Home » Top e flop della 23a giornata di Serie A

I migliori e i peggiori della 23a giornata di Serie A. Balotelli si presenta subito con una doppietta e infiamma la San Siro milanista, Hamsik prende per mano il Napoli e lo tiene in scia alla Juve. Sestu mette in ginocchio un’Inter nella sua peggiore versione stagionale. Il disastro Roma costa la panchina a Zeman.

TOP

Mario Balotelli: non poteva esserci esordio migliore per SuperMario con la maglia del Milan. Sforna una prestazione sontuosa, segna una doppietta e doma all’ultimo respiro l’Udinese trasformando un rigore tanto contestato quanto decisivo. Insomma, non si è fatto mancare proprio niente. Che sarebbe stata la sua serata d’altronde lo si era capito da quel palo sfiorato dopo 35 secondi, o forse ancor prima quando Pazzini che doveva giocare titolare al suo posto si è infortunato nella rifinitura.

Marek Hamsik: se quando Cavani è in versione umana c’è un Hamsik così, nessun traguardo è precluso al Napoli. Con il gol e l’assist a Cannavaro nel 2-0 al Catania, salgono a 21 le reti dei partenopei in cui c’è lo zampino dello slovacco (9 gol e 12 passaggi vincenti). Numeri importanti, indici di una continuità finalmente da top player.

Alessio Sestu: nella vittoria roboante del Siena sull’Inter gran parte dei meriti vanno senza dubbio dell’ala romana, che prima spezza l’equilibrio disegnando una traiettoria imparabile anche per Superman e poi mette davanti al portiere con un assist superlativo il debuttante Emeghara (altra nota positivissima di Iachini), costringendo Chivu al fallo da rigore ed espulsione.

 

FLOP

Zdenek Zeman: si potrebbe parlare della papera di Goicoechea, di una difesa ferma a guardare Pisano mentre segna il suo primo gol in A, di un Osvaldo svogliato e indisponente e, volendo, di un arbitro che sorvola sul rigore apparso solare su Tachtsidis. Ma a pagare per la serata da incubo della Roma è stato uno solo: Zdenek Zeman. Per colpe sicuramente sue, ma non solamente sue.

Inter: eccetto Cassano, l’unico a salvarsi (gol e traversa), a toppare è stata una squadra intera nella dèbacle di Siena. Handanovic meno sicuro del solito, difesa ballerina ‘abbandonata’ troppo presto da un Chivu in versione sciagurata, centrocampo senza personalità, attacco che senza Milito rimane comunque spuntato. Mancano i senatori e i nuovi non avanzano. Siamo vicini al capolinea del progetto Stramaccioni?

Santiago Garcia: quando vede nerazzurro fa più danni della grandine. A San Siro con l’Inter ‘condannò’ i rosanero con una goffa autorete, stavolta propizia il vantaggio dell’Atalanta commettendo un errore da principiante. E poi ci si chiede perché il Palermo è ultimo in classifica…