Perle e Pirla: Super Icardi e Sorrentino. Tra errori grossolani e reazioni eccessive, non servirebbe la moviola?
Non possono mancare le polemiche arbitrali nella rassegna di Perle e Pirla della seconda giornata del girone di ritorno della serie A. Una giornata resa infuocata già al sabato dalla ressa finale in Juventus – Genoa e poi resa ancora amara da tante altre svista dei direttori di gara mandati da Nicchi sui campi del massimo campionato nostrano. C’è stato anche del bello però, a cominciare dal debutto di Sorrentino tra i pali del Palermo, passando per Marassi, dove dopo l’exploit con la Juventus, Mauro Icardi è esploso definitivamente con un poker al Pescara.
All’Is Arenas la partita tra Cagliari e Palermo è cominciata da pochi minuti e i rossoblu padroni di casa partono forte con Dessena che serve in area Pinilla che calcia forte in diagonale; tra i pali della porta dei rosanero, proveniente dal Chievo, c’è Sorrentino che fa vedere subito di che è capace con un gran colpo di reni e mano distesa ad alzare un pallone velenoso oltre la traversa.
Nel poker di Mauro Icardi, nuovo fenomeno del gol made in Sampdoria, c’è la seconda gemma personale del prodotto della cantera del Barcellona, quarto gol della Sampodoria ieri, che mette in mostra, oltre all’assist di Obiang, altro potenziale fenomeno ventenne dei blucerchiati, il dribbling, la freddezza e la rapidità di un giovane attaccante che, come fatto intravedere anche contro la Juventus, ha numeri per conquistarsi una ribalta importante.
E’ un pirla potenziale il signor Guida da Torre Annunziata (ma con lui pure Conte per la figura che ha fatto con la sua protesta scomposta) se veramente ha detto di non essersela sentita di fischiare il rigore per tocco di mano di Granqvist. Censurate tutte le reazioni plateali ed eccessive di mister Conte e di altri giocatori della Juventus, messe da parte altre recriminazioni e polemiche, così come le teorie di Marotta sull’imparzialità del direttore di gara (che comunque a Torre Annunziata, vicinissimo a Napoli, deve tornarci e viste le reazioni seguite alle dichiarazioni di Marchisio, chissà cosa avrà pensato potesse succedere a lui se il rigore – e gli altri- li assegnava), in attesa delle squalifiche in merito all’aggressione verbale dei bianconeri all’arbitro, il “non me la sono sentita” sarebbe davvero inammissibile e assai grave.
Il designatore arbitrale Nicchi che continua a difendere l’operato dei fischietti di serie A che di domenica in domenica continuano ad inanellare montagne di errori. Umani per carità, e per nulla inerenti a chissà quale complotto, ma perché questa difesa ostinata della teoria del fatto bene? Ammettere gli errori non costituisce un male così come non sarebbe male pensare ad una soluzione! Bocciata sul campo l’utilità dei giudici d’area o di porta che si voglia, la moviola proprio no? Nemmeno il giudizio del quarto uomo che la tv la guarda in tempo reale a bordo campo?