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Il calcio che non vedi – il disastro fra i pali di Agassa, l’assist no-look di Ronaldinho

Un altro appuntamento della rubrica “Il calcio che non vedi” viaggiando attraverso vecchio e nuovo mondo, per passare dalle gesta – positive o negative – degli estremi difensori a quelle – più spesso positive – di chi ha il compito di mettere la palla in rete. 

Cominciamo dalla 28/a giornata di Ligue 1 francese, giornata decisamente “no” per il portiere togolese del Reims che commette un errore dietro l’altro. Il primo arriva appena dopo sette minuti di gioco quando Jean fa partire dalla sinistra dell’area di rigore un tiro-cross del tutto innocuo; così sarà sembrato anche ad Agassa che si abbassa per raccogliere la palla, prossima a giungere fra le sue braccia. Dal video si può ben vedere come il numero 16 del Reims veda partire la palla e si sposti di conseguenza; il movimento successivo è quello di abbassarsi flettendo le gambe e facendo perno sulla destra, le mani del portiere si dispongono a cucchiaio nel mezzo delle gambe che formano una sorta di trapezio con il terreno: a questo punto, però, non si riesce a capire come Agassa riesca a lisciare completamente la palla che continua a scorrere, passando sotto le sue gambe e finendo tranquillamente in rete. Kossi_AgassaL’aspetto che più incuriosisce è senz’altro il fatto che la sfera non venga neanche sfiorata dai guantoni dell’estremo difensore: la traiettoria della palla, infatti, sembra non mutare affatto fino al successivo impatto con il piede sinistro di Agassa che, resosi conto del pasticciaccio brutto appena combinato, tenta invano di deviarla. Il contraccolpo psicologico già duro di per sé viene di fatto rafforzato da un secondo errore del portiere del Reims che porta alla seconda marcatura del Troyes, questa volta con Faussurier: è il 55′ e la difesa in questo caso non è certo esente da colpe lasciando il centrocampista avversario libero di colpire all’altezza del secondo palo sul cross rasoterra del compagno; a ogni modo, la palla attraversa tutta l’area sfilando a un passo da Agassa il quale, come se nulla fosse, lascia continuare alla sfera la sua corsa. Al 65′ gli ospiti riescono ad accorciare le distanze con de Preville, ma ancora una volta a distruggere le speranze del Reims è proprio il loro portiere che compie un’uscita avventata su un cross partito dalla destra e non riesce a trattenere la palla che ricadendo in area favorisce i padroni di casa, abili a firmare – ancora con Jean – il 3-1. La reazione del Reims – quasi un organismo autonomo e di diversa fattura rispetto al proprio portiere – riesce a trovare ancora la rete della speranza al 77′ con Odair Fortes e cerca con tutte le forze di trovare l’agognato pareggio: Agassa, però, vuole assolutamente chiudere in bellezza e al 90′ scaduto si inventa un rinvio assurdo che viene ribattuto direttamente da N’Goyi di testa, ribattuta che mette Yattara proprio di fronte ad Agassa, l’attaccante azzurro ‘doppiopassa’ l’estremo difensore superandolo e depositando la palla in rete. L’opera è compiuta! Che non si dica che il portiere conta poco!

Prolungando il nostro soggiorno in terra francese, notevoli i riflessi, invece, di un altro portiere, quello del Brest che riesce a opporsi nel corso del primo tempo della gara con il Toulouse a un colpo di testa di Tabanou da posizione ravvicinata, salvando miracolosamente la propria squadra, ma che non può nulla quando, allo scadere della prima frazione di gioco, Rabiot – giovanissimo classe ’95 in prestito dal Psg al Toulouse – riceve palla da Yago e, da fuori area – leggermente spostato sulla destra -, lascia partire un tiro spettacolare la cui parabola termina proprio sotto l’incrocio del secondo palo. Bel gesto tecnico che non può lasciare indifferenti quello disegnato dai piedi del giovane centrocampista che firma così il suo primo gol in Ligue 1.

Attraversiamo i Pirenei spostandoci al Camp Nou dove sabato sera il Barcelona torna a vincere per 2-0 contro il Deportivo La Coruña nel più classico dei testacoda. Assist e lanci spettacolari la fanno da padroni sul campo dei catalani: si comincia con lo splendido lancio di Dani Alves che percorre in area una parabola di quasi cinquanta metri per andare a depositarsi precisamente sui piedi di Fabregas che controlla ma sbaglia completamente la conclusione; qualche minuto più tardi uno splendido assist di Villa innesca sulla fascia sinistra Tello che va al cross ma non riesce a trovare Sanchez. Il capolavoro assoluto avviene però al 23′ per opera dei piedi di Thiago Alcântara, che ferma la palla con la suola del destro e girandosi rapidamente se la porta via in mezzo a due con il tacco sinistro per poi compiere un lancio da manuale per Tello. Barcelona-DeportivoLe occasioni dei padroni di casa si susseguono con grande velocità e al 38′ arriva il primo gol dei blaugrana, ma l’azione su cui ci interessa fermare la nostra attenzione avviene qualche minuto più tardi con la splendida costruzione di gioco dei catalani intessuta con la classica intelaiatura di passaggi attraverso le fitte maglie avversarie con una precisione stra-ordinaria: Dani Alves triangola perfettamente con Adriano Correia e poi chiede l’uno-due anche a Thiago Alcântara che decide, però, di essere meno prevedibile e apre sulla destra per Sanchez che stoppa la palla e la mette in mezzo andando a cercare proprio il brasiliano Dani Alves e trovando in area David Villa la cui conclusione manca la porta. La partita si chiuderà definitivamente all’88′ quando il subentrato Leo Messi sfodererà il suo colpo ‘sotto’ fatato scavalcando splendidamente il portiere avversario, lo stesso Messi che proprio ieri sera ha messo in ginocchio il Milan in Champions League realizzando due delle quattro reti inflitte al club italiano. 

Voliamo ora in Brasile e veniamo allo splendido assist di Ronaldinho, lontano dalla nostra Europa ma che continua a non risparmiare colpi da maestro come quello andato in scena durante la gara valida per la Copa Libertadores contro il The Strongest. L’ex-blaugrana sfoggia uno dei suoi colpi più noti: il cosiddetto assist no-look, servendo un filtrante praticamente perfetto per il compagno che, ricevuta palla, viene steso in area di rigore dal difensore avversario guadagnando un calcio di rigore presto trasformato dallo stesso Ronaldinho. Il tempo passa e gli spazi cambiano, ma i piedi rimangono sempre quelli, forse anche con un pizzico di gioia in più nel giocare un calcio per divertimento e non per questioni che dovrebbero essere secondarie e che – purtroppo – oggi, sono divenute primarie a tutti gli effetti!