Rugby, Italia-Galles 9-26. Troppi dragoni per l’Italia

Giocare senza il capitano titolare, si sa, è dura per tutti. Lo è a maggior ragione per un’Italia altalenante come quella attuale. Dal trionfo sulla Francia al disastro scozzese, gli azzurri non sono ancora carne né pesce, e allora a festeggiare è il Galles, nella gara valida per la terza giornata del Sei Nazioni 2013. Troppo forti i dragoni, soprattutto per una versione così timida degli azzurri. 

Nel primo tempo, si parte lasciando bassi i giri del motore. Le traballanti condizioni atmosferiche, unite all’ovvio pericolo che ogni pallone giocabile scivoli provocando passaggi in avanti, condizionano il match, che si basa sulle mischie e poco più. Qui l’Italia è poco disciplinata, il che fa eco o quasi a molte delle prestazioni delle sue franchigie nel Pro12. Inutile lavorare tanto, se poi gli errori di ingaggio, di posizionamento, nella mischia ordinata condizionano tutto. Il Galles, reduce dal successo in quel di Parigi e certo composto da rugbisti di fama internazionale, punisce così gli azzurri, con il piede di Halfpenny. Vero che gli italiani rispondono, ma quando conta marcare non convertono in punti la presenza nel territorio avversario. I calci di Burton la tengono aperta fino all’intervallo, con le due squadre a riposo sul punteggio di 6-9.

La ripresa è un calice amaro da buttare giù, perché prendere una meta come quella di Jonathan Davies, da rimbalzo pazzo del pallone, spezza le gambe a chiunque, figurarsi a chi è orfano del suo capitano e gioca una partita poco più che sufficiente. La marcatura del giocatore degli Scarlets altera il piano partita di Brunel, e adesso sì che si fa dura. Dovunque guardi, vedi gallesi fisicamente più pronti e brillanti, la gara d’attesa e di lavoro certosino in qualche modo preventivato è difficile realizzarla. C’è il calcio di Burton al 50′ ad accorciare le distanze, ma la doccia veramente fredda è il cartellino giallo a Castrogiovanni capitano di giornata. A livello carismatico e fisico l’Italia non c’è più, subisce l’imbarcata classica di queste situazioni, per un tabellone che al termine degli 80′ canonici recita 9-26 per i ragazzi in trasferta.

Un’Italia che ha provato a fare la formica, scontrandosi però con i momenti da cicala di un roster, quello gallese, più ampio e completo. I limiti di un Galles che appena un anno fa vinceva il Sei Nazioni sono inferiori a quelli degli azzurri, e la partita lo ha confermato. All’Olimpico, davanti al solito grande contributo di tifo e pubblico, ha arbitrato il francese Romain Poite: Italia-Galles 9-26 il finale.

ITALIA-GALLES 9-26
Italia: 15 Andrea Masi, 14 Giovambattista Venditti, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Gonzalo Canale, 11 Luke McLean, 10 Kristopher Burton, 9 Edoardo Gori, 8 Ratu Manoa Vosawai, 7 Simone Favaro, 6 Alessandro Zanni, 5 Francesco Minto, 4 Antonio Pavanello, 3 Martin Castrogiovanni (c), 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Andrea Lo Cicero.
A disp.: 16 Davide Giazzon, 17 Alberto De Marchi, 18 Lorenzo Cittadini, 19 Quintin Geldenhuys, 20 Paul Derbyshire, 21 Tobias Botes, 22 Luciano Orquera, 23 Gonzalo Garcia.
Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 Alex Cuthbert, 13 Jonathan Davies, 12 Jamie Roberts, 11 George North, 10 Dan Biggar, 9 Mike Phillips, 8 Toby Faletau, 7 Justin Tipuric, 6 Ryan Jones (c), 5 Ian Evans, 4 Andrew Coombs, 3 Adam Jones, 2 Richard Hibbard, 1 Gethin Jenkins.
A disp.: 16 Ken Owens, 17 Paul James, 18 Craig Mitchell, 19 Alun Wyn Jones, 20 Sam Warburton, 21 Lloyd Williams, 22 James Hook, 23 Scott Williams.
Arbitro: Romain Poite (Francia).
MarcatoriItaliaPunizioni: Burton 2. GallesMete: Davies, Cuthbert. Conv.: Halfpenny 2. Penalità: Halfpenny 4

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