Christian Eriksen, la stella del nord

Tra tutti i giocatori più interessanti che militano nella Eredivisie, c’è un nome che ormai da tanti anni circola per i taccuini di tutti gli scout d’Europa e che, nonostante abbia appena ventun anni (festeggiati una settimana fa), ha già l’esperienza di un veterano del calcio internazionale. Il nome è quello di Christian Eriksen, numero 8 dell’Ajax e della nazionale danese (tra l’altro, di scena stasera in Europa League).

Il giovane centrocampista s’inserisce a pieno titolo nel novero dei grandi centrocampisti di scuola danese e sta, per ora, ricalcando le orme del suo predecessore Michael Laudrup, anch’egli scandinavo di scuola Ajax. Dicevamo, ventun anni e moltissima classe: Eriksen è infatti un costruttore di gioco, dotato di una visione dal campo che difficilmente trova eguali in giro per il Vecchio Continente e può giocare sia propriamente in mediana, sia più avanzato, diventando di fatto un trequartista. In caso di estrema necessità, il ragazzo può essere spostato anche lungo l’out (destra o sinistra è indifferente per lui), ma questo tipo di collocazione tattica ne riduce drasticamente il potenziale offensivo.

È perfettamente in grado di lanciarsi in progressione palla al piede, data anche la buona velocità di base, anche se non è certamente la sua giocata preferita; favorisce senza dubbio l’apertura del gioco sulle fasce e orchestrare delle manovre avvolgenti così come fornire precisissimi assist in verticale per i tagli delle punte. Ama svariare lungo tutto il fronte offensivo della sua squadra e gironzolare nei pressi dell’area avversaria; dispone di un tiro (è ambidestro, per cui usa indifferentemente destro e mancino) non particolarmente violento ma decisamente preciso, anche se non cerca spesso la conclusione da fuori e preferisce trovarsi a tu per tu coi portieri avversari inserendosi in area.

Tuttavia, ciò che sconvolge di Eriksen è il suo incredibile acume tattico, che spesso lo porta a effettuare giocate semplici e lineari laddove sembrava che ci fosse bisogno di chissà quale difficilissimo colpo di estrema classe, generando sempre e comunque un effetto “uovo di Colombo” nello spettatore, quasi a dire “ma così è facile, bastava solo pensarci”. Eriksen è esattamente quel tipo di giocatore: fa sembrare tutto facile perché, grazie alla velocità di pensiero della sua testa, è sempre un passo avanti agli avversari e lui pensa sempre prima alle giocate che fa o, meglio, è questa l’impressione che dà. Ne sono una prova particolare i suoi colpi di testa: data la statura (1,77 m), non è certamente la sua arma principale, però anche in questo fondamentale la sua tecnica è impeccabile e riesce sempre a effettuare giocate aeree particolarmente intelligenti e precise e tutto sempre dando l’idea di colpire “in punta di fioretto”.

Christian ha già collezionato 31 presenze con la nazionale danese, partecipando sia alla spedizione di Euro2012 sia a quella di Sudafrica 2010 (giocatore più giovane della competizione), così come 29 nelle coppe europee. Se non risulta particolarmente prolifico nonostante la Eredivisie sia un campionato dalle difese non proprio a tenuta stagna (anche se ogni stagione migliora anche dal punto di vista realizzativo) con 48 assist su 144 presenze totali coi Lancieri s’intuisce quale sia la sua vera forza, ossia quell’ “ultimo passaggio” sul quale così spesso insistono gli allenatori di serie A.

A proposito di serie A, è molto difficile che Eriksen possa venire un giorno in Italia, giacché l’Ajax è una bottega carissima e, al momento, nel nostro paese forse solo la Juventus potrebbe avere i fondi per completare un acquisto del genere. Tuttavia, mai dire mai perché le vie del mercato sono infinite e Christian stesso ha dichiarato più volte che giocare da noi non gli farebbe affatto schifo…