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Esclusiva MP – Alessio Conti: “Il Milan può farcela a Barcellona. Cassano va preso così com’è. MotoGP? Occhio a Vale e a Marquez, ma la Superbike è bellissima”

Il momento è quello decisivo. Nel calcio, tra campionato e Coppe è qui, adesso, che si decide tutto. Per quanto riguarda i motori, invece, la stagione delle due ruote è in partenza.
Per farci guidare all’interno di questi momenti così importanti, abbiamo contattato Alessio Conti, giornalista e volto di punta di Mediaset, grande esperto di calcio europeo e, da quest’anno, impegnato anche con MotoGP e Superbike, trasmesse su Italia 1 e Italia 2.

Partiamo con il campionato. La Juventus è ovviamente la favorita. Ma quanto può incidere il doppio impegno europeo per i bianconeri, presupponendo che molto probabilmente la Vecchia Signora continuerà la sua corsa in Champions mentre al Napoli resta come unico obiettivo il campionato?

“Ritengo la Juventus una squadra in grado di affrontare tranquillamente il doppio impegno. Ha qualità, ha fame, Conte ha fatto un richiamo di preparazione importante durante la sosta invernale che gli servirà nel momento decisivo della stagione. In campionato, dopo il pareggio di Napoli, la Juve ha adesso un buon vantaggio da amministrare senza per forza dover vincere sempre. E questo è un aspetto fondamentale per chi deve arrivare in fondo con più impegni.
Il Napoli è forte ma ancora non è a livello della Juventus. Quello che deve fare è crederci fino in fondo, le qualità ci sono per provare a dar fastidio e mettere pressione ai bianconeri. Però non dovrà sbagliare praticamente più nulla. E presto Cavani tornerà a segnare con la consueta frequenza dando una marcia in più ai suoi compagni”.

Corsa al terzo posto: è il Milan adesso la più seria candidata all’ultimo posto Champions oppure vedi un’altra seria pretendente tra l’Inter, la Lazio, la Fiorentina e la Roma?

“Il Milan è di sicuro la favorita al terzo posto. Ha guadagnato Balotelli, ha ritrovato i gol di Pazzini, molto secondo me dipenderà dalla sfida contro il Barça. Dovessero uscire da Barcellona con la qualificazione, sarebbe un’impresa in grado di regalare un’euforia pazzesca. Sabato ero a bordo campo in Milan-Lazio e ho visto in Allegri una determinazione incredibile. Anche sul tre a zero era arrabbiatissimo con i suoi ragazzi che stavano mollando un po’. La Lazio paga i troppi infortuni ma Pektovic è un grande. La Fiorentina ha perso un pochino di continuità ma è la squadra che ha espresso il miglior gioco in alcune fasi del campionato. L’Inter è troppo imprevedibile nel bene e nel male”.

A proposito, parliamo del momento Inter: c’era da aspettarselo un calo dopo il grande inizio? La vittoria di Catania può aiutare uno spogliatoio già destabilizzato dagli infortuni e dalla lite Stramaccioni-Cassano?

Cassano va preso così com’è. Un ragazzo in grado di fare la differenza ma di fronte al quale a volte, sarebbe meglio far finta di niente come spesso faceva Capello. Preoccupante il fatto che la lite sia uscita dallo spogliatoio, un posto che dovrebbe rimanere sempre sacro e blindato. L’infortunio di Milito è pesantissimo, specie con l’impegno in Europa League, e complica le cose soprattutto dopo gli errori fatti sul mercato, come la cessione dl Livaja che sarebbe stato fondamentale ora. Diciamo che se Moratti decidesse di richiamare Oriali, forse farebbe il miglior colpo per l’anno prossimo”.

Parliamo di Champions League. La Juventus ha la possibilità di arrivare fino in fondo? Se sì, perché?

“Credo di sì, anche se altre squadre sembrano essere più forti. La Juve ha iniziato male in Europa ma è riuscita a sbocciare nei match decisivi. Ora si sente a suo agio e si vede. Serve fortuna, oltre che bravura e determinazione, ma queste sono qualità che la Juventus possiede”.

Il Milan, dopo il 2 a 0 insperato alla vigilia dell’andata contro il Barcellona, quante possibilità ha di passare indenne al Camp Nou?

“Se gioca a Barcellona come l’Inter di Mourinho nell’anno del triplete sì. Da italiano dico: “Non mi interessa lo spettacolo ma il risultato”. Se il Milan si dimentica del suo marchio di fabbrica, quello del tentare di giocare sempre, le chance sono alte. Deve giocare da provinciale, aggredire ogni pallone, cercando di ripartire per sfruttare le due tre occasioni che il Barça ti può concedere. Insomma serve la serata perfetta”.

Capitolo Europa League: competizione sempre snobbata dal nostro calcio, ma che ogni anno regala partite di altissimo livello. Le nostre italiane rimaste hanno reali possibilità? Come vedi Inter-Tottenham e Lazio-Stoccarda?

“Mi sembra che quest’anno Inter e Lazio abbiamo cambiato registro. Ho condotto lo studio di Europa League su Premium nelle ultime due stagioni e ho potuto vedere quanto le altre squadre europee ci tenessero a questa competizione che è comunque di alto livello. Porta a giocarti la Supercoppa Europea, una grande vetrina, e comunque in caso di vittoria qualche milione di euro che non guasta mai lo mette sul piatto. Lazio e Inter stanno facendo finalmente bene, penso e spero che possa arrivare in fondo”.

In generale, in Europa, quale squadra ti ha maggiormente impressionato per qualità di gioco?

“Sinceramente il Borussia Dortmund che ritengo essere la squadra del futuro. Giovanissimi, forti, appena faranno anche un po’ di esperienza saranno guai”.

Hai notato qualche talento interessante da tenere presente per il futuro?

“Fenomeni ancora no, giovani in grado di diventarlo sì. Da Romagnoli a De Sciglio, da Kovacic a Pogba e per rimanere in tema Borussia Gotze, Reus e Hummels”.

Chiudiamo, visto che da quest’anno ti interesserai oltre che di calcio anche di motori, con un paio di domande sul motomondiale. Cosa ne pensi del ritorno di Valentino Rossi in Yamaha? E’ stata la scelta migliore per lui? A guardare i tempi dei primi test (sia i tempi di Vale che i tempi delle Ducati) sembrerebbe di sì.

“Beh, Vale e Ducati è stato un supplizio per tutti. Dai “Ducatisti” ai “Rossisti” il morale è andato in pezzi a prescindere da chi fosse davvero il colpevole. Quando il matrimonio del secolo non funziona, i cocci sono davvero tanti. Vale in Yamaha è a casa, trova Lorenzo che è cresciuto tanto, ma anche una moto che ama e che conosce a perfezione. Diciamo che ha ridato entusiasmo anche a chi ama questo sport”.

Per la battaglia per il titolo il favorito è ancora Lorenzo? Se sì, cos’ha lo spagnolo in più del nostro Valentino?

“Lorenzo dalla sua ha l’età e una freschezza che Valentino stesso a 34 anni non può avere. Il talento di Rossi però non si discute, la sua fame nemmeno, diciamo che sarà sicuramente grande protagonista. Mai sottovalutare Vale, anche quando sembra in difficoltà è sempre in grado di sorprendere. Occhio a Pedrosa e alla sorpresa Marquez. Giovanissimo ma anche velocissimo. Se imparerà a gestirsi sarà un cliente scomodo per tutti”.

Ultimissima domanda sulla Superbike: perché, nonostante il minore appeal al pubblico di questa categoria rispetto alla MotoGP, i piloti sono così entusiasti di correrci? E’ davvero molto più divertente della MotoGP? Perché?

“Domanda non facile. Le moto sono spettacolari, le gare incredibili, i tempi si avvicinano sempre più con quelli della MotoGP. Spero che il pubblico italiano impari ad apprezzare questa categoria perché ha tutti gli ingredienti per divertire quanto se non di più della MotoGP. Anche solo per alcune scelte tecniche, come le gomme in primis. Pirelli ha volutamente creato mescole veloci ma che si deteriorano al contrario di Bridgestone che in MotoGP ha puntato su una mescola indistruttibile o quasi. Il risultato che in SBK il setting e il pilota diventano aspetti fondamentali per poter essere protagonisti fino in fondo. Le previsioni sono difficilissime come ha dimostrato anche Phillip Island. Chi centra la Superpole non è detto che sia il dominatore in gara. Regola che vale anche per la Supersport 600, categoria che farà divertire tantissimo”.