I migliori e i peggiori della 22a giornata di Serie A. Poker memorabile di Icardi nella vittoria tennistica della Sampdoria. Meggiorini rinasce a San Siro e frena con una prestazione super l’Inter, tradita da Guarin. Petkovic è il principale imputato del crollo della Lazio con il suo discutibile turnover. Ma l’uomo più chiacchierato del weekend non può che essere l’arbitro Guida di Juve-Genoa.
TOP
Mauro Icardi: d’accordo, a un certo punto era un po’ come sparare sulla Croce Rossa vista la rassegnazione palesata dal Pescara, ma un poker è pur sempre un poker. E in una giornata del tutto particolare per la Sampdoria, quella di commemorazione al compianto presidente Riccardo Garrone scomparso in settimana.
Riccardo Meggiorini: non segnava da 28 partite, non poteva scegliere palcoscenico migliore per sbloccarsi: a San Siro contro l’Inter, la squadra in cui è cresciuto calcisticamente. Sono addirittura due i dispiaceri che procura ai suoi ex tifosi: prima sfrutta il gentile omaggio di Guarin, poi scarta il cioccolatino offerto da Cerci. Una doppietta che non basta per portare i tre punti al Torino, ma la serata resta più che positiva. Per lui e per i granata. Rigenerato.
Morgan de Sanctis: da citofono a Superman. Sulla graticola per l’errore marchiano del Franchi una settimana fa, il portiere della Nazionale si riscatta al Tardini contribuendo con alcuni grandi interventi alla vittoria pesantissima del Napoli, ora lanciato all’inseguimento della Juve.
FLOP
Marco Guida: se è riuscito a non fischiare rigori in Juventus-Genoa, verrebbe da dire, allora quando li fischia? Quattro gli episodi da moviola sotto la lente d’ingrandimento. Prima fa arrabbiare i liguri non punendo un tocco col braccio volontario di Vucinic, poi ne nega uno netto ai bianconeri sempre sul montenegrino e uno possibile su Pogba. L’episodio finale, che fa sbraitare Conte e Marotta, in realtà è da interpretare. Granqvist libera maldestramente e il pallone gli rimbalza sulla mano in maniera del tutto involontaria, anche se il braccio è largo. Anche assolvendolo per questa decisione, la sua direzione resta insufficiente.
Vladimir Petkovic: fare turnover in campionato pensando alla Coppa Italia è una scelta quantomeno cervellotica, per usare un eufemismo. Già senza Klose, rinuncia inizialmente anche a Mauri e Hernanes sottovalutando forse l’impegno col Chievo che, puntualmente, ne fa tesoro e piazza il colpaccio che non ti aspetti. Perfino l’aquila Olympia aveva capito fin da subito che non sarebbe stata serata…
Fredy Guarin: non è da lui prendere topiche come quella in occasione del momentaneo 1-1 del Torino. Episodio che condiziona tutto il resto della partita, dove il colombiano tenta in tutti i modi di farsi perdonare senza riuscirci. Una serata storta può capitare anche a lui.