Pochi giorni fa sono scomparsi due personaggi del calcio italiano accomunati dall’ aver guidato due realtà non di “alta classifica”, ma capaci di lasciare segni importanti nella storia dei rispettivi club. Pietro Scibilia e Riccardo Garrone sono stati prima imprenditori di successo, e poi presidenti rimasti nella memoria per aver scritto pagine d’oro a Pescara e Genova, sponda Samp. Li ricordiamo in questa puntata.
Pietro Scibilia, reggino di Gioia Tauro classe 1929, entrò in campo imprenditoriale fondando l’omonima Olearia, trasferendosi in quella che diventerà la sua terra adottiva, l’Abruzzo. A Mosciano Sant’Angelo, in provincia di Teramo, mette in piedi nel 1980 l’azienda che lo porterà al successo: la Gelati Gis. Scibilia rafforza l’azienda grazie ad un imponente impegno pubblicitario abbinato alla fondazione della squadra ciclistica. Attivo dal 1978 al 1991, il sodalizio su due ruote vivrà momenti di gloria grazie a campioni del calibro di Basso, Moser, Saronni, De Vlaeminck. Scibilia rileva il Pescara Calcio nel 1987. Con il Commendatore alla guida delle operazioni e Giovanni Galeone in panchina, il Pescara centra per la prima e finora unica volta nella storia la salvezza nel massimo campionato. Arrivano in riva all’Adriatico ottimi calciatori quali Borgonovo, Carnevale, Tita, Junior, Dunga, Sliskovic. Il club retrocede al termine del torneo 1988-89 e Scibilia lascia il club per tornare nel 1991. Il ritorno in Serie A è immediato, ma si concluderà con un malinconico ultimo posto. Sarà l’ultima apparizione dei biancazzurri in A prima di questa stagione in corso. Scibilia resterà al timone fino al 2004, decidendo di vendere la società anche a causa degli ultimi anni ricchi di dissapori con ambiente e tifoseria irriconoscenti. Persona sanguigna, diretta, grande lavoratore, è scomparso nella “sua” Pescara il 20 gennaio all’età di 83 anni.
Scibilia e “La Pescara” – video
Riccardo Garrone, genovese, nato nel 1936, rilevò la presidenza del gruppo ERG (gruppo leader in Italia nel settore energetico) nel 1963 alla morte del padre Edoardo, fondatore dell’azienda. Laureato in chimica industriale, Cavaliere del Lavoro, dal 1988 legò il nome ERG alla Sampdoria quale sponsor principale. E proprio grazie alla partnership tra il gruppo Garrone ed il presidentissimo Paolo Mantovani i doriani vissero il periodo d’oro della loro storia, conquistando lo scudetto nel 1991, la Coppa delle Coppe 1990 e perdendo due finali europee nel 1989 (Coppa delle Coppe) e 1992 (Coppa dei Campioni). I rapporti tra ERG e Samp si interrompono nel 1995. Nel 2002, dopo la morte di Paolo Mantovani e l’interregno del figlio Enrico, Riccardo Garrone rileva il club blucerchiato in Serie B, riprendendo la sponsorizzazione. Il ritorno in A è immediato e duraturo. La Sampdoria riassapora dopo diverse stagioni l’Europa ed arriva in finale di Coppa Italia nel 2008-09. Riccardo Garrone cede le redini di ERG e Sampdoria al figlio Edoardo. Uomo generoso e vicino alla cultura, sostiene con un’importante donazione la riapertura del Teatro Carlo Felice di Genova. Muore il 21 gennaio a causa di un tumore al fegato.