Ma siccome la riconversione degli organici è processo lungo e laborioso, andiamo a vedere squadra per squadra, cosa è successo per ora in serie A, al giro di boa delle prime 19 giornate e quanto spazio hanno effettivamente avuto quelli che definiremo “giovani”, basandoci sul concetto di Under 21. Poiché a giugno si terrà l’europeo di categoria e vi saranno ammessi i giocatori che non avevano compiuto 21 anni ad inizio qualificazioni, porremo come limite prima del quale scatta la presunzione di maggior esperienza mondana, l’anno di nascita 1990.
Analizzando i dati disponibili sul sito della Lega Calcio, come prima valutazione sul dato aggregato, rileviamo che hanno calcato i campi, quando per tutti i 1710 minuti e quando per uno solo, 493 calciatori, di cui 84 “under 21”, pari al 17%. Se nell’insieme possiamo dire che non hanno fatto certo la parte del leone, ma nemmeno di Calimero, fa però riflettere in prospettiva azzurra, il fatto che tra questi 84 giocatori, 29, ovvero solo il 35%, è di nazionalità italiana mentre i restanti 55, pari al 65%, è cittadino di qualche altra parte del mondo. Un solo portiere è sceso in campo (ma con costanza ed ottimi risultati, il “nostro” Perin), poi 20 difensori (7 italiani e 13 stranieri), 31 centrocampisti (8 italiani e 23 stranieri) e 32 attaccanti (13 e 19).
La squadra che ha introdotto il maggior tasso di gioventù nel nostro campionato, è la Roma di Mister Zeman, uno che da sempre ha costruito la fortuna del proprio apostolato giovanile. Ben 9 i nati dopo il capodanno del ‘90 che hanno razzolato per il campo, molti dei quali spesso da titolari, come Lamela, Destro, Pjanic (che malgrado il portamento da veterano, è un classe ‘90), Tachtsidis, Florenzie Marquinhos(l’unico ’94, dei 5 presenti nel torneo, che gioca spesso dall’inizio). Oltre loro, due presenze per Nico Lopez (con un gol) e Dodò, qualche minuto per Alessio Romagnoli, uno dei due ’95 del torneo.
A ridosso dei giallorossi, con ben 8 under 21 schierati, un bel terzetto di squadre. Iniziamo dall’ Udinese, squadra da sempre ostello della gioventù, che ha concesso ampio spazio ad Allan, Badu e Faraoni, qualche chance ben ripagata al gioiellino Muriel (5 presenze e due gol) e al finora asciutto Fabbrini, minutaggio spicciolo a Gabriel Silva e Battocchio e centesimi di minuto al polacco Zielinsky (’94).
Poco ripagata sin qui dalla classifica, la scelta del Genoa, che ha dato molta fiducia all’attaccante Immobile (19 presenze e 5 gol), al centrocampista Bertolacci e al difensore Sampirisi, concedendo scampoli di presenza anche agli attaccanti Piscitella, Melazzi e Said (4 presenze ed un gol, classe ’93), al centrocampista Merkel (ora all’Udinese) e al difensore classe ’94, Krajnc.
Otto gli under 21 in campo anche per il Pescara, forse la squadra che maggiormente ha sopperito con l’entusiasmo dei giovani alle carenze di organico: detto dell’ottimo Perin (’92), da segnalare una discreta presenza anche per i difensori Capuano, Simone Romagnoli e Cosic, i centrocampisti Quintero e Celik (8 presenze e 3 gol) e gli attaccanti Caprari e Vukusic (per ambedue 11 presenze ed un gol).
Non ingannino invece i 6 under 21 messi in campo dal Palermo, altra squadra come il Genoa nei bassifondi di classifica: a parte il difensore titolare Munoz e l’attaccante Dybala (13 presenze e 2 gol), c’è stata poca gloria per l’infortunato Hernandez e poco spazio per Labrin, Malele e Sanseverino (solo 1 presenza per questi ultimi tre).
Ben 4 squadre hanno schierato 5 under 21: Bologna, Inter, Parma e Sampdoria. Tra queste, è la Samp ad aver ottenuto i risultati migliori, grazie all’esplosione dell’attaccante Icardi (13 presenze e 3 gol) e alla costanza dei centrocampisti Krsticic, Obiang e Soriano. Cinque presenze anche per il difensore Shkodran Mustafi.
Redditizia anche la linea verde del Parma, dove hanno trovato spazio il franco-algerino Belfodil (17 presenze e ben 6 gol), il centrocampista già navigato Acquah e il difensore Benalouane. Bene anche le 12 presenze e 3 gol di Nicola Sansone, mentre il greco Ninis, già da qualche anno sulla scena, ha collezionato 7 poco appariscenti presenze.
Nel Bologna, spicca l’attaccante dell’Under 21 Azzurra Gabbiadini (15 presenze e 3 gol). Presenze in doppia cifra anche per il centrocampista Taider e il difensore Sorensen. A metà del guado Krhin (9 presenze), apparizioni con il contagocce per l’uruguagio Abero.
Tutti stranieri i 5 under 21 dell’Inter del giovane Strama, dove a spiccare è un difensore, Jesus Gil, con ben 15 presenze. Già noti a tutti Coutinho (10 presenze ed un gol) e Obi, mentre i debutti di Duncan e Livaja non hanno lasciato ricordi memorabili.
A quota 4 under 21, Milan e Fiorentina, squadre che possono dirsi soddisfatte delle proprie nuove leve . E’ del Milan il miglior giocatore della covata, quell’ El Shaarawy classe ’92, autore di 14 gol in 19 presenze. Tante le presenze e prospettiva azzurra anche per Mattia De Sciglio, terzino classe ’92 con 14 presenze all’attivo. Quasi sorprende trovare anche il nome del “veterano” Bojan (13 presenze e 3 gol) che invece è un classe ‘90, mentre 3 sono i gettoni di presenza del giovanissimo prospetto classe ’94, Niang.
In maglia viola, nutrita presenza balcanica: ottimo l’impatto col campionato del terzino Savic (11 presenze e una doppietta), in risalita le quotazioni di Liajic, mentre cresce la fiducia nell’attaccante Seferovic. Una presenza anche per lo sfortunato egiziano Hegazi, il “Nesta delle piramidi”, che ha già concluso per infortunio la stagione.
Fin qui tutto bene, ma ora scendiamo nel girone dei vecchiardi, dove incontriamo, con 3 under 21 soltanto, il Torino di Ventura, squadra di grande tradizione giovanile. Eppure, anche il minutaggio concesso alle pianticelle granata è scarso: 7 discrete presenze per il centrocampista Stevanovic, pochi minuti distribuiti in tre scampoli per l’ attaccante Verdi, un’apparizione minimale per il collega di reparto Diop.
Anche il Cagliari ha concesso spazio soli 3 under 21, ma solo il colombiano Ibarbo ha giocato con regolarità. C’è però da dire che si è dato spazio a due difensori davvero giovanissimi: Murru (’94) e Del Fabro (addirittura ’95, il più giovane giocatore del Campionato), che hanno collezionato rispettivamente 3 e 2 presenze.
Due under 21 per Catania, Lazio, Chievo e Napoli. Se per gli scaligeri può esserci l’orgoglio dei tre punti conquistati proprio nell’ultima partita contro l’Atalanta, grazie proprio alle reti dell’attaccante rumeno Stojan e del centrocampista Cofie, per gli etnei non è stata altrettanto determinante la presenza del centrocampista Salifu e dell’attaccante Doukara.
Tra i gioiellini più reclamizzati della stagione, a Napoli troviamo Insigne, sempre in campo nelle 19 partite sin qui disputate, con un bottino di 3 gol. Solo 2 gettoni di presenza invece per il centrocampista El Kaddouri.
Nella Lazio, più costante l’apporto dello sgroppante terzino Cavanda, mentre semplice minutaggio invece per Onazi.
Con appena un gettone di presenza riconosciuto alla gioventù, troviamo tre squadre. Tra queste, la capolista Juventus, che ha evidentemente puntato sulla solidità dei propri campioni affermati, lasciando a Luca Marrone il contentino di 4 presenze.
Puntare su giocatori già svezzati per recuperare i punti di penalità, deve essere stato il principio ispiratore della strategia del Siena, dove il solo Verre, centrocampista classe ’94, ha collezionato 5 presenze. Alla lunga però, la squadra toscana sembra pagare l’esanguità della propria linfa, a giudicare dalla classifica.
Sorprende poi trovare sul fondo di questa graduatoria proprio l’Atalanta, squadra storicamente attenta al vivaio e fucina generazionale di talenti disseminati nella massima serie, dove quest’anno ha trovato spazio solo l’attaccante De Luca, con 13 presenze ed un gol.
In conclusione, giocando a schierare l’Under 21 ideale di questa prima metà del campionato, potremmo pensare ad una squadra schierata con: Perin ; De Sciglio, Savic, Marquinhos, Jesus Gil; Obiang, Pjanic, Florenzi; Belfodil, El Shaarawy, Lamela. Mentre se volessimo schierare solo giocatori nostrani, potremmo puntare su Perin ; De Sciglio, Sampirisi, Romagnoli, Capuano; Bertolacci, Marrone, Florenzi; Insigne, El Shaarawy, Destro. Da notare, nell’era dei centrocampisti palleggiatori alla Iniesta e Xavi, la difficoltà nel reperire talenti italiani nel reparto nevralgico.
Con questo abbiamo concluso la nostra analisi statistica della “meglio gioventù” apparsa finora nella serie A. Con l’augurio che, nella seconda parte di stagione, allenatori e dirigenti si ricordino di quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia.