Occasione sciupata e… sfruttata a metà

E’ stata una partita combattuta, non bellissima ma vera. Sentita, sia dai tantissimi sugli spalti, sia dai ventidue in campo, arbitro compreso. Che avrà di certo patito anche lui la pressione del momento quando a Cavani ha sventolato il giallo sotto al naso: perché era rosso quello, rosso bello e buono. Rosso il suo, rosso la tirata di capelli di Chiellini; meno grave, certo, ma comunque da doccia anticipata.

Pensandoci bene, però, la scelta di far rimanere entrambi in campo non è stata profondamente sbagliata; sentitisi graziati, l’uno e l’altro hanno abbassato i toni e la partita è filata via senza particolari problemi dal punto di vista disciplinare. Dunque, per regolamento andavano espulsi tutt’e due, certo; per “buon senso”, però, alla fine meglio che sia andata così, con Napoli e Juve a darsela di santa ragione sul campo con tutti gli effettivi a propria disposizione.

Anche perché, diciamolo, il clima era già bello teso di suo; la sassaiola prepartita al pullman della Juve ne è stato un esempio, il visibile nervosismo in campo (che soprattutto nella prima frazione ha rallentato il ritmo e spento la lucidità) un altro. Bisognava mettere ordine in campo, non far esplodere definitivamente una bomba la cui miccia era lì, bella accesa: e allora, “in culo il regolamento” (passatemi il termine: è una citazione letteraria) e via, acqua sul fuoco.

Tutt’attorno, il gol di Chiellini, il bel pareggio di Inler, la strepitosa coreografia della curva azzurra, il colpo d’occhio fantastico regalato dal San Paolo, gremito in ogni ordine di posti, colorato dai tifosi napoletani e non solo: si è notato, e fatto sentire, il migliaio abbondante di sostenitori bianconeri. E poi tanta grinta in campo, e un pareggio che… a conti fatti sembra colorare un’altra volta lo scudetto di bianconero. Sei punti (sette in verità, calcolando che a parità di punteggio vince la Juve per il successo dell’andata) sono tanti, il divario non è stato dimezzato da un Napoli voglioso ma inconcludente (Dzemaili, come hai fatto a sbagliare?), ed è piuttosto difficile che la Juve crolli clamorosamente e regali nuove preziose occasioni alla banda Mazzarri. Riguardo a quest’ultima, poi… sembra quasi che lo stadio pieno avesse influito negativamente sulla sua psiche. Paradossalmente, la carica del popolo azzurro si è trasformata in gambe tremanti, tensione, paura. Con la Vecchia Signora che ha saputo approfittarne, sì, ma… a metà. Prezioso il gol fatto, divorato il raddoppio (Vucinic, incredibile), e pareggio beccato. Con Conte che, a un certo punto, piuttosto che cercare la rete del +9, ha scelto di coprirsi: tutti indietro, a difendere un 1-1 che comunque può dirsi assolutamente positivo per i colori bianconeri.

Insomma: è stato un venerdì sera ricco di emozioni, e di passione pura. La speranza è che il sabato e la domenica siano altrettanto. D’altronde, le previsioni lasciano ben sperare: Milan e Lazio si affrontano per l’onore e per la Champions, l’Inter vive momenti delicati a causa del litigio inaudito tra Stramaccioni e Cassano, giunto a due giorni dalla sfida con il super Catania di Maran; e poi, la Fiorentina ospita il Chievo, il Pescara cerca punti salvezza in casa – contro un’Udinese che crede ancora nell’ambiziosissimo sogno Europa –  con Siena e Palermo, anche loro, che sperano ancora. Chiuderà la 27′ giornata Roma-Genoa, posticipo tutto da vivere. Con noi, ovviamente. Guai a fare altrimenti!

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Alex Milone