Una bellissima partita. Uno spaccato stupendo di uno sport poco noto all’interno dei nostri confini, ma capace di attrarre le folle più entusiaste in diverse zone del mondo. Sul tetto del pianeta, stavolta, ci vanno gli australiani, con i Melbourne Storm lì a festeggiare, meritatamente.
14-18 il finale, nel World Club Challenge 2013, la sfida di rugby league che con cadenza annuale pone i campioni di Super League (Inghilterra ) e National Rugby League (Australia) l’uno di fronte all’altro. Gli specialisti di questa sorta di “intercontinentale” (per usare una vecchia terminologia calcistica), i Leeds Rhinos pluridecorati a livello nazionale e mondiale, stavolta nulla hanno potuto, nonostante il sostegno di un tifo chiassoso, galvanizzato, coinvolto e caloroso.
Il Friday Night di lusso ha offerto un rugby league giocato a strappi, con gesti di altissimo livello tecnico, offload pregevoli a dir poco, difese solide e robuste il giusto. E dire che gli Storm dovevano partire svantaggiati, in quanto la stagione australiana non è ancora cominciata: sarà l’effetto dei match di preseason, sarà che ad un appuntamento così mica ci si presenta fuori forma, ma il divario fisico e atletico ha faticato a palesarsi. Il XIII in trasferta allora ha trionfato anche e soprattutto grazie al tesoretto di un uno-due di mete in pochi minuti nella ripresa: i Rhinos reagivano prontamente, ma il gap non s’è ridotto a sufficienza.
Bella partita, davvero. Il tifo, i canti, l’inno nazionale britannico a inizio gara (fonti interne all’organizzazione riferiscono che gli Storm hanno voluto che l’inno australiano non venisse suonato, ndr), il piano partita di Melbourne che prevedeva di prendere la sostanza all’inizio, di “ridurre i danni” nel primo tempo, per entrare in forma, per superare il divario di preparazione atletica. Così è stato, anche perché Leeds è sempre stata indietro, nonostante gli sforzi e le azioni al tocco davvero pregevoli.
Un gioco di strategia, oltre che di forza, innanzi tutto: Storm in meta grazie a Slater, Bromwich e Harris, Rhinos ancorati al piede infallibile di Sinfield. Vero che marcano anche Hall e Jones-Buchanan, ma il finale è 14-18 per gli australiani, ora sul tetto del mondo. Davanti ai 20.400 dell’Headingley Stadium (Leeds), ha arbitrato Ben Thaler.
LEEDS-MELBOURNE 14-18
Leeds Rhinos: Watkins; Vickery, Ablett, Moon, Hall; Sinfield (capt), McGuire; Leuluai, Burrow, Peacock, Ward, Delaney, Jones-Buchanan. Interchange: McShane, Kirke, Clarkson, Achurch.
Melbourne Storm: Slater; Waqa, Chambers, O’Neill, Fonua; Widdop, Cronk; Bromwich, Smith (capt), Norrie, Harris, Hoffman, Hinchcliffe. Interchange: Ryles, Vave, Moors, Setu.
Arbitro: Thaler (Eng)
Leeds 14
Mete: Hall, Jones-Buchanan
Goals: Sinfield 3
Melbourne 18
Mete: Slater, J. Bromwich, Harris,
Goals: Smith 3