MondoPallone Racconta… Da Matthews a Messi
A coronamento di un avvio di carriera stupefacente, Lionel Messi ha messo in bacheca il quarto Pallone d’Oro consecutivo. Il fuoriclasse argentino del Barcellona si è cosí portato a casa altri due record in un colpo solo. Riviviamo la storia del premio che incorona il miglior calciatore dell’anno.
Nato nel 1956 su iniziativa della rivista francese “France Football”, il prestigioso riconoscimento vide quale primo vincitore Stanley Matthews. Inglese, 41 anni, Matthews batté Alfredo Di Stefano per soli 3 voti.
Voti assegnati da una giuria di giornalisti specializzati. Lo stesso campione del Real Madrid avrà la meglio nella classifica del trofeo nel 1957 e nel 1959, diventando il primo vincitore europeo naturalizzato. Ha il suo momento di gloria anche il franco-polacco Raymond Kopa quando, nel 1958, centra il primo posto in un quadriennio (1956-1960) che lo vide sempre sul podio. Da sottolineare l’assenza dall’albo d’oro della grande stella ungherese Ferenc Puskás, che visse i migliori anni della carriera prima dell’istituzione del titolo. Il trofeo arriva nel nostro paese nel 1961 grazie ad Omar Sivori, genio oriundo della Juventus. È un decennio caratterizzato da tante prime volte: un portiere, il leggendario Lev Jashin, nel 1963, finora unico vincitore nel suo ruolo.
Nel 1965 il primo giocatore di colore nonché originario dell’Africa. Il primo italiano, Gianni Rivera, quattro anni dopo. Negli anni ’70 il riconoscimento se lo spartiscono in pochi. Inizia Gerd Müller, capocannoniere del Mundial messicano con 10 reti. Poi, ben 7 edizioni sono appannaggio di soli tre giocatori: Cruijff (1971, 1973 e 1974), Beckenbauer (1972 e 1976) e Keegan (1978 e 1979). Rompono l’egemonia il sovietico Blochin (1975) ed il danese Simonsen (1977). Metà della decade seguente è dominata dal duo Rummenigge-Platini. L’attuale presidente dell’Uefa diventa il primo a trionfare in tre stagioni consecutive, dal 1983 al 1985, grazie alle magie con la maglia della Juventus e della Francia.
Proprio la Serie A italiana diventa in quell’epoca un palcoscenico adornato di campionissimi. Tranne la parentesi, peraltro contestata, del sovietico Belanov nel 1986, e poi del francese Papin (1991), arrivano sul gradino più alto Gullit (1987), Van Basten (1988, 1989 e 1992), Matthäus (1990), Baggio (1993).
Dopo la vittoria del bulgaro Stoichkov nel 1994, cade un altro muro: viene aperto il concorso anche ai calciatori non europei militanti nel Vecchio Continente. Trionfa subito il liberiano Weah. E poi Sammer, Zidane, Figo, Owen, Nedved, Shevchenko. Il poker verdeoro Ronaldo-Rivaldo-Ronaldinho-Kakà, il nostro Cannavaro, Cristiano Ronaldo. Proprio CR7 è stato l’ultimo vincitore prima del regno di Messi e secondo classificato in tre delle ultime quattro edizioni. Un potere incontrastato, quello del talento blaugrana, che sta letteralmente “ammazzando” questo premio. Il quale ha dal 2010 cambiato denominazione, con la fusione di Pallone d’Oro e FIFA World Player in FIFA Ballon d’Or. Qualcuno saprà rompere la tradizione?