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Il sogno di ogni bambino: la favola di Mauro Icardi

Nella vita ci sono emozioni che non si possono raccontare, ma soltanto vivere intensamente. Più si sprofonda nel baratro, più la situazione diventa complicata e apparentemente irrimediabile, più la gioia è grande dopo aver compiuto l’impresa. Il sudore, poi, quello sì che è un giudice inappellabile di ciò che si compie: basta un gol, però, per cancellare tutto. Dal sudore stesso ai sacrifici, sostituiti entrambi con urla e lacrime di gioia.

La Sampdoria non sta attraversando di certo uno dei momenti più belli della propria storia recente, ma ci ha pensato un “pibe” venuto da lontano a cancellare i fantasmi di questo brutto inizio di stagione. Mauro Icardi ha preso per mano i blucerchiati e l’ha trascinati al successo contro la Juventus, la prima della classe, la squadra da battere in tutto e per tutto. L’ha fatto come solo i campioni sanno fare: un destro a incrociare, con la complicità di Buffon, e una bordata imprendibile sotto l’incrocio dei pali. Un bel biglietto da visita per uno che, sino a qualche mese fa, non appariva nemmeno nel radar degli addetti ai lavori italiani.

La storia di Mauro Icardi inizia il 19 febbraio 1993, precisamente a Rosario, in Argentina. Quando era ancora bambino, i suoi genitori decisero di trasferirsi a Las Palmas, in Spagna, dove Mauro inizia la sua carriera da calciatore. 384 gol con una formazione minore convincono il Barcellona a trovargli un posto nella “Cantera”. Nonostante la profonda stima di Guardiola e l’amicizia con Leo Messi, però, Icardi non riesce a trovare spazio in prima squadra; la Sampdoria ci fa più di un pensiero, e lo prende in prestito con diritto di riscatto.

Prima i tanto attesi gol con la maglia della primavera, poi l’esordio tra i professionisti in Serie B, contro la Juve Stabia, condito da una rete che sa tanto di profezia del futuro del calciatore. Per attendere l’esplosione definitiva, però, serve attendere il 6 gennaio 2013, una giornata che Mauro Icardi faticherà a dimenticare per il resto della propria vita. Non tanto per i due gol in sé, importanti soprattutto per la classifica sampdoriana, quanto per averlo fatto contro Gianluigi Buffon e la sua Juventus, la squadra per cui simpatizzava da bambino, quando ancora viveva in Sudamerica.

Caricarsi sulle spalle la propria squadra allo Juventus Stadium, per di più in inferiorità numerica, è una qualità che ci aspetteremmo da un giocatore esperto e navigato, non certo da una matricola che deve ancora compiere vent’anni. Ma il ragazzo sa già dispensare emozioni, perché l’altro gol segnato in stagione con la maglia blucerchiata è quello che ha arrotondato la vittoria contro il Genoa nel derby della Lanterna, bucando Frey di destro con la freddezza di un veterano.

Ora è diventato l’uomo mercato del momento, tanto che la straordinaria prestazione contro la Juve potrebbe valergli un rinnovo del contratto (con adeguamento) sino al 2018. In caso contrario, porte spalancate alla corte delle grandi del calcio italiano: Milan, Inter e, forse, proprio la Juventus, in quanto l’avventura calcistica di Mauro Icardi è appena alla prima, seppur bella pagina, ma toccherà sempre a lui scriverne altre dieci, cento, mille a suon di gol per far, sì che si tramuti in favola di vita.