Alla vigilia della kermesse di Sud Africa 2013, abbiamo voluto chiedere un parere sulla competizione al massimo esperto di calcio africano in Italia: Malu Mpasinkatu. L’ex ds del Catanzaro, con la sua grande conoscenza del continente nero, ha tenuto ad anticiparci cosa potrebbe succedere e cosa ci aspetta già da domani in terra africana.
Malu,come sarà e cosa dobbiamo aspettarci da questo torneo?
Fino a dove potrà arrivare il Sud Africa che ospiterà questa manifestazione?
Può indubbiamente dire la sua grazie alla spinta dei tifosi e alla voglia di riscatto dopo la mancata qualificazione alla seconda fase dei mondiali di tre anni fa. Nel 1996, quando il Sud Africa ha ospitato il torneo, ha poi vinto la manifestazione davanti ai propri sostenitori.
Il nome di un giocatore poco conosciuto su cui punteresti molto?
Abdelaziz Barradà del Marocco attualmente al Getafe ma cresciuto calcisticamente in Francia, visionato e scoperto da me nel 2006 quando militiva nel Senàrt-Moissy, dove ha iniziato la sua carriera proseguita tra le fila del Paris Saint Germain per poi arrivare nel 2010 in Liga. La sua presenza può aiutare alla nazionale marocchina a dimenticare le pesanti assenze di giocatori del calibro di Taarabt e Chamakh ma non di Kharja, leader assoluto della nazionale maghrebina. L’assenza carismatica dell’ex Fiorentina peserà parecchio.
Due parole sul tuo Congo: è all’altezza delle grandi di questa Coppa d’Africa?
Guidati dallo stregone bianco Claude Leroy, grande conoscitore del calcio africano, la mia nazionale è capace di fare qualsiasi cosa grazie anche a un attacco composto da Mbokani, che ha realizzato una caterba di gol nell’Anderlecht guadagnandosi i complimenti di Allegri e Galliani, dalle qualità di LuaLua e dalla bravura di Mputu, grande talento del nostro calcio che ha rifiutato la corte di numerosi club europei pur di restare in Africa. Il Congo è una squadra che può vincere e perdere contro chiunque e nonostante l’inserimento in un girone proibitivo può far bene.