Home » Pallavolo femminile, la Icos Crema lascia

Un disastro annunciato. Quello che ha visto la Icos Crema essere cancellata e costretta a lasciare ufficialmente la serie A1 della pallavolo femminile era un dramma che ormai si trascinava da oltre un mese. Per molto, troppo tempo la società non ha pagato gli stipendi alle giocatrici e allo staff tanto da mettere in allarme le stesse atlete, che a dicembre avevano scritto un appello agli imprenditori locali affinché si impegnassero per non sprecare un patrimonio come quello della Icos Crema. Eppure tutto questo non è bastato. Non è bastato l’impegno delle giocatrici, che hanno onorato la maglia e la parola data pur non ricevendo un soldo, così come non è bastato il tentativo, maldestro va detto, da parte della Lega Pallavolo femminile di dare tempo a un progetto che di tempo non ne aveva. Non è bastata neanche la promessa da parte di un imprenditore brianzolo di acquisire e cercare di salvare la squadra: troppi debiti, si chiude.

L’amarezza di oggi non è soltanto quella che provano i tifosi della Icos Crema, ma è anche quella degli appassionati di pallavolo femminile che vedono smembrato un campionato per questioni economiche. Entro pochi giorni, forse soltanto un paio, si dovrebbe conoscere anche il destino dell’Assicuratrice Milanese Modena. Stessi problemi anche per le emiliane: stipendi non pagati da mesi e situazione ormai giunta ad un punto di non ritorno. Ora si può soltanto cercare di risalire. Oppure scivolare nel baratro e lasciare il campionato di A1. Con l’uscita di scena di Crema, il campionato passa da dodici a undici squadre. In questo modo si riducono anche le retrocessioni: da due a una. La vittima sacrificale sembra per ora essere Bologna, ultima con un solo punto conquistato in tutto il girone di andata, ma le cose potrebbero cambiare se il caso Modena non si risolverà in modo positivo. A questo punto molti sono gli interrogativi: che ne sarà degli abbonamenti acquistati all’inizio della stagione dai tifosi? E delle giocatrici tesserate e ora svincolate? Intanto molti si chiedono se la Lega Pallavolo femminile non sia intervenuta un po’ troppo tardi.