Il punto sulla Serie B: Sassuolo in A, Grosseto in C; Crotone, questa è la strada

Sassuolo promosso e Grosseto retrocesso. Alcuni ci erano già arrivati, altri sosterranno che nel calcio non si può mai sapere. Io sono del parere che la 28esima giornata ci abbia fornito dei verdetti ufficiosi, da decantare con certezza nel giro di qualche settimana. L’orchestra costruita da Eusebio DiFrancesco, dopo il fisiologico calo accusato ad inizio 2013, è tornata ad essere la schiacciasassi che inanella successi su successi con una facilità disarmante. Merito di un lavoro societario che prosegue da anni e che finalmente ha trovato la sua consacrazione; merito di un tecnico giovane e intelligente, abile a sfruttare al meglio le caratteristiche della rosa a propria disposizione. Di Francesco, soprattutto, è la stesso allenatore che nel giro di sei mesi ha avuto la forza e il coraggio di modificare alcune concezioni personali sul calcio: meno possesso e più verticalizzazioni, trame quasi zemaniane in attacco ed equilibrio mai scosso nella fase difensiva.

Del Grosseto parlarne sembra francamente inutile e non perché i maremmani non siano degni di considerazione, anzi, ma per il semplice motivo che chi gioca un intero stipendio ai videopoker non può lamenatarsi se si ritrova senza un euro in tasca. Moriero-Somma-Magrini-Menichini-Moriero: 5 cambi in panchina e una rosa completamente rivoluzionata nel mercato di gennaio. Cosa si pretendeva? Piero Camilli è lo Zamparini della Serie B; il numero uno toscano è stato capace di distruggere un’outsider ambiziosa e temibile con le sue follie. Il risultato è un campionato quasi finito quando ancora mancano 14 giornate.

Cade il Livorno, sconfitto in casa da un Crotone che lontano dallo Scida è imbattuto da tre turni. Non male per una squadra che le statistiche relegano tra le peggiori del torneo in trasferta. Tranne lo scivolone contro la Ternana, il 2013 pitagorico è finora segnato solo da risultati positivi: proseguendo su questa scia, Drago non avrebbe alcun problema a centrare la salvezza con anticipo. E chissà cosa sarebbe successo con un centravanti vero o magari con il miglior Calil. Per i labronici non è un periodo esaltante, ma nell’arco di una stagione sono cose che capitano ed il lavoro di Nicola non può essere messo in discussione. La Serie B attuale, soprattutto, sta facendo registrare una tendenza che è un po’ figlia del calcio moderno, ossia la predispozione naturale di molti tecnici e formazioni a giocare meglio al riparo dalle mura amiche. Lo dimostra lo stesso Livorno, ma anche la Ternana di Mimmo Toscano, dal punto di vista tattico tra i migliori cervelli della categoria, l’Empoli giovane e frizzante di Maurizio Sarri e il Lanciano di Carmine Gautieri. Doveroso spezzare una lancia a favore di quest’ultimo, che sta compiendo un autentico miracolo con una rosa che in parecchi giudicavano simile a quella del Gubbio dello scorso anno, senza alcuna individualità di spicco, senza un centravanti in grado di accendere la fantasia e con vari esordienti. Chapeau all’ex ala destra.

La lotta playoff è incerta e avvincente come non mai e, almeno sotto un profilo matematico, coinvolge una decina di club. Il quesito, però, è diverso: questi spareggi promozione si faranno davvero? Io credo di sì. Sassuolo e Verona sono di un’altra categoria sulla carta e tanto dipenderà dai gialloblu di Mandorlini, ai quali manca ancora il definitivo salto di qualità. La cadetteria è complessa ma, allo stesso tempo, ha una storia piena di compagini attrezzate per ammazzare il campionato che hanno preso slancio solo dalla primavera in poi. La corazzata messa su da Sean Sogliano è chiamata ad una risposta. Prima c’è da superare un Livorno che tolte le due “big” ha qualcosa in più di tutte le rivali, è vero, ma gli amaranto restano, globalmente, un gruppo “normale” con due/tre eccezioni. La lista di talenti da annotare sul taccuino è lunghissima, come sempre, perciò vi riporteremo solo alcuni nomi: Berardi, Saponara, Boakye, Bardi, Bruno Fernandes, Brignoli, Leali, Rosania, Fedato, Bellomo, Saba, Busellato, Ligi, Piccini, Zaza, Comi. Lo so, non tutti dovevano essere scoperti dal sottoscritto. Ma pensate a quanti ne avrò dimenticato…

 

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Francesco Loiacono