Una quarta giornata intensa, spalmata su due giorni, con sorprese, quasi sorprese, sorprese mancate. Il Sei Nazioni 2013 di rugby è giunto a un passo dal termine, e di certo molte cose sono cambiate rispetto all’incipit di qualche settimana fa.
Dati alla mano, la quarta giornata consegna ancora una volta al taccuino di cronisti e tifosi una Francia balbettante, sfilacciata. Anche confusa, perché ci sono delle volte in cui il rugby praticato dal Blues pare improvvisato, difettando di un vero piano partita: Philippe Saint-André è un grande conoscitore del gioco, eppure nell’analisi totale della sue scelte qualcosa finisce per stupire. E l’equazione non torna, detto che parliamo di un torneo che è iniziato male e proseguito peggio.
A parte le dispute su quale sia il vero cucchiaio di legno (l’ultimo posto o solo chi finisce a secco di punti? Chi scrive propende per la prima ipotesi…), rispetto alle prime giornate la classifica presenta Irlanda, Italia e Francia tutte in lotta per evitare il disonore più grande. Difficile dire chi la spunterà, anche se resta un po’ di scetticismo attorno all’idea che i transpalpini realmente non ne vincano manco una. Il pareggio contro l’Irlanda, nel confermare che anche O’Driscoll e soci i problemi li hanno, è un po’ un piccolo passo, in avanti.
Timida è timida, questa Francia. Così come lo è l’Irlanda, e non si distingue molto la Scozia: è un Sei Nazioni equilibrato ma verso il basso. Nelle zone nobili della classifica, le detentrici degli ultimi due trofei si giocheranno tutto in quella che assomiglierà a una “finale”. L’Inghilterra ha battuto l’Italia soffrendo non poco, vuoi perché a livello di gioco Flood non dà quello di solito arriva da Farrell, vuoi perché agli azzurri questi pomeriggi capitano, di tanto in tanto.
Certo è che Twickenham se l’è vista brutta, sebbene il vecchio adagio per cui chi vince anche quando gioca male è grande per davvero sia lì, a ricordarci che questo Six Nations un padrone ce l’ha ma è provvisorio, favorito ma non benedetto dai risultati delle altre. Il Galles ha vinto fuori casa e accoglierà Care e compagni senza tappeto rosso, ma con l’ascia di guerra.
L’Italia? Distinta, gagliarda, a tratti signorile nel tenere bene il campo. Stavolta, è giusto un caso non siano arrivati punti, anche perché di fronte ad un pari nessuno avrebbe avuto da obbiettare. Il desiderio sarebbe vedere prove così con maggiore continuità, invece se si pensa allo “spettacolo” di Murrayfield qualche settimana va viene il magone.
In ogni caso, torneo vivo più che mai: tutte hanno un obiettivo, tutte sono sul pezzo, nessuna vuole cadere, nessuna vuole cedere. Buon rugby, allo stadio come a casa.
SEI NAZIONI 2013 – Quarta giornata
Scozia-Galles 18-28
Irlanda-Francia 13-13
Inghilterra-Italia 18-11
CLASSIFICA: Inghilterra 8, Galles 6, Scozia 4, Irlanda 3, Italia 2, Francia 1
PROSSIMO TURNO – Quinta giornata
Italia-Irlanda
Galles-Inghilterra
Francia-Scozia