Alla vigilia della delicata sfida contro la Roma, il tecnico dell’Udinese Francesco Guidolin ha tenuto la consueta conferenza stampa, in cui ha illustrato le difficoltà che attenderanno al Friuli i bianconeri, parlando anche di Di Natale e delle nuove soluzioni tattiche che si sono intraviste in casa Udinese nelle ultime settimane. Queste le parole del tecnico:
Che idea si è fatto della Roma?
“Ho già detto che il progetto dei giallorossi è molto affascinante e interessante. La Roma ha un nucleo formato da giocatori di grande qualità, come Totti e De Rossi, circondato da giovani di talento. Nelle ultime settimane è cambiato qualcosa. La Roma, però, era forte prima e lo è adesso e, secondo me, è una pretendente ad un posto in Champions, è tra le favorite per i primissimi posti. Dovremo affrontarla con concentrazione e determinazione, senza commettere errori. Non ci siamo mai posti un tetto sopra la testa. Il primo passaggio a 40 punti è stato effettuato con undici giornate di anticipo. Adesso pensiamo a giocare bene e ad essere propositivi senza fare calcoli. Ci servirà una super gara”.
Crede che la decisione di Di Natale di continuare con il calcio giocato sia legata alla sua scelta di proseguire ad allenare o meno?
“Sono situazioni personali diverse di cui preferisco non parlare. La pressione non mi condiziona. Dopo tre anni e mezzo a Palermo uno impara a conviverci”.
Crede che la soluzione del trequartista e due punte sia adottabile anche in futuro?
“Dipende dalle considerazioni che si effettuano nel preparare le singole partite. Se una squadra prende coscienza di poter giocare in un determinato modo e i risultati sorridono allora crescono anche l’autostima e la coesione all’interno del gruppo. In questo modo, con maggior sacrificio da parte di tutti i reparti, è possibile supportare uno schieramento più offensivo”.
Totò può ancora competere per il titolo di capocannoniere?
“E’ un bomber che non si dà mai per vinto. Non devo motivarlo”.
Domani si sfideranno due over 30 senza limite di qualità…
“Pensiamo a Giggs che continua a essere ancora decisivo. Classe e qualità sono le risorse più importanti per un giocatore di calcio”.
Vede i suoi giocatori sotto pressione?
“Non credo lo siano. Magari a Udine si avvertiva pressione quando, tre anni fa, proprio in questo periodo, la classifica era un po’ più preoccupante”.
Fonte: www.udinese.it