Quarti di finale di Coppa Italia ed è sfida fra due squadre rivali dai tempi della LegaDue. Sassari passa in semifinale, ma servono i supplementari per avere la meglio su una Brindisi talentuosa, brillante e mai doma. Gli spettatori (peccato per la collocazione tardo-pomeridiana) al Forum e in tivu hanno potuto ammirare una pallacanestro di altissimo livello, nella classica partita che di finire proprio non voleva saperne.
Nel primo quarto, sostanziale equilibrio. Simmons da sotto fa 10-10 al 5′, mentre Sassari si aggrappa al solito Thornton. Male, anche nel secondo quarto, Sassari nelle percentuali da oltre l’arco. Il corri e tira, il tiro costruito ma anche istintivo, o entra o non entra. A salvare percentuali e (soprattutto) baracca ci pensa Drake Diener, cecchino incredibile in tutto il primo tempo. 19 punti all’intervallo, prestazione maiuscola, quasi 1 punto a minuto. Brindisi gioca meglio, tira bene e trova punti dalla panca, con Formenti e Fultz. 44-45 all’intervallo e la Dinamo si regge in piedi grazie a Drake e ai rimbalzi in attacco, un vero tesoretto.
Nella ripresa, sono i piccoli parziali il leitmotiv generale. Il quintetto di coach Bucchi pare più in serata, Viggiano fa 48-52 al 22′, Simmons schiaccia il + 7 poco dopo. Sassari? Ci pensa Thornton, che mette su un clinic di pallacanestro, da oltre l’arco e non solo. Beneficiari non volontari di questa lezione, i pugliesi restano in piedi, grazie soprattutto al solito Gibson. Agli ultimi 10′ si arriva sul 72-73 e il quarto quarto è un sussulto di emozioni. Sfida a duello fra cestisti di talento, Sassari-Brindisi ormai vede i due coach affidarsi agli uomini migliori e spremere i titolari. Certo, Ignerski è in giornata no a livello realizzativo, ma Drake Diener fa 82-78 al 35′ ed esalta il presidente Sardara presente a bordocampo. Che dire degli ultimi 5′? Un canestro dopo l’altro, alcuni big carichi di falli e sfida che corre dritta dritta all’overtime.
Impossibile elencare ogni giocata, data la densità di eventi. 40′ non bastano infatti e ai supplementari vince chi è più maratoneta degli altri. Gibson da sotto fa 88-89, prima di bucare la retina per l’ennesima volta dalla distanza. Nell’ultimo minuto, “Mandrake” manda i suoi in paradiso, perché al play-guardia di West Covina non riesce l’ultimo terzo tempo e a Brindisi non resta che arrendersi.
Una sfida degna dei migliori palcoscenici, con colpi di scena d’altri tempi. Lo sportivo prova un senso di appagamento nel vedere campioni che dopo più di 40′ trovano la forza di spezzare il raddoppio, penetrare, restare lucidi per lo scarico.
L’Enel ha perso con onore una gara che ha condotto a lungo, il Banco di Sardegna arriva alla prima semifinale della sua storia nella Coppa Italia della Serie A.
MVP Drake Diener, 36 punti, sostanza infinita, 43′ di utilizzo. Non sono da meno Thornton e Gibson, mattatori rispettivamente con 25 e 26 punti. I sardi prendono 20 rimbalzi offensivi, ma le cifre dicono poco, quando ci vuole mezzo periodo in più per vincere.
Chapeau Sassari, chapeau Brindisi, per un match che avrebbe divertito anche James Naismith.
SASSARI-BRINDISI 98-96
Sassari: Devecchi 2, Thornton 25, Ignerski, Diener T. 13, Sacchetti 7, Spissu, Diener D. 36, Vanuzzo, Pinton, Di Liegro, Easley 15. All. Sacchetti
Brindisi: Viggiano 15, Robinson 12, Reynolds 5, Formenti 6, Fultz 7, Simmons 18, Porfido, Zerini 5, Gibson 26, Grant 2. All. Bucchi
Arbitri: Taurino di Vignola, Lo Guzzo di Pisa e Facchini di Massa Lombarda
Parziali: 22-24; 44-45; 72-73; 87-87; 98-96