JUVENTUS
Storari 6,5 – Innocente sul gol rossonero, si fa trovare sempre presente quando viene chiamato in causa. È decisivo su Niang al 118′ evitando ai suoi i calci di rigore e viene spesso chiamato in causa dai suoi difensori in difficoltà, senza mai commettere errori grossolani.
Barzagli 6 – Dove falliscono talvolta Bonucci e Caceres è lui a rimediare quando può. Tuttavia non può far miracoli stavolta e i buchi difensivi si notano spesso, soprattutto negli ultimi minuti di gara, quando è il Milan a spingere di più.
Bonucci 6 – Pur senza Chiellini, il giovane regista arretrato di Conte non si comporta male quando si tratta di portare avanti palla. Non commette i suoi errori più comuni stavolta e riesce a supportare ottimamente Marrone nel suo compito di regista. Verso la fine tuttavia è in debito di ossigeno e gestisce il gioco con troppa sufficienza.
Caceres 5,5 – Ottimo in fase offensiva, si propone spesso in avanti per scardinare la difesa avversaria. È l’uomo in più in avanti, che tuttavia non si dimostra altrettanto abile in fase difensiva, la più importante. Aggiunge lentezza a un già scricchiolante reparto difensivo, probabilmente deve soltanto entrare nei meccanismi, ma per ora è bocciato.
Lichtsteiner 6,5 – Fa ciò che sa fare e lo fa bene: corre, crossa e s’inserisce quando trova lo spazio. Non è una prima punta e si vede quando sbaglia il controllo, solo davanti al portiere nel primo tempo, ma talvolta è davvero un attaccante aggiunto. Dall’83’ De Ceglie 6 – Si fa trovare al posto giusto al momento giusto e serve dopo un fortunoso rimpallo Vucinic per il vantaggio dei suoi. Per il resto della partita non ha molte altre occasioni di mettersi in mostra.
Vidal 5,5 – La forza di volontà c’è, ma il centrocampista cileno probabilmente è in debito di ossigeno, lo era anche prima della pausa e sembra che quest’ultima abbia soltanto contribuito a fargli perdere il ritmo. Pressa sì, ma non con la tenacia caratteristica del centrocampista cileno, e in fase offensiva sbaglia spesso l’ultimo passaggio.
Giaccherini 5,5 – Il pupillo di Conte ci mette sempre corsa, sudore e tanto lavoro senza palla, ma non basta stavolta. Non viene spesso servito dai compagni certo, ma quando succede è impreparato e perde fiducia, tant’è che col passare dei minuti si propone sempre meno. Avrebbe potuto siglare il 3-1 finale grazie agli spazi lasciati dall’offensiva milanista ma davvero non è serata e non riesce a trovare lo spunto.
Isla 5,5 – Nulla di nuovo per il cileno: tanta corsa ma poca qualità. Cross sbagliati, spesso impatta contro la difesa rossonera per mancanza di creatività. Non è la metà di quello che giocava a Udine.
Matri 5 – Dopo la doppietta si poteva pensare ad un ritorno in grande stile di quel rapace d’area che si era visto, seppur per breve tempo, due stagioni fa, mai tale convinzione fu più sbagliata. I movimenti ci sono soltanto nei primi minuti della partita, dopo il pareggio operato dal suo compagno sparisce dalla manovra bianconera, per ricomparire soltanto con un controllo sbagliato o un appoggio sbilenco. Dal
Giovinco 7 – Il gol è soltanto il culmine di una delle migliori partite finora con la maglia bianconera. Si muove costantemente, sia per smarcare i compagni che per proporsi lui stesso per tutto il primo tempo. Dal 65′ Vucinic 7 – Entra e segna, sempre e solo gol decisivi per lui. È l’attaccante da Juventus che serve a Conte, ma alle spalle di una punta di peso.
All. Conte 7 – Il suo compito quest’oggi era riuscire a motivare i suoi dopo la sconfitta contro la Sampdoria in campionato e c’è riuscito sotto ogni punto di vista. Nel momento dello svantaggio non si è scoraggiato e ha spinto la squadra a non disunirsi. Ottima preparazione psicologica affiancata alla classica impostazione tattica che ha dato alla Juventus, e che ha portato ancora una volta alla vittoria.
Amelia 5,5 – Non è al massimo della sua forma e ne paga le conseguenze quasi subito. La punizione di Giovinco è un bellissimo gesto tecnico certo, ma la palla era comunque piuttosto centrale e un portiere con buoni riflessi si sarebbe quantomeno buttato, invece la sua reazione rispecchia la sua partita: immobile, spettatore e non protagonista.
Abate 5,5 – La sua fase offensiva è molto approssimativa, con numerosi cross sbagliati e talvolta è del tutto assente. Probabilmente Allegri stesso gli ha detto di sacrificarla per una maggior attenzione nel contenere Isla, tuttavia questo non giustifica una mancanza di concentrazione nei momenti decisivi.
Mexes 5 – Il centrale francese è insicuro, approssimativo e ha sempre paura di proporsi per far ripartire il gioco dalle retrovie. Prova a farsi vedere a ridosso dell’area avversaria, magari ripensando a quella rovesciata magica; tuttavia il suo primo compito è quello di impedire a giocatori come Vucinic e Giovinco di scardinare i suoi compagni, e non lo adempie nemmeno per un minuto.
Acerbi 5 – Non è arrivato in un momento adatto, aveva bisogno di crescere gradualmente per la sua prima piazza importante, invece viene schierato a fianco di giocatori spesso più insicuri di lui e senza un compito tattico ben precisato. Manca un leader in questa difesa e Acerbi è quello che fra tutti ne ha più bisogno.
De Sciglio 6,5 – Sulla fascia l’apporto di El Shaarawy sia in fase di possesso che in fase di contenimento aiuta non poco il giovane terzino. Tuttavia resta una delle, poche, belle sorprese di questa stagione per i tifosi rossoneri: corre, difende, crossa e lo fa sbagliando poco o nulla. Se vi aggiungiamo che è supportato spesso malamente e che è costretto a coprire i buchi lasciati dai compagni anche in questa partita, la sua prestazione è ancora una volta promettente.
Montolivo 6 – La prova dell’ex Fiorentina non è negativa: è molto propositivo. Distribuisce palloni agli attaccanti e torna sempre ad aiutare i compagni in difesa. Tuttavia le sue qualità non si notano e non bussa mai con convinzione alla porta di Storari. Quando poi viene spostato nel ruolo di Ambrosini si perde e lascia eccessivi spazi al centrocampo bianconero.
Ambrosini 6 – Il non più giovane capitano del Milan dimostra sempre di dare il cuore con questa maglia, a prescindere dal valore dato alla partita. Si sacrifica ma non viene supportato bene dai compagni e non riesce a incidere come avrebbe meritato per la forza di volontà. Dal 90′ Traoré 5,5 – Sarebbe da senza voto se non fosse stato in campo anche per tutti i tempi supplementari: invisibile se non per una conclusione sul finale, comunque non impeccabile.
Boateng 6 – Il trequartista della scorsa stagione è solo un ricordo certo, tuttavia rispetto alle opache prestazioni viste finora questo è un giocatore più motivato. Tanta corsa, pochi palloni giocati ma tanto sacrificio anche in fase difensiva. Suo l’assist per il vantaggio rossonero e il merito di chiudere spesso Giaccherini non appena tocca il pallone.
Emanuelson 5 – Non si trova coi compagni, approssimativo nei passaggi. Ancora una volta offre una prestazione pallida, senza svolgere nemmeno il suo compito. L’unica giustificazione è che effettivamente il suo ruolo è quello di terzino sinistro, non di esterno destro d’attacco. Dal 70′ Bojan – Si dimostra ancora una volta fondamentale per la manovra offensiva di Allegri. Crea pericoli più di una volta saltando l’uomo e puntando la porta o servendo i compagni. Viene da chiedersi come sia possibile rinunciare a un attaccante così propositivo e versatile per preferire un pallido Emanuelson, per giunta schierato fuori ruolo.
Pazzini 4,5 – Invisibile, probabilmente oscurato dall’egiziano ma sicuramente inutile ai fini del risultato. Non si muove per cercare il pallone né offre profondità. Non svolge i compiti fondamentali della prima punta in un tridente. Dal 70′ Niang 6,5 – La giovane promessa del futuro rossonero si fa vedere di nuovo in Coppa Italia, stavolta non riesce a lasciare il segno come probabilmente sperava Allegri quando l’ha inserito, ma per un ragazzino che normalmente gioca e si allena con la Primavera, abbiamo visto cose più che discrete.
El Shaarawy 7,5 – È il solito Faraone: senza di lui la manovra offensiva del Milan non esisterebbe. Dà fantasia, freschezza e velocità in avanti. Non poteva mancare la sua firma in questo incontro. Ma si distingue anche in fase difensiva: è ovunque, pressa chiunque, anche il portiere, anche chi dovrebbe pressare il terzino. Un moto perpetuo.
All. Allegri 4,5 – Non prepara la partita a livello tattico, si affida come sempre alla classe di El Shaarawy. Contro una compagine come la Juventus, seppur non al massimo della forma, non basta la classe della rivelazione rossonera. Se questa partita doveva decidere il suo futuro, quest’ultimo non sarà certo roseo per il tecnico toscano.