Chi ha assistito ieri all’amichevole tra Olanda e Italia, non ha potuto ignorare le innumerevoli cadute sul terreno di gioco, soprattutto da parte degli azzurri. A tanti è sembrato che sia stata sbagliata la scelta dei tacchetti. La scarpa da calcio è sempre stata l’attrezzo da lavoro dei nostri beniamini: un oggetto di culto, che ha vissuto cambiamenti epocali.
La storia racconta che il primo esemplare di scarpa da calcio o, come si intendeva lo sport allora, venne commissionato dal sovrano inglese Enrico VIII. Un modello in cuoio di cui ovviamente non esistono immagini o riproduzioni, ma che venne descritto a forma di stivaletto. Poi, come evoluzione comanda, nella seconda metà dell’Ottocento il football comincia a svilupparsi in maniera più capillare dapprima nel Regno Unito e poi nel resto del mondo. Naturale che si metta pian piano in moto anche una produzione professionale del prezioso “attrezzo” da lavoro, dalle botteghe artigianali fino alle aziende a livello industriale. Compaiono i tacchetti sulla suola, inizialmente in ferro, per garantire maggiore aderenza ed equilibrio sulla superficie erbosa. Nella prima metà del secolo scorso nascono le prime ditte specializzate attive ancora oggi, come Gola, Hummel, Valsport. Ma è la tedesca Adidas, fondata da Adolf Dassler, a monopolizzare gran parte del mercato della calzatura grazie anche all’invenzione dei tacchetti intercambiabili in gomma per adattare la scarpa alle condizioni atmosferiche.
Il fratello di Adolf, Rudolf, fonda poco dopo la Puma. Un marchio che verrà indossato anche dal grande Pelè. In Italia ha avuto un buon successo il marchio Pantofola d’Oro, casa di Ascoli Piceno fondata da Emidio Lazzarini. Un artigianato di grande qualità, apprezzato anche da chi scrive. L’azienda è tuttora in attività nonostante la concorrenza delle multinazionali.
Con l’avvento della tecnologia è avvenuta una vera rivoluzione in tema di materiale, concezione, comodità ed altissime prestazioni. Gli atleti di punta del calcio internazionale sono diventati prima strapagati testimonial ed in seconda battuta sviluppatori di nuovi modelli sempre più evoluti. Ora il mercato delle scarpe da calcio non conosce più confini, ciò con cui i primi giocatori calcavano le scene ora fa quasi tenerezza. Personalizzazioni estreme, vezzi e capricci ai piedi.