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Esclusiva Mp – Bucaro: “Sorrento, c’erano troppe lacune nella rosa. Zeman? Ha sbagliato la Roma”

Giovanni Bucaro attende una nuova occasione per ripartire. Esonerato dal Sorrento poco più di due settimane fa, l’allenatore palermitano prova a spiegarci le cause dell’esperienza non esaltante sulla panchina campana. Non solo: si parla anche di Lega Pro in generale, dei giovani e del divorzio tra Zdenek Zeman (ex tecnico del Bucaro calciatore nel Foggia dei miracoli)  e la Roma.

Mister, cosa non ha funzionato a Sorrento?

C’erano della lacune strutturali nella rosa a mia disposizione che ci hanno molto penalizzati. Di conseguenza i punti facevano fatica ad arrivare e tutto diventava più difficile; la squadra, in ogni caso, è rimasta sempre a galla tranne la partita di Carrara, quella che ha sancito il mio esonero. Del resto la proprietà aveva optato per un ridimensionamento in estate.

Squadra troppo giovane forse?

Non è quella il problema. Io parlo proprio di alcuni ruoli in cui mancavano i calciatori, a prescindere dall’età. Vedo che adesso le mie direttive sono state tradotte in pratica nell’ultimo giorno di mercato con l’ingaggio di cinque elementi. Ora sì che il Sorrento se la può giocare con più possibilità.

Alcuni tifosi, però, hanno capito che lei ha svolto bene il suo lavoro e non era l’unico responsabile…

Non c’è mai un unico responsabile quando le cose non vanno. Allenatore, società e calciatori devono dividersi le colpe in ugual misura, perché non si può credere di sviluppare un determinato progetto tecnico senza le attrezzature necessarie…

Cambiamo argomento: differenze tra i due gironi di Prima Divisione?

Nel girone B c’è un equilibrio maggiore, soprattutto per quanto riguarda le primissime posizioni. Vero che il Latina ha cinque punti sulla seconda, ma per il resto è bagarre. Dall’altre parte, invece, la differenza tra le squadre di vertice e quelle di bassa classifica si nota maggiormente. Il Lecce è di una sola lunghezza sopra il Trapani, ma sono convinto che non avrà problemi a vincere il campionato.

Ottimo campionato del suo ex Avellino…

Sì, e non è una sorpresa. Hanno aggiunto dei calciatori importanti ad un’ossatura già valida, per cui meritano di stare lassù. L’entusiasmo e il calore della piazza, da qui alla fine, saranno decisivi.

Capitolo giovani: nella Primavera della Juventus ha allenato un Niccolò Giannetti che ricorda vagamente un certo Pippo Inzaghi…

Le caratteristiche sono quelle: davanti alla porta Niccolò non sbaglia perché la vede e la sente come pochi. Ha quell’istinto da grande centravanti che, con le dovute proporzioni, ricorda il miglior Inzaghi. Avrei voluto tanto portarlo a Sorrento quest’estate, ma l’inserimento di un club di Serie B come il Cittadella ha fatto giustamente cambiare idea al ragazzo.

Da Manuel Giandonato si aspettava invece qualcosina in più?

Dal punto di vista tecnico vale di più e sono certo che raggiungerà presto i livelli che gli competono. Ricordiamoci, però, che non ha mai trovato la giusta continuità per via degli infortuni e dei molti cambi di maglia.

Il suo Zeman esonerato dalla Roma: che idea si è fatto?

E’molto semplice: quando scegli di affidare la squadra a Zeman, sai già che i risultati non arriveranno nel brevissimo periodo. Allora mi chiedo che senso abbiano avuto le varie decisioni dei dirigenti giallorossi, i quali lo hanno peraltro messo in difficoltà con le loro dichiarazioni. Penso che l’Italia non accorcerà mai il divario con l’estero se continuerà a contraddirsi e a trattare così gli allenatori. Il boemo, tra l’altro, non aveva neanche i calciatori giusti per il suo gioco.

Tipo?

L’esempio più lampante è Totti, che è stato il migliore della Roma fino a questo momento ma che non può fare l’esterno d’attacco in un tipico tridente zemaniano. Infatti si accentrava spesso e veniva a giocare tra le linee. Chiariamoci subito: il problema non è mai un fuoriclasse del genere, anzi, ma diciamo che nell’insieme non era la squadra ideale da affidare a Zeman.

Quale giovane collega l’ha impressionata di più da settembre ad oggi?

Volendo restare in Lega Pro, dico senza dubbi Vecchi del Sudtirol. Mi colpì già nella passata stagione con la Spal e adesso sta confermando le sue qualità nel Sudtirol, una squadra piena di giovani che gioca un ottimo calcio e in cui si vede la mano dell’allenatore.