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Esclusiva Mp – Bertotto: “Udinese, il Siena verrà per vincere. Muriel? Sembra Ronaldo”

Il calendario della 22esima giornata di Serie A propone diversi incroci delicati per la classifica. Uno di questi è quello che vedrà contrapposte Udinese e Siena: i friulani, numeri alla mano, possano cullare la speranza di agganciare la zona Europa League; i toscani sono costretti a giocarsi il tutto per tutto in ogni partita per non distaccarsi dal treno salvezza. Abbiamo contattato Valerio Bertotto, ex di entrambe le squadre e attuale selezionatore dell’Italia Lega Pro, per approfondire il discorso sulle compagini guidate da Guidolin e Iachini.

Possiamo già anticipare il copione della sfida: Udinese che tiene in mano il pallino del gioco e Siena che riparte in contropiede. Concorda?

La lettura è ragionevole, ma penso che domenica potremmo assistere a qualcosa di diverso. Il Siena ha assolutamente bisogno dei tre punti: conosco Iachini e, nonostante la trasferta sia ostica, sono sicuro che non firmerebbe per un pareggio.

Conosce Iachini ha detto: è il tecnico giusto per una situazione così travagliata come quella senese?

Direi proprio di sì. E’una persona sanguigna, capace di infondere la giusta grinta nei suoi ragazzi. Oltretutto è anche preparato dal punto di vista tattico, perciò sento di poter affermare che Mezzaroma ha scelto bene.

Da ex difensore come giudica il campionato di Neto?

Il suo nome è tra i più discussi in sede di calciomercato. Già questo basta per capire che sin qui ha fatto ottime cose. E’un elemento importantissimo per i toscani e privarsene sarebbe dura, ma viste le difficoltà economiche del Siena dubito possa restare fino a giugno. Nel calcio di oggi, d’altro canto, nessuno è incedibile con una giusta offerta.

Passiamo sulla sponda friulana: il sesto posto è possibile?

Perché no? Quattro punti di distanza sono pochi con diciassette partite ancora da giocare. Finalmente l’Udinese, dopo un avvio complicato, ha ritrovato la solidità che la contraddistingue: credere all’Europa è doveroso.

Quali possono essere i prossimi pezzi da novanta da mettere sul mercato?

Fare nomi è inutile, perché nessuno è stato ancora protagonista di un exploit clamoroso. Aspettiamo la fine del torneo, che potrebbe cambiare le carte in tavola. Penso soprattutto a Muriel…

Anche a lei il colombiano ricorda per alcune movenze il primo Ronaldo?

Gli assomiglia tanto, anche per la corporatura fisica (ride n.d.r.). Il paragone ci sta, ma ovviamente va fatto con le dovute proporzioni. Per arrivare a quei livelli, Muriel deve prima raggiungere la continuità idonea negli allenamenti e nelle partite.

Cambiamo argomento: da selezionatore dell’Italia Lega Pro, quindi da persona abituata a lavorare con i giovani, crede che senza la crisi economica saremmo mai arrivati a dare tanta fiducia ai nostri giovani?

Forse no, ma in fondo è normale. Qualsiasi storia negativa ha sempre dei risvolti positivi attraverso i quali puntare alla rinascita. A parte ciò, comunque, deve crescere in noi la consapevolezza che i giovani, quelli bravi, costituiscono il futuro del calcio italiano e non schierarli rappresenta un atto di autolesionismo.