Sampdoria-Roma è la partita di Marco Lanna, sette stagioni in blucerchiato e quattro in giallorosso. L’ex terzino sinistro, genovese di nascita, segue molto attentamente le vicende delle due squadre. Quello di domenica prossima sarà uno snodo cruciale per entrambe: da un lato un Delio Rossi in cerca di conferme, dall’altro un Aurelio Andreazzoli alla prima tra i grandi.
Marco Lanna, iniziamo con la domanda più banale: per chi batterà il suo cuore?
Eh, mica è facile rispondere. Sono genovese e calcisticamente la mia storia ha avuto inizio con la Samp, però quattro anni nella Capitale mi hanno fatto capire cosa significa essere un giocatore della Roma. Sono affezionato a entrambe.
Qual è il merito principale di Delio Rossi nella svolta blucerchiata?
Quello di aver riportato la serenità, puntando sul gioco e rilanciando un uomo simbolo come Palombo. Rossi è un allenatore esperto, abituato alle battaglie. In poche parole è proprio ciò che serviva alla Samp.
La Roma si presenterà a Marassi con un nuovo allenatore e con tutte le spinte psicologiche che ne conseguiranno. È un punto a favore per i giallorossi?
Quando una società cambia la propria guida tecnica, sicuramente nei calciatori subentra l’istinto a dare qualcosa in più. Però questa Sampdoria adesso ha un’anima e una logica ben precisa; il calore di Marassi, inoltre, è un dato da non sottovalutare. È una partita aperta a qualsiasi risultato.
È in grado di darci un giudizio su Aurelio Andreazzoli?
Sinceramente no. Ne ho sentito parlare, ma non conosco i suoi metodi tecnici. Comunque se una società come la Roma lo ha scelto per la propria panchina, significa che possiede tutti i mezzi per non sfigurare a questi livelli.
Cosa rappresenta l’esonero di Zeman? Forse una certificazione che il suo calcio non è adatto per trionfare nel massimo campionato?
Non giungiamo a conclusioni affrettate. Il calcio di Zeman non è in discussione, ci mancherebbe, piuttosto bisogna interrogarsi su altri problemi. Quando le cose non girano, in una piazza come Roma, ogni partita può sembrare un ostac0lo insormontabile; si è creato un vortice, probabilmente, dal quale si poteva uscire solo con una scelta drastica.
Prima parlava di Palombo. Quanto è importante la sua presenza per le sorti sampdoriane?
Molto. Angelo è prima di tutto un calciatore di caratura internazionale, poi un simbolo della storia recente blucerchiata ed un collante tra squadra e tifoseria. Averlo o non averlo fa un’enorme differenza.
Si vocifera che la Roma sia interessata a Mauro Icardi: sarebbe, qualora l’argentino dovesse lasciare Genova, il matrimonio ideale?
Parliamo di una grandissima società che punta con convinzione sui giovani di talento come Mauro: le premesse per un’operazione di successo ci sono tutte. Sono però del parere che un altro anno nella Sampdoria farebbe benissimo al ragazzo, che potrebbe giocare da titolare e migliorare ulteriormente. Così facendo, approderebbe in un top club con una sicurezza ancora maggiore nei propri mezzi e non soffrirebbe troppo le pressioni di una piazza abituata all’alta classifica.