Armstrong shock: “Voglio tornare alle gare”
Come se nulla fosse accaduto, come se la vergogna avesse un prezzo da pagare e a scontare. Come se lo sport, l’onestà, il sudore, le delusioni e le grida di gioia possano essere spazzate via come polvere al vento di fronte a un uomo gelido, consapevole ma incurante, tanto scorretto quanto pronto a mettersi alle proprie spalle lo sguardo vendicativo di chi o sport lo predica e o ama, col sacrificio e la forza di volontà.
Lance Armstrong, il divoratore degli ultimi anni del ciclismo internazionale e da poco reo confesso per l’uso di sostanze dopanti, che hanno indelebilmente macchiato tutti i suoi successi e messo alla gogna la sua figura, ora decisamente ripudiata da appassionati e non, nella seconda parte della sua intervista-confessione rilasciata alla conduttrice americana Oprah Winfrey, ha rilasciato dichiarazioni a dir poco sconcertanti, nelle quali ha esternato la sua volontà di voler, nonostante tutto, tornare a mettersi in sella a quella bicicletta che per anni ha usato ingannando il mondo intero e che immeritatamente gli ha regalato glorie e denaro illimitato.
“Voglio tornare alle gare. Il bando a vita è una condanna a morte – ha dichiarato l’ex ciclista americano – Quando questa storia è iniziata ho visto mio figlio Luke difendermi davanti ai compagni di scuola dicendo: ‘quello che dite di mio padre non è vero’. In quel momento ho capito che avrei dovuto dirglielo: lui non me l’ha mai chiesto, si fidava di me. E’ successo durante le vacanze di Natale. Gli ho detto: ‘ho sempre negato tutto, con forza, ma voglio dirti che è tutto vero’. Luke, mio figlio, e le sue sorelle non hanno detto molto, hanno accettato la mia confessione. Ho detto a Luke ‘non difendermi più. Lui è stato straordinariamente calmo e maturo. Mi ha detto ‘ti voglio bene, sei mio padre, questa cosa non cambierà nulla’. Grazie al cielo Luke assomiglia più a Kristin che a me. Il mio momento più umiliante? Quando mi sono dimesso dalla fondazione Livestrong“. Ha concluso Armstrong.