Un altro appuntamento della rubrica “Il calcio che non vedi” viaggiando attraverso vecchio e nuovo mondo, per passare dalle gesta – positive o negative – degli estremi difensori a quelle – più spesso positive – di chi ha il compito di mettere la palla in rete.
Cominciamo dalla 28/a giornata di Ligue 1 francese, giornata decisamente “no” per il portiere togolese del Reims che commette un errore dietro l’altro. Il primo arriva appena dopo sette minuti di gioco quando Jean fa partire dalla sinistra dell’area di rigore un tiro-cross del tutto innocuo; così sarà sembrato anche ad Agassa che si abbassa per raccogliere la palla, prossima a giungere fra le sue braccia. Dal video si può ben vedere come il numero 16 del Reims veda partire la palla e si sposti di conseguenza; il movimento successivo è quello di abbassarsi flettendo le gambe e facendo perno sulla destra, le mani del portiere si dispongono a cucchiaio nel mezzo delle gambe che formano una sorta di trapezio con il terreno: a questo punto, però, non si riesce a capire come Agassa riesca a lisciare completamente la palla che continua a scorrere, passando sotto le sue gambe e finendo tranquillamente in rete.
Prolungando il nostro soggiorno in terra francese, notevoli i riflessi, invece, di un altro portiere, quello del Brest che riesce a opporsi nel corso del primo tempo della gara con il Toulouse a un colpo di testa di Tabanou da posizione ravvicinata, salvando miracolosamente la propria squadra, ma che non può nulla quando, allo scadere della prima frazione di gioco, Rabiot – giovanissimo classe ’95 in prestito dal Psg al Toulouse – riceve palla da Yago e, da fuori area – leggermente spostato sulla destra -, lascia partire un tiro spettacolare la cui parabola termina proprio sotto l’incrocio del secondo palo. Bel gesto tecnico che non può lasciare indifferenti quello disegnato dai piedi del giovane centrocampista che firma così il suo primo gol in Ligue 1.
Attraversiamo i Pirenei spostandoci al Camp Nou dove sabato sera il Barcelona torna a vincere per 2-0 contro il Deportivo La Coruña nel più classico dei testacoda. Assist e lanci spettacolari la fanno da padroni sul campo dei catalani: si comincia con lo splendido lancio di Dani Alves che percorre in area una parabola di quasi cinquanta metri per andare a depositarsi precisamente sui piedi di Fabregas che controlla ma sbaglia completamente la conclusione; qualche minuto più tardi uno splendido assist di Villa innesca sulla fascia sinistra Tello che va al cross ma non riesce a trovare Sanchez. Il capolavoro assoluto avviene però al 23′ per opera dei piedi di Thiago Alcântara, che ferma la palla con la suola del destro e girandosi rapidamente se la porta via in mezzo a due con il tacco sinistro per poi compiere un lancio da manuale per Tello.
Voliamo ora in Brasile e veniamo allo splendido assist di Ronaldinho, lontano dalla nostra Europa ma che continua a non risparmiare colpi da maestro come quello andato in scena durante la gara valida per la Copa Libertadores contro il The Strongest. L’ex-blaugrana sfoggia uno dei suoi colpi più noti: il cosiddetto assist no-look, servendo un filtrante praticamente perfetto per il compagno che, ricevuta palla, viene steso in area di rigore dal difensore avversario guadagnando un calcio di rigore presto trasformato dallo stesso Ronaldinho. Il tempo passa e gli spazi cambiano, ma i piedi rimangono sempre quelli, forse anche con un pizzico di gioia in più nel giocare un calcio per divertimento e non per questioni che dovrebbero essere secondarie e che – purtroppo – oggi, sono divenute primarie a tutti gli effetti!