato la sfida: quello segnato da Eduardo Eluchans al tredicesimo, e quello calciato sulla traversa dal “Tanque” Silva. Senza grossi scossoni, la stagione “Xeneizes” sembra già segnata. Il distacco dalla vetta in campionato è già di otto punti, e nella Libertadores la prossima trasferta in casa del Nacional chiarirà le idee a tutti sulle reali ambizioni continentali del club “Azul y Oro”. Ad oggi, un solo dato emerge con vigore: questo Boca Juniors non sa più vincere.

Rialza la testa il Newell’s Old Boys, che rifila quattro reti al malcapitato Estudiantes de la Plata, illuso prima dal rigore (generoso) di Zapata, e poi dalla sfortuna sulle occasioni mancate dallo stesso colombiano e da Nunez; il “Pincha” si arrende a Urruti, Scocco, Figueroa e Munoz, e alza bandiera bianca anche in questa sfida. Nonostante sia passato due volte in vantaggio, all’Estudiantes non è bastato un immenso Zapata per ottenere punti. E, ancora una volta, la squadra biancorossa è uscita sconfitta, palesando anche in questa sfida la propria fragilità difensiva. Sorride il “Tata” Martino, ora a soli tre punti dalla vetta e in piena corsa in Copa. La continuità, per quanto concerne il team di Rosario, è stata sempre la costante degli ultimi semestri.

Si complicano la vita San Lorenzo e Independiente, perdendo entrambe tra le mure amiche due sfide delicatissime. Ruben Botta, il talentuoso  esterno del Tigre fredda dagli undici metri il popolo di Boedo, sconcertato dalla prestazione assolutamente piatta del San Lorenzo; cambiando versante, al “Rojo” di Gallego la sorte nega ben tre volte la rete con altrettanti legni, mentre Nicolas Castro dall’altra parte regala a Martin Palermo e al “Tomba” un successo che proietta la squadra di Mendoza addirittura la terzo posto. A proposito di classica( e promedios): finisse oggi la stagione, l’Independiente sarebbe retrocesso in Segunda, insieme a Union de Santa Fè (ormai spacciata) e San Martin de San Juan. Una sciagura completa per il club di Avellaneda, ma un’ ipotesi che giornata dopo giornata diventa sempre più tangibile visti i risultati ottenuti sul campo.

Che il Velez avesse la pancia piena, almeno riguardo alle vittorie di titoli nazionali, questo lo avevamo capito già da un pezzo. In particolar modo dalla sfida di Lanus, dove il “Tigre” Gareca operò un turnover pressoché totale, subendo feroci critiche dalla stampa locale. Al “Gigante” di Cordoba, dopo novanta minuti soporiferi ed equilibrati, ci ha pensato Martin Zapata a colpire al cuore il “Fortin”, proprio nei pressi della sirena. Agli ospiti non è bastata la buona prova dei ragazzini Copete, Ferreira, Allione e Bittolo per evitare la terza sconfitta stagionale su cinque partite disputate. Un piccolo record per un team campione in carica. Riprende la marcia con questi tre punti il Belgrano di Zielinsky, che si issa al nono posto in classifica, con un promedio tranquillo e tanti giovani interessanti da mettere in vetrina.

Il Quilmes fa sprofondare l’Argentinos Juniors ( a secco di vittorie da ben nove partite,) e vola grazie a Romero,Olivera e Mansilla, verso la salvezza. Il “Bicho” per il dopo Schurrer prende in panchina il focoso Caruso Lombardi. Pareggia in casa e abbandona quasi aritmeticamente la categoria l’Union de Santa Fè di Sava; vince a tavolino, nonostante il 3-0 ottenuto a una dozzina di minuti sul campo del San Martin il Racing di Zubeldìa, che rialza così la testa dopo la sconfitta nel “Clasico” di Avellaneda. A inficiare il regolare svolgimento della gara, ci hanno pensato i tifosi di casa, imbufaliti per la sconfitta e protagonisti di un fitto lancio di oggetti sul rettangolo di gioco. Le reti di Zuculini, Vietto e De Paul, avevano in precedenza archiviato la sfida. Questi tristi episodi di violenza, ormai all’ordine del giorno, restano il cancro dello splendido calcio argentino.