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Gli Scontenti della Serie A

Per la rubrica “Gli Scontenti della Serie A” il podio dei tre maggiori scontenti della giornata di campionato va al tecnico della Roma Zdenek Zeman, alla Juventus e all’allenatore della Fiorentina Vincenzo Montella.

Altro giro altra corsa. Anche la ventiduesima giornata di campionato riserva sorprese e polemiche tra i campi di Serie A. Tra gli Scontenti di questo turno possiamo parlare della Lazio di Petkovic che non approfitta della frenata (un’altra) della Juventus per avvicinarsi ancora di più alla vetta. Andando verso il fondo della classifica c’è il Pescara di Bergodi che viene letteralmente travolto dalla furia Sampdoria con una sestina imbarazzante. E infine, tornando nella fascia alta, l’Inter, che a San Siro non va oltre il 2-2 con il Torino. Ancora una folata di aria fredda attorno Mister Stramaccioni. Ma c’è chi è rimasto ancora più scottato dalla giornata di campionato.

Vediamo la nostra Top3 degli Scontenti:

ZDENEK ZEMAN: il grande entusiasmo per lo “Zeman-bis” è scemato, e non da ora. Il gioco spumeggiante del maestro boemo porta sì tanti gol, che continuano però ad andare di pari passo con le reti subìte, piccolo particolare. La sconfitta in casa del Catania è stata dura da digerire, l’1-1 in casa contro l’Inter poteva essere “passabile”, ma questo batti e ribatti in casa del Bologna sarà difficilmente accetteto dai tifosi, così come dalla società (magari mentre leggerete questo articolo il tecnico giallorosso avrà già fatto le proprie valigie). La Scontentezza nel volto di Zeman non è facile da cogliere, dato che i lineamenti facciali rimangono esattamente uguali qualunque sia l’emozione provata dall’allenatore romanista. Comunque c’è, eccome.

VINCENZO MONTELLA: dalla dura batosta in casa di fronte al Pescara (ricordiamo lo 0-2) la Fiorentina di Montella non sa più vincere, non sa più sopraffare l’avversario così come aveva abituato i propri tifosi. Viene da ridere quando si vuole giustificare la formazione toscana ricordando le assenze di El Hamdaoui e dell’acciaccato Toni, che comunque è già rientrato in campo. Per il tecnico gigliato il match contro il Catania era una preziosa possibilità di dare una sterzata alla striscia negativa iniziata da un mese a questa parte, complici anche le motivazioni che il tecnico poteva avere al cospetto della squadra che lo ha lanciato. La rete iniziale di Migliaccio ha illuso, ma gli etnei, seppur con assenze importanti, ha saputo far suo il match. Ljajic combina troppo poco, Jovetic irriconoscibile (e non solo per la nuova capigliatura). Massima allerta adesso in casa viola. Se contro il Catania si doveva vincere, la prossima sfida in casa contro il Cagliari potrebbe essere decisiva per l’allenatore campano.

JUVENTUS: che caos! Zebrati tra le polemiche, ancora. Sfortunati gli arbitri prescelti a dirigere i match dei bianconeri. A favore o contro, qualche decisione avversa della direzione di gara risulta esserci sempre nelle partite della formazione di Conte. Il tecnico juventino sbotta ancora una volta, al termine della gara verso l’arbitro appunto e nelle interviste post partita. E nel frattempo c’è chi confonde il nome dell’arbitro “Guida” in “Giuda” (!!). E il sacro e profano si mischiano. Tra rigori che c’erano e altri presunti, il risultato dice 1-1. Pareggio. Un altro (con il Genoa stavolta). E il Napoli che si avvicina sempre più. In questo caso  Conte, comunque, potrebbe anche avere ragione di contestare, ma la cattiva sorte arbitrale è come un boomerang (ci piace pensarlo almeno) e questa volta ha toccato lei, la capolista.